Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza Repubblica
- CAP:
- 20056
- Latitudine:
- 45.5700767
- Longitudine:
- 9.522011099999986
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- in piazza, nei pressi del Municipio
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Marmo, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Lapidi in marmo
Monumento in pietra
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Informazione non reperita
Contenuti
- Iscrizioni:
- Prima lapide:
la gloria che Grezzago tributa
ai suoi figli Caduti per la Patria
torna benefica nell'onda
pura come la loro fede
chiara come il loro nome
Cap.le Bestetti Ernesto Ospedale di Aquileia 3-8-1916
Sol. Margutti Primo S. Michele 28-7-1916
Sol. Solcia Dismo Sabotino 15-5-1916
Sol. Cazzaniga Carlo S. Michele 28-5-1916
Sol. Solcia Emilio, Gorizia 14-8-1916
Cap.le Pulici Alessandro ospedale da campo n.58 24-2-1917
Sol. Mapelli Carlo S. Gabriele 3-9-1917
Sol. Comelli Angelo Hammenburg Germania 18-3-1918
Sol. Solcia Alberto Pechin Germania 18-3-1918
seconda lapide:
Sol. Mapelli Giuseppe disperso Poponka Russia 21-12-1942
Sol. Colombo Luigi deceduto Germania 24-4-1945
Cap. Magg. Biella Sebastiano disperso Kashari Russia 20-12-1942
Sol. Cereda Alessandro deceduto Schine Creta 20-5-1941
Magg. Fontana Giuseppe deceduto a Rimini 7-1-1943 in seguito a ferite riportate in Russia ansa del Don
terza lapide:
Ove il materno bacio
della partenza
non ebbe eco
di fausto ritorno
rivivono
i figli di Grezzago
che nella guerra
1940 1945
caddero lontano
od erraron dispersi
dio infinito
nella natia terra
ne accogli gli spiriti
di fede e di gloria
luminosissimi
quarta lapide:
Iv novembre MCMXVIII
Bollettino della Vittoria
La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita. La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente. Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute. L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perduto quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni. I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza.
Diaz
in alto sul monumento.
INVICTIS SACRUM
- Simboli:
- un elmo circondato da foglie di alloro sulla lapide del Bollettino della Vittoria
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita