140776 - Monumento ai Caduti di Letojanni

Il Monumento ai Caduti di Letojanni è costituito da un basamento a forma di parallelepipedo su cui è affissa una lapide con i nomi dei caduti della seconda guerra mondiale, sormontata da un serto funebre; da esso si diparte il cippo con la lapide più antica, stilizzata e scolpita, che riporta i caduti della Grande Guerra alla sommità della quale è realizzato un sole nascente. Entrambe le lapidi del monumento risultano datate. La struttura è completata dalla presenza di due fiaccole perenni.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Letojanni
Indirizzo:
Via Vittorio Emanuele
CAP:
98037
Latitudine:
37.8803166
Longitudine:
15.306332699999984

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lato strada
Data di collocazione:
Lapide Caduti Grande Guerra: Datata 20/09/1923; Cippo datato 04/11/1929
Materiali (Generico):
Bronzo, Laterizio, Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lapidi in marmo; struttura del cippo in calcestruzzo; perni in bronzo.
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Letojanni
Notizie e contestualizzazione storica:
Informazione non reperita

Contenuti

Iscrizioni:
Agli eroi
che
morte spezzando
salirono
ai cieli della gloria
MCMXV-MCMXVIII
Bartolotta Matteo
Campagna Carmelo
Carella Filippo
Carella Giovanni
Cassisi Antonio
Costa Filippo
Costa Giuseppe
Festante Giuseppe
Galeano Carmelo
Gambino Francesco
Gambino Giuseppe
Lo po Antonio
Mosca Giuseppe
Olivastro Matteo
Pino Pancrazio
Ruggeri Domenico
Spadaro Francesco
Letoianni
XX-IX-MCMXXIII


AI CADUTI DELLA GUERRA 1940-1945
Colonna di sinistra
Magg. Ippodrino Orazio
Ando Antonino
Ardizzone Francesco
Bucini Giuseppe
Castorina Antonino
Costa Filippo
Garufi Giovanni
Laganà Salvatore
Pavone Santo

Colonna di destra
Ten. Biondo Ottorino
Lo Turco Antonino
Mosca Giovanni
Moscheo Domenico
Pavone Antonino
Ruggeri Giovanni
Sgroi Orazio
Bucceri Bruno
Simboli:
Su entrambi i prospetti laterali figura l'emblema dei Savoia con il triplice motto "FERT", motto del Collare della SS. Annunziata, proposto come acronimo. Indicherebbe "Fides est regni tutela, Foedere et religione tenemur" (siamo legati da un patto e dalla religione), motto che si troverebbe in un doppione d’oro coniato sotto il regno del duca Vittorio Amedeo I. Recenti indagini sulle origini dell'ordine hanno permesso di spiegare il motto in modo diverso da quello tradizionale. Più accreditata è l’interpretazione, analizzata dal Cognasso, posta in chiave amorosa-cavalleresca fatta risalire a Vittorio Amedeo VI, il Conte Verde. Quest’ultimo avrebbe partecipato, nell’aprile 1364, a una giostra con dei cavalieri. Esso compare per la prima volta nei menu di Casa Savoia il 15 novembre 18 85, insieme all’aquila reale con in petto lo scudo crociato, simbolo sabaudo; precedentemente si trova solo il monogramma di Umberto, decorato a foglia stilizzata, simile a quello utilizzato da Vittorio Emanuele II. Riguardo a questo acronimo, motto di Casa Savoia e dell’Ordine della S.S Annunziata, ci sono differenti interpretazioni: Sul suo significato si è a lungo e variamente discusso, interpretandosi per lo più come "Fortitudo eius (Amedeo VI) Rhodum tenuit (la forza di lui tenne Rodi; riferimento alle imprese di Vittorio Amedeo V, liberatore di Rodi dai Saraceni nel 1310. Probabilmente a quest’impresa non ha partecipato nessun portavano al collo un collare d’oro siglato Fert: «a significare la dolce schiavitù verso la dama del cuore, con tre lacci d’amore a simboleggiare l’indissolubilità del legame amoroso». Tutto simboleggiato dal collare da cane, chiuso da un anello da cui pendeva un viluppo di tre lacci d'amore cioè il cavaliere incatenato alla sua dama per mezzo dei lacci d'amore è ad essa fedele come un cane verso il suo padrone e sopporta (fat) per lei ogni pena.
FERT (=Foemina erit ruina tua), la femmina sarà la tua rovina, utilizzata da Sebastiano Valfré, confessore di Vittorio Amedeo II, per ammonirlo.
Un’altra interpretazione, analizzata dallo studioso Martinori, riconduce il motto stesso alla numismatica. FERT deriverebbe dal nome stesso della moneta divisionale – ferto o fertone – in uso sotto il regno di Amedeo VI e Amedeo VII. Martinori non riesce a capire come dalla moneta si passi alle insegne dell’Ordine della SS. Annunziata, istituito da Amedeo VIII.
Solo in seguito, quando l'ordine assunse un carattere religioso-militare, il motto (come d'altronde tutto quel che si riferiva all'ordine) ricevette una diversa interpretazione.
Sommità della lapide caduti Grande Guerra: sole scolpito che con i raggi illumina il ricordo dei nomi dei caduti;
Alla base della lapide: un serto di fiori e fronde intrecciati detta anche corona funebre di cui si fa omaggio alla memoria di un defunto, che simbolicamente richiama la corona degli antichi vincitori romani.

Altro

Osservazioni personali:
L'interpretazione del motto dei Savoia è tratta dall'Enciclopedia TRECCANI e dal sito www.seetorino.com .

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