163494 - Monumento ai Caduti di Menaggio

Monumento ai Caduti di Menaggio. Ha una struttura ad obelisco. Fu progettato dall’ingegner Benedetto Castelli, all’epoca sindaco di Menaggio. Probabilmente risalente al 1923 (è realizzato in quel periodo il ”Parco delle Rimembranze” di cui è parte il monumento). Si trova nel piazzale delle Rimembranze (al centro, su una grande aiuola erbosa). Monumento costituito da un alto obelisco posto su una base quadrata a gradoni, segnata da pilastrini.
I lati dell’obelisco sono decorati da bassorilievi con foglie e ghiande di quercia, da stemmi scolpiti e da lapidi e sono presenti sculture in bronzo a tutto tondo.
Sulle lapidi sono presenti varie iscrizioni a caratteri capitali applicati in bronzo.
La base è arricchita da un grande rilievo in bronzo con aquila e bandiera.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza delle Rimembranze
CAP:
22017
Latitudine:
46.024039
Longitudine:
9.2395035

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area verde zona cimitero
Data di collocazione:
Probabilmente 1923
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
FORMA
Monumento a forma di obelisco, slanciato, con basamento basso e largo, a gradoni. La struttura si restringe man mano che si sviluppa
in altezza. La dimensione verticale prevale. Misure con unità principale in cm.: altezza 680 - larghezza 480 - profondità 480

COLORE
Grigio-rosa (granito); grigio scuro (bronzo); bianco (marmo); verde (marmo).

TECNICA e MATERIALI
Scultura: granito rosa delle cave di Baveno (Piemonte).
Scultura: marmo bianco di Musso.
Incisione: marmo verde.
Iscrizioni e sculture: bronzo.
Lastra: pietra ollare verde della Valmalenco.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Amministrazione Comunale
Notizie e contestualizzazione storica:
Informazione non reperita

Contenuti

Iscrizioni:
(lato cimitero)
“L’Amministrazione comunale di Menaggio ricorda i suoi figli caduti per la Patria”

Borelli Giovanni, Cividale
Conti Antonio, Sandrigo
Selva Luigi
Ricchini Gaetano
Venini Francesco
Annoni Giuseppe
Bianchi Domenico
Giustina Erba

(lato opposto al cimitero)
“IV novembre MCMXV”- “Ai caduti per la patria”- “Auspice la croce bianca femminile i Milanesi offersero”
“Menaggio ai suoi figli caduti per la Patria”.
“Combattenti di Menaggio”

Lanfranconi Battista, Ortigara
Gorla Ambrogio, Zenson
Cuneo Enrico, Raona Superiore
Cereghini Benedetto, Grappa
Fraquelli Luigi, Ortigara
Borelli Stefano, Drezenka

Pitteri Rigo, Ghedi
Allegri Alfredo, Monte Solarolo
Messa Giulio, Monte Cucco

(lato sinistro, verso la Strada Statale e verso la cappelletta dedicata a santa Barbara)
Ser.Barindelli Giuseppe
Sold. Biacchi Andrea
S. Ten. Castelli Francesco
Cap. M. Cereghini Baldassarre
Cap.M. Cereghini Pietro
Mares. Corti Augusto
Mil. Cuneo Francesco
Sold. Larese Emilio
Cap. Marino Pier Fausto
Marin. Meroni Natale
Ser.Radice Natale
Cap. Zanzottera Luigi

MCMXV
Tentorio Battista, Oslavia
Salvi Giovanni, Tonale
Melazzi Battista, Trieste
Grismondi Umberto, Trieste
Venini Palmiro, Zuara
Erba Enrico, Cima Cristallo
Sampietro Giuseppe, Tonale

Solari Carlo, Loquizza
Valsecchi Rizzerio, Austria
Cervio Pietro, Albania

(lato destro, verso il campo sportivo)
Sold. Carminati Luigi
Sold. Gotti Giovanni
Ser. M. Radice Roberto
Cap.M. Salvi Saule
Sold. Simonetta Biacchi Cesare
Sold. Venini Bernardino
Mil. Baruffaldi Ottorino.

MCMXVIII

Carminati Bernardo, Oslavia
Biacchi Battista, Francia
Taroni Ferdinando, Monte Maio
Guaita Arturo, Doberdò
Pirotta Giovanni, Monte Coston
Tosi Luigi, Cima Campanella
Rigamonti Natale, Meretto.

Vanzini Carlo, Ortigara;
Barelli Attilio, Monte Sei Busi
Cariboni Carlo, Altipiano Asiago.
Simboli:
Aquila (Vittoria); Bandiera (Stato); corona in bronzo composta da un nastro e foglie di alloro; fregio in porfido con foglie e ghiande di quercia; vaso con fiamma realizzato in bronzo, simbolo della “fiamma perenne della memoria”; stemma di Menaggio, in marmo bianco a rilievo, composto da uno scudo con all’interno il castello merlato sormontato al centro da una croce; rilievo in marmo bianco della Lupa Capitolina, composto da uno scudo con all’interno la lupa che allatta Romolo e Remo; stemma a rilievo, in marmo bianco venato di grigio, che rappresenta in uno scudo l’alabarda (o lancia di san Sergio), simbolo della città irredenta
di Trieste; stemma a rilievo, in marmo bianco venato di grigio, che rappresenta in uno scudo l’aquila imperiale, con corona, recante sul petto uno scudo a cinque palle, simbolo della città irredenta di Trento.

Altro

Osservazioni personali:
Il monumento compare tra le opere destinate alla fusione per scopi bellici, come attesta l'"Elenco dei monumenti in bronzo che possono essere rimossi" del 19 luglio 1941 (Archivio SPAB di Milano). I rilievi in bronzo, tuttavia, non vennero fusi, infatti il monumento risulta ancora uguale sia alla fotografia allegata a tale elenco, sia all'immagine della cartolina del primo dopoguerra pubblicata in www.monumentigrandeguerra.it. Il monumento appare ben curato da una costante manutenzione, pulizia e valorizzato dalla presenza di fiori e di aree a prato che lo circondano.

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