3809 - Monumento ai Caduti di Casale Monferrato

Il monumento ai Caduti di Casale Monferrato nella Grande Guerra è probabilmente, dal punto di vista artistico, il più importante tra i monumenti ai Caduti del Piemonte. Opera di Leonardo Bistolfi, uno dei principali artisti piemontesi a cavallo tra ‘800 e ‘900, è collocato negli ampi giardini pubblici della città. Il monumento, inaugurato nel 1928 dal Re Vittorio Emanuele III, raffigura il Caduto, un fante racchiuso nell’emiciclo di una esedra marmorea, formata da quattro Vittorie alate, di fronte al quale avanza la Primavera Italica, accarezzata dal vento.

Visualizza la mappa

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Viale de Cristoforis, Giardini della Stazione
CAP:
15033
Latitudine:
45.1332799
Longitudine:
8.457994800000051

Informazioni

Luogo di collocazione:
Giardini pubblici
Data di collocazione:
1928
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Pietra per il basamento. Marmo per l'esedra e le statue delle Vittorie alate. Bronzo per le statue del fante e della primavera, Sono inoltre presenti una cancellata, due pezzi di artigliera ed un'asta portabandiera.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Il monumento è collocato nella grande area verde dei giardini pubblici di Casale Monferrato, che risalgono al 1700 e furono ingranditi nell’800, fino a diventare nei primi anni del ‘900, con i loro quasi 90.000 metri quadrati, un parco dedicato ai più importanti monumenti della città.
In questo contesto si colloca il monumento ai Caduti, che, nelle parole del suo autore Leonardo Bistolfi, doveva essere “un’ara a cui si dovrebbe accedere in pio pellegrinaggio, ed in occasioni speciali; perciò non ha sempre la sua sede acconcia in una piazza dove è sovente disturbato da mercati o da altre riunioni rumorose e profane”. Secondo la sua opinione quindi, un’opera di questo genere poteva trovare una perfetta collocazione all’interno di un ambiente naturale, immerso nel verde e lontano dal trambusto. Fu con questo intendimento che la Città di Casale collocò il monumento nel cuore di un grande parco, dove ora la figura del fante testimonia ai passanti l’atrocità insita in ogni guerra.
Il monumento fu inaugurato nel 1928 dal Re Vittorio Emanuele III, in perenne memoria dei numerosi monferrini periti nel primo conflitto mondiale, tra cui molti “Ragazzi del ’99”.
(fonte: cartelli informativi nei giardini pubblici di Casale)

Quanto all’autore, Leonardo Bistolfi (Casale Monferrato 1859 – La Loggia, 1933) è stato uno scultore, importante esponente del simbolismo italiano, e politico, senatore del Regno d’Italia. Grazie a una borsa di studio del Comune, nel 1876 si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove ebbe come maestro Giosuè Argenti. Nel 1880 frequentò i corsi di Odoardo Tabacchi all'Accademia Albertina di Torino. Nel 1885 fu affiliato alla massoneria presso la loggia "Dante Alighieri" di Torino e diverse sue opere evidenziano simbologie esoteriche.
Le prime opere (Le lavandaie, Tramonto, Vespero, Boaro, Gli amanti), eseguite tra il 1880 e il 1885, risentirono dell'influsso della Scapigliatura milanese. Nel 1882 realizzò L'angelo della Morte per la tomba Brayda al Cimitero Monumentale di Torino e il busto di Antonio Fontanesi (1883) per l'Accademia Albertina, indirizzandosi verso il Simbolismo che non abbandonerà più. Sua anche, al Cimitero monumentale di Staglieno (Genova), la tomba del Senatore Tito Orsini.
Da questo momento fino al 1914 realizzò numerosi busti, medaglie e ritratti di personaggi illustri. Nel 1888 iniziò a partecipare ad alcuni concorsi per monumenti celebrativi che non lo videro però vincitore. Nel 1893 sposò Maria Gusberti. Dal 1892 in avanti realizzò numerosissimi monumenti funebri, con i quali diede inizio alla sua poetica simbolista, la cui realizzazione venne seguita da amici artisti e letterati quasi come una rivelazione. In breve Bistolfi divenne, anche un po' suo malgrado, il "Poeta della Morte", per via dei suoi temi ricorrenti, tutti segnati da un sensibilissimo atteggiamento di non scontata contemplazione del momento fatale del passaggio all'al di là. Infatti uno dei suoi capolavori è la tomba della famiglia Toscanini nel Cimitero Monumentale di Milano, dove è sepolto anche il grande direttore d'orchestra Arturo Toscanini. Contarono, negli sviluppi di queste idee, anche le frequentazioni del positivismo torinese, in particolare dell'ambiente culturale raccolto attorno alla figura di Cesare Lombroso. Era allora diffusa fra gli intellettuali torinesi anche una simpatia verso il movimento socialista e Bistolfi si trovò perfettamente calato in quel mondo, che passava dall'idealismo dell'arte e della politica a concrete opere di paternalismo e di filantropia.
Bistolfi fondò nel 1902 con Calandra, Ceragioli, Enrico Reycend ed Enrico Thovez la rivista "L'Arte Decorativa Moderna". Partecipò alla prima edizione della Biennale di Venezia e ad altre cinque edizioni tra il 1895 e il 1905. Realizza, nel 1901, il grande crocefisso sul masso del mausoleo del Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera. Per il Vittoriano realizzò il gruppo marmoreo Il sacrificio. Tra il 1907 e il 1908 realizzò il monumento dedicato a Giuseppe Garibaldi nella città di Sanremo. Nel 1928 concluse i suoi capolavori maturi tra cui il Monumento a Giosuè Carducci a lato dell'edificio storico di Casa Carducci a Bologna, il monumento bronzeo di Giuseppe Garibaldi a cavallo posto al centro dei giardini del Prolungamento a mare di Savona e il Monumento ai Caduti per Casale Monferrato.
Le sue ultime opere, alcune delle quali ideate decenni prima, possiedono una carica visionaria notevolissima, che gli studi più recenti stanno giustamente rivalutando anche in rapporto agli sviluppi della scultura novecentesca in Italia. Esse furono però accolte con freddezza dagli intellettuali contemporanei, ormai orientati verso le poetiche del Novecento. Il dilagare del cosiddetto "bistolfismo", ovvero l'opera di innumerevoli imitatori della sua poetica tardoliberty funeraria, senza più le alte qualità intellettuali del maestro, ebbe per risultato la caduta di interesse per la sua figura di scultore, riscattata negli ultimi vent'anni da un rinnovato impegno di critici e storici dell'arte a rivalutarne l'opera, anche nei campi della pittura, della poesia e della critica d'arte.
Morì a La Loggia, in provincia di Torino, il 3 settembre del 1933. Riposa nel cimitero di Casale Monferrato.
(fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Leonardo_Bistolfi)

Nella sua città natale di Casale Monferrato è presente l’importante Gipsoteca Leonardo Bistolfi, che conserva 170 opere, esposte in cinque sale, tra cui terrecotte,disegni, plastiline, bozzetti, modelli in gesso ed alcuni marmi e bronzi.
(http://www.comune.casale-monferrato.al.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/664)

Contenuti

Iscrizioni:
CANTA – O NUOVA PRIMAVERA ITALICA DELLA NOSTRA ANIMA –
IL NOSTRO AMORE SACRO ALL’IMMORTALE FIGLIO DELLE VITTORIE
Simboli:
La figura centrale del monumento è il fante, che stringe con entrambi le mani la lama di una baionetta, posto su un basamento al centro di una gradinata e circondato da una esedra semicircolare formata da quattro Vittorie alate. Di fronte a lui, sulla sinistra, avanza la Primavera Italica, accarezzata dal vento. Ai due lati del monumento sono collocati due pezzi di artiglieria.

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

Gallery