Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Cavour
- CAP:
- 21020
- Latitudine:
- 45.781218671371
- Longitudine:
- 8.8083769156509
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Di fronte all'ingresso del cimitero
- Data di collocazione:
- 04/11/1977
- Materiali (Generico):
- Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Il monumento è interamente di granito rosa, il masso è di pietra.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Buguggiate
- Notizie e contestualizzazione storica:
- All’inizio degli anni Sessanta la locale Associazione combattenti e Reduci, con uno sforzo economico non indifferente, unì in un unico ricordo i caduti delle due guerre mondiali, dedicando a loro un monumento posto sul piazzale del cimitero. Questa notizia compare in un articolo locale del 30 novembre 2014, scritto dal Presidente degli Alpini di Capolago, Lorenzo Carabelli, che scrive:"La vita degli estinti è riposta nel ricordo dei vivi, cita una lapide all’ingresso del nostro cimitero. Spetta a noi il compito di non distrarre le nostre menti dalla memoria, dal rispetto e dalla riconoscenza per coloro che onorarono le loro bandiere sino al sacrificio estremo della vita. "; Carabelli ricorda inoltre come don Carlo Genoni, parroco del paese, avesse scritto con chiarezza e semplicità come i giovani reduci fossero incapaci di inserirsi nella normalità con l’animo devastato da chissà quali orrori .
Contenuti
- Iscrizioni:
- BUGUGGIATE AI SUOI CADUTI: A. Alpini, F. Baratelli, A. Bernasconi, G. Bernasconi, E. Bernasconi, B. Besana, C. Bianchi, L. Bianchi, L. Bianchi, A. Bossi, G. Bossi, E. Bossi, L. Bossi, F. Broggini, L. Brugnoni, A. Ghiringhelli, G. Lucchina, V. Lucchina, C. Malnati, A. Masini, L. Masini, R. Masini, G. Martignoni, F. Monti, B. Nicora.
(masso)
“I combattenti e reduci, 4 novembre 1977”
- Simboli:
- Una piccola croce incisa sul lato frontale del basamento.
Le tre sculture rappresentano un uomo legato con delle corde, una donna che raffigura la Vittoria con in mano un ramo d’alloro e un’altra figura femminile, forse una madre.
Altro
- Osservazioni personali:
- Colpisce l'articolo del Carabelli, perchè si ricordano i caduti, ma spesso ci si dimentica della sofferenza dei reduci. Erano vivi, sì, ma riportavano, insieme alle ferite di guerra, ferite dell'anima, che non guariscono più.