62616 - Monumento ai Caduti di Cannobio (VB)

Nel “parco della memoria” di Cannobio, in un recinto delimitato da pali di ferro,  tre gradini conducono al monumento ai Caduti in tutte le guerre. E’ costituito da un grande basamento con aiuola rialzata e in parte rivestita di ciottoli di fiume. Sul basamento poggia una statua in bronzo raffigurante un soldato nudo che tiene nella mano destra il tricolore, che lo avvolge completamente. Nella mano sinistra  stringe una corona di alloro, simbolo di vittoria.  Sul lato frontale del cippo è presente una grande lapide in bronzo, con la dedica del Comune di Cannobio ai suoi Caduti, sormontata da una corona d’alloro, sempre in bronzo. Sul lato destro e su quello sinistro del cippo due lapidi in bronzo recano i nomi dei Caduti della Grande Guerra. Di fronte ai tre gradini che conducono al cippo, un altro piccolo cippo in pietra cubico su cui sono collocati una piccola lampada votiva in metallo dorato e due ceri e sulla parte frontale una piccola targa rettangolare di bronzo con una incisione.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Casali Amore
CAP:
28822
Latitudine:
46.05807284824915
Longitudine:
8.702019453048706

Informazioni

Luogo di collocazione:
All'interno di una grande area verde
Data di collocazione:
1921 monumento, 2008 parco della memoria
Materiali (Generico):
Bronzo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
il basamento del monumento in pietra, cippi in pietra, lastre in bronzo, lastre in lamina metallica, scultura e simboli in bronzo.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Cannobio
Notizie e contestualizzazione storica:
Il monumento fu realizzato dallo scultore Alessandro Laforet nel 1921 ed era collocato al centro del lungolago. Nel 2008 fu realizzato il “Parco della Memoria”, posizionato in un luogo poco frequentato, che raccoglie in un unico luogo il monumento originario, con i nomi dei caduti della Grande guerra, che appartenevano al “Battaglione Intra”, le due lastre con i nomi dei caduti della seconda guerra mondiale, in parte soldati, in parte partigiani e civili, e due pannelli esplicativi di due episodi famosi della guerra di Liberazione: uno ricorda il “sentiero Chiovini”, che prende il nome da Nino Chiovini, comandante della “Volante cucciolo”, formazione partigiana appartenente alla "Brigata Cesare Battisti" scampato per miracolo all’eccidio di Trarego, in cui furono uccisi e orribilmente mutilati sette giovani partigiani e due civili; proprio di questo eccidio parla il secondo pannello esplicativo, posizionato in fondo a destra del monumento. All’eccidio di Trarego è dedicato il piccolo cimitero nel bosco sopra Trarego, luogo della strage; i nomi dei partigiani e dei civili presenti sulle due lastre metalliche sono ricordati anche sul muro del “parco della memoria” di Fondotoce e, sempre a Cannobio, sul cippo dei partigiani collocato a poca distanza dal parco, di cui però non fa parte. Il sentiero Chiovini andava da Cannobio fino alla Val Grande, attraverso le montagne, e lungo tutto quel percorso i nazifascisti tra il 1944 e il 1945 cercarono di reprimere la Resistenza di partigiani e civili con uccisioni, incendi e saccheggi, molti dei quali tristemente famosi per la ferocia con cui furono condotti. Nino Chiovini sopravvisse alle stragi, divenendo uno dei più autorevoli storici, oltre che testimone e protagonista, della storia della Val Grande, su cui scrisse saggi ma anche racconti, raccogliendo molte testimonianze di sopravvissuti. E' morto nel 1991.Cannobio fu la prima città delle valli ossolane ad essere liberata, il 2 settembre 1944. Nei giorni successivi viene liberata tutta la costa da Oggebbio a Piaggio Valmara. Il comando della “Piave” il pomeriggio del 5 settembre 1944 invia un reparto nell’alta valle Cannobina e libera anche Finero; il giorno successivo viene liberata la Val Vigezzo tra Druogno e il confine di Ponte Ribellasca. Inizia così la liberazione dell’Ossola. Proprio il giorno prima dell’inizio della Repubblica dell’Ossola, Cannobio viene però riconquistata da un reggimento di paracadutisti della Folgore insieme a truppe naziste il 9 settembre 1944, ponendo fine al breve periodo di libertà del paese, che diventerà libera solo nell’aprile del 1945.

Contenuti

Iscrizioni:
(Fronte)
1915-1918. Perché sulle rivendicate frontiere eternamente rifulga l’anima eroica di questo ultimo lembo di patria in fraterna congiunzione di fede prodi fra i prodi, caddero i figli che Cannobio onora.

(lato destro)
Caddero:   Albertella Giuseppe soldato, Albertini Aquilino s. tenente, Andreoli  Paolo soldato, Bergonzoli Ferdinando s. tenente, Bigotta Giovanni soldato, Carmine Edoardo soldato, Carmine Giuseppe soldato, Carmine Aquilino soldato, Dell’Anna Italo cap. mag., Ferrari Giovanni soldato, Ferrari Giovanni soldato, Gabbani Vittore soldato, Giovanelli Pietro soldato, ? Antonio tenente, Grassi Agostino soldato, Pianta Attilio sergente, Pozzetti Pietro caporale, Prato Carlo soldato, Prato Luigi, Saccacci Edoardo caporale, Sguazzoni Giovanni sergente, Stramezzi Giulio serg. Maggiore.

(lato sinistro)
Morirono: Agosti Rodolfo soldato, Albertella Armenio soldato, Albertella Luigi soldato, Albertella Giovanni soldato, Allioli Dionigi soldato, Bissattini Pietro, Bonomelli Felice soldato, Borlotti Giovanni soldato, Branca Pietro caporale, Campagnani Camillo soldato, Carmine Dionigi soldato, De Bernardi Stefano maggiore, Fasana Antonio soldato , Ferrari Lorenzo soldato  Ferrari Angelo, Ferrari Pietro soldato, Ciana Francesco soldato, Magnani Gino soldato, Meschio Carlo soldato, Paracchini Agostino, Paracchini Giuseppe soldato, Piguri Giuseppe soldato, Raineri Attilio soldato, Reschiona Antonio tenente, Riva Luigi soldato, Zaccheo Francesco soldato, Zaccheo Luigi soldato, Cammarotti Rodolfo sergente, Zanni Aquilino capitano, Zanni Giovanni soldato, Zanni Antonio soldato, Zanni Ernando soldato.

IV novembre 1955

(a sinistra del monumento)
Caduti – deportati 1940-1945: Albertella Angelo soldato, Albertella Elia civile, Albertella Merio soldato, Ambrosini Giuseppe soldato, Andreoni Giuseppe soldato, Bazzi Dante soldato, Bigotta Giuseppe, Braga Vincenzo, Braga Vittorio, Cantoni Domenico, Capitanio Raffaele, Carmine Aldo deportato, Ceronetti  Angelo soldato, Del Bello Massimiliano soldato, Dresti Antonio soldato, Ferrari Erminio partigiano, Ferrari Ettore soldato, Ferrari Giacomo deportato, Ferrari Luigi soldato, Ferrari Domenico soldato.

(a destra del monumento)
Ferrari Pietro soldato, Ferrari Pietro soldato, Formentini Francesco soldato, Franchi Luigi soldato, Gabbani Giovanni soldato, Giana Eugenio deportato, Legati Paolo soldato, Magnoni Federico maresc. Magg., Minoletti Salvino soldato, Mozzati Giovanni deportato, Mondo Mario soldato, Paracchini Eralda civile, Pedroni Silvestro soldato, Piffero Carlo partigiano, Pugnetti Alessandro M.O. tenente, Saccaggi Isidoro soldato, Travella Giovanni deportato, Villa Ugo tenente, Zanni Emilio partigiano, Zanni Giacomo deportato.
Simboli:
Tricolore in bronzo, le due corone d'alloro simbolo di vittoria.

Altro

Osservazioni personali:
Sul lato destro e su quello sinistro del cippo due lastre in bronzo recano i nomi dei caduti della Grande Guerra. Di fronte ai tre gradini che conducono al cippo, un altro piccolo cippo in pietra cubico su cui sono collocati una piccola lampada votiva in metallo dorato e due ceri e sulla parte frontale una piccola targa rettangolare di bronzo con una incisione.
All’interno del recinto, ai piedi del monumento, altri due cippi posti a destra e a sinistra su cui sono collocate due lastre metalliche che recano i nomi dei caduti e dei deportati della seconda guerra mondiale.
All’interno del parco, in fondo, due pannelli esplicativi su due famosi  episodi della guerra di liberazione: uno sul “sentiero Chiovini” e uno sull’eccidio di Trarego.

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