5695 - Monumento ai Caduti di Campagnatico

Monumento in ricordo dei 45 Caduti di Campagnatico (Grosseto) nella prima guerra mondiale e dei 17 tra Caduti e Dispersi nella seconda guerra. Sul monumento c’è anche il testo, in bronzo fuso insieme alla lastra, del comunicato del 4 novembre 1918 riguardante la Vittoria.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Sant'Agata
CAP:
58042
Latitudine:
42.88421671315889
Longitudine:
11.272828684516867

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area verde antistante la chiesa di Santa Maria delle Grazie ai margini della via Sant'Agata
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Bronzo, Laterizio, Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Il basamento ed il corpo in elevazione del monumento in muratura intonacata. Lastre commemorative in marmo, bronzo, pietra e marmo per l'aquila ed i simboli rispettivamente.
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Campagnatico
Notizie e contestualizzazione storica:
Informazione non reperita

Contenuti

Iscrizioni:
--nella pietra superiore con riferimento alla guerra 1915-18:
All’interno delle medaglie unite in un nastro in altorilievo orizzontalmente al di sopra della epigrafe:
TRIESTE – TRENTO- GORIZIA -FIUME

Nella pietra incisi ed in colore nero l’epigrafe ed i nomi dei Caduti :

INCHINATEVI E MIGLIORATEVI
NELLA RELIGIONE AI GRANDI
A CHE L’OPERA LORO SUBLIME
AMMONIMENTO ED ESEMPIO
NON SIA STATA VANA

CAPITANO CROCCHI GUALTIERO SOTT.TE CROCCHI ULISSE
ALESSANDRI ANSELMO GIOMI SIRO PASTORELLI PELLEGRINO
ANGELI PIETRO GIOVANNELLI GIULIO PIERI RICCARDO
BAMBAGIONI ADINO GIOVANNETTI SISTO RICCIARDI NELLO
BAMBAGIONI BENVENUTO GIOVANNETTI VITO RUSCI GIOVANNI
BALLERINI CIPRIANO GREPPOLI GARIBALDO SANTI DINO
BARTOLOMEI GIUSEPPE GUERRIERI ATTILIO SFORZI GUIDO
BERNABINI LEONETTO GUERRINI EGISTO SFORZI GUIDO
BIRIGAZZI ANGELO GUERRINI SAVINO SFORZI PASQUALE
BORRACELLI AURELIO MARCONI MIRALDO SIMONINI LUIGI
BRIGANTINI ERNESTO MARCUCCI ACHILLE TASSI ARCHIDORO
BROGI ALFREDO MARIOTTINI ANGELO TERZUOLI AGOSTINO
BUONACCORSI FERRUCCIO MAZZI GIUSEPPE VANNINI PIETRO
CATOCCI GIOVANNI NERUCCI RICCARDO VICHI ROBERTO
GENERALI NELLO PACCHIANI ANGELO VIGNALI DINO
GHIRIBELLI LEONIDA

nella pietra della seconda guerra:

CAPITANO CROCCHI BRUNO
ARRIGHI FORTUNATO CRIVELLI OSVALDO PASTORELLI ADINO
BARBAGLI CARLO CONTI GUALTIERO SANTELLA DONATO
BERNINI GIUSEPPE MAZZI MARINO SCARPELLI LOIERO
BELLUGI PIETRO MAIANI SINCERO VIANI VALDEMIRO
BELLINI VALCHIRIO
DISPERSI:
BAMBAGIONI BIXIO FRATANGIOLI VASCO PANTUCCI DOMENICO







Il testo è fuso nel bronzo in lastra rettangolare
Comunicato del 4 Novembre 1918
La guerra contro l’Austria-Ungheria che, sotto l’alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l’Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 Maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso Ottobre ed alla quale prendevano parte 51 divisioni italiane, 3 britanniche, 2 francesi, 1 cecoslovacca ed un reggimento americano, contro 73 divisioni austro-ungariche, è finita. La fulminea e arditissima avanzata del 29° corpo d’armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l’irresistibile slancio della XII, dell’VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.Nella pianura, S.A.R. il Duca d’Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.L’Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell’accanita resistenza dei primi giorni e nell’inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecento mila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinque mila cannoni. I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.
(Il capo di stato maggiore dell’esercito, il generale n.d.r.) Diaz
Simboli:
Aquila, alloro, elmo, gladio

Altro

Osservazioni personali:
Il testo del comunicato della vittoria, 4 Novembre 1918, fuso nel bronzo delle artiglierie catturate al nemico dovrebbe essere esposto in tutte le caserme e i municipi d'Italia.Ciò non è sempre verificato nel giro ricognitivo effettuato.
Foto eseguite da Mauro Benedettelli coordinatore del progetto "Pietre" per la scuola IISS MANETTI GROSSETO e Socio della Fondazione della Sezione ANMIG di Grosseto.

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