42489 - Monumento ai Caduti di Lozzo -Val Veddasca (VA)

In un’area recintata delimitata agli angoli da quattro pilastri  collegati tra loro da catene in ferro è collocato il monumento, a stele, che poggia su un basamento quadrato di pietra; la stele è divisa in due parti: Nella parte inferiore, sul lato frontale, tre lapidi in granito: quella centrale reca incisa la dedica di Lozzo ai Caduti, quella di destra  e quella di sinistra riportano i nomi dei Caduti; nella parte superiore è collocata  una scultura in bronzo raffigurante un soldato a torso nudo, con elmetto, pantaloni e scarponi che tiene tra le mani una catena spezzata, simbolo della libertà conquistata.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Lozzo
Indirizzo:
piazza del Pumee
CAP:
21061
Latitudine:
46.075265
Longitudine:
8.807219

Informazioni

Luogo di collocazione:
a lato della sp5, in un'area recintata
Data di collocazione:
1974
Materiali (Generico):
Bronzo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
basamento in pietra, lastre in granito grigio, statua in bronzo.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Maccagno
Notizie e contestualizzazione storica:
Il Comune di Lozzo era autonomo al tempo della Grande Guerra, come tutti gli altri comuni della Val Veddasca: entrò a far parte del Comune di Maccagno con Pino e Veddasca nel 2014. Il monumento originario era collocato nello stesso posto, ma ne resta solo in basamento, mentre la statua è opera dello scultore Giorgio Galletti, il cui nome compare inciso sullo scarpone destro del soldato, con la data: 1974.
La lista dei Caduti non reca date, ma da ricerche effettuate risultano tutti Caduti della Grande Guerra, tranne uno, caduto nel 1913 nella guerra di Libia e due durante la seconda guerra mondiale; due soldati che compaiono nella lista sono presenti su altri due monumenti della Val Veddasca: Lotti Carlo su quello di Campagnano e Catenazzi Pietro su quello di Armio.
La storia della Val Veddasca fu molto intensa anche durante la Resistenza: essendo ad appena qualche chilometro dalla Svizzera, era un posto perfetto sia per nascondersi, come fecero molti partigiani, ma anche Ebrei e soldati inglesi che aspettavano il momento opportuno per coprire quei pochi KM che li separavano dalla salvezza, ma anche base perfetta per i contrabbandieri, che rifornivano di viveri la popolazione di tutte le valli del Luinese, stremate dall'occupazione nazifascista.

Contenuti

Iscrizioni:
(LASTRA DI SINISTRA)

"serg. Alp. Catenazzi Giovanni, serg. Alp.Lotti Riccardo, cap. M. Catenazzi Pietro fu Vincenzo, sold. Bers. Catenazzi Alfredo, alp. Catenazzi Ambrogio, alp. Catenazzi Pietro fu Cesare, fante Catenazzi Cesare, fante Catenazzi Carlo, caval. Catenazzi Arturo".

(LASTRA DI DESTRA)

"sold. Alp. Lotti Giovanni, sold. Alp. Lotti Luigi, sold. fant. Lotti Pietro, sold. fant. Nosetti Carlo, sold. ard. Nosetti Isaia, sold. fan. Cappucci Camillo, sold. Fant. Dellea Giovanni, sold. alp. Catenazzi Eliseo"

(LASTRA CENTRALE)

"Lozzo ai suoi Caduti"
Simboli:
la catena del soldato spezzata, simbolo di libertà.

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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