Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza San Luca
- CAP:
- 32040
- Latitudine:
- 46.60229763993
- Longitudine:
- 12.478689104319
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Di fianco alla chiesa di San Luca, lato strada
- Data di collocazione:
- 1983
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Il monumento è in pietra proveniente dal Monte Peralba dove si combatterono aspre battaglie durante la Prima Guerra Mondiale.
La struttura che regge gli oggetti metalllici e gli oggetti stessi sono di metallo.
Il bassorilievo è in bronzo.
La targa è in bronzo.
Le lastre sono di marmo.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Amministrazione Comunale
- Notizie e contestualizzazione storica:
- A Padola di Comelico Superiore, in Provincia di Belluno, fu inaugurato il 18 luglio 1920 il Monumento in ricordo degli undici concittadini caduti durante la Prima Guerra Mondiale. Il progetto era dello scultore Mansueto Bergamasco di Longarone. Questa l'intitolazione:
"AI SUOI FIGLI/CADUTI NEL NOVISSIMO AGONE/CONTRO L'INSAZIATO OPPRESSORE/PER LA PATRIA E LA LIBERTà/VENDICATI DALLA VITTORIA/SULLE MULTIFORMI/INNUMERI FALANGI NEMICHE/PADOLA/CON SUPERBO DOLORE/PER MEMORIA CONSACRA E I NOMI GLORIOSI/ALLA STORIA TRAMANDA
MCMXX
I nomi degli undici Caduti erano incisi a lettere dorate sopra un libro marmoreo.
Il monumento originario è stato demolito all'inizio degli Anni '50. La parte finale, sulla sommità, è stata collocata sulla facciata delle Scuole Elementari con la stessa intitolazione. Il libro di marmo è stato sostituito con una lapide. In cima una piccola aquila con le ali spiegate, trattiene fra gli artigli un fucile, una sciabola e una bandiera. Sotto una stella e più sotto ancora una croce. Poi il testo dell'intitolazione, gli anni 1915 - 1918, e due rami di quercia e palma sovrapposti. In basso un portalume.
Il nuovo monumento, finanziato dalla Regola di Padola, è stato inaugurato nel 1983. Eretto sulla stessa piazza di fianco alla chiesa di San Luca, l'opera è formata da un ampio basamento a scalini. Nel mezzo è collocata una pietra verticale che proviene dal Monte Peralba che si trova in Comelico ed è stato teatro di guerra. Il monolite è posato su un cubo di cemento che porta la scritta dedicatoria.
Sopra è presente un'altra pietra sovrapposta. A metà altezza è circondata da una struttura metallica che regge numerosi oggetti di metallo residui di guerra, recuperati nei campi di battaglia del Comelico. Agli angoli sono collocate quattro lapidi. Sopra l'intitolazione del monumento una targa di bronzo riporta la scritta in ricordo della traslazione del Milite Ignoto a Roma.
Nel prato intorno al monumento sono collocati un affusto di cannone, con ai piedi un proietto di artiglieria, e un masso sormontato da un'aquila con le ali spiegate. Il progetto è di Elio Silvestri.
I tre massi sovrapposti richiamano alla mente i monumenti primitivi e indicano la tensione continua dell'uomo verso il cielo. I residuati bellici, raccolti nei monti del Comelico dove si combatté la Prima Guerra Mondiale, ricordano il sacrificio di tutti i Caduti, in particolare di quelli di Padola. Completa l'opera un bassorilievo in bronzo, opera di Elio Silvestri, che rappresenta l'uomo schiacciato dalle vicissitudini della vita e della guerra, ma con il viso rivolto verso il cielo in atteggiamento di speranza.
I RECUPERANTI
Il recuperante, in particolare dopo la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, si recava nei luoghi dove si erano svolti i combattimenti più intensi, e recuperava i residuati bellici per rivenderli come rottami pregiati o come esplosivi. Per le popolazioni del Cadore e del Comelico fu un'attività importante, una risorsa che integrava lo scarso reddito locale e per qualcuno divenne l'attività principale. Quello del recuperante era un lavoro pericoloso perché era frequente il ritrovamento di materiale esplosivo e non mancarono gli incidenti, spesso anche mortali.
Si ricorda il film "I recuperanti" (1969) del regista Ermanno olmi.
Contenuti
- Iscrizioni:
- Parte inferiore:
PADOLA
AI
SUOI CADUTI
Lapide frontale laterale dx:
GUERRA 1915/18
DE MARTIN PINTER GIOBATTA FU GABRIELE
DE MARTIN PINTER GIOBATTA
POCCHIESA MARIAN GIUSEPPE
DE MARTIN POLO COSTANTINO
FRONEBNER VIRGINIO
POCCHIESA CANTARO GIUSEPPE
POCCHIESA MARIAN VALENTINO
RIBUL MAZZOLA ANTONIO M.A.
RIBUL OLZER BENEDETTO
RIBUL OLZER IGINO
TOPRAN D'AGATA LIVIO
DE MARTIN PINTER GIUSEPPE FU MATTEO
Lapide frontale laterale sinistra:
GUERRA 1940/45
CADUTI
RIBUL MORO GUIDO
CARBOGNO DIVINO
DISPERSI
POCCHIESA ROSSO DANTE
CARBOGNO BARNABè GIUSEPPE
CATTURANI ILDO
DELL'OSTA UZZEL GIOBATTA
POCCHIESA CNO LUIGI
TOPRAN DE PASCA ALDO
Lapide posteriore laterale sx:
GUERRA DI LIBERAZIONE
PEIS SPARIN PIO
lapide posteriore laterale dx:
GUERRA DELLA LIBIA 1911 - 12
RIBUL MORO ABRAMO
Targa in bronzo:
"NELLA RICORRENZA DEL CENTENARIO
DALLA TRASLAZIONE DELLA SALMA
DEL MILITE IGNOTO ALL'ALTARE DELLA PATRIA.
LA REPUBBLICA ITALIANA ONORA LA MEMORIA
DEI PROPRI FIGLI IN ARMI FUCILATI DURANTE
LA 1° GUERRA MONDIALE PER REATI CONTRO LA
DISCIPLINA, ANCHE IN ASSENZA DI UN OGGETTIVO
ACCERTAMENTO DELLA LORO RESPONSABILITA'
A TESTIMONIANZA DI SOLIDARIETA' AI MILITARI
CADUTI, AI LORO FAMILIARI E ALLE POPOLAZIONI.
GRUPPO ALPINI COMELICO SUPERIORE
11 SETTEMBRE 2022
- Simboli:
- PIETRA DEL MONTE PERALBA: è il simbolo della guerra combattuta fra le nostre montagne, in particolare quelle del Comelico
RESIDUATI BELLICI: simboleggiano la guerra combattuta in Comelico
AQUILA: simbolo di sovranità e regalità
Il bassorilievo in bronzo, opera di Elio Silvestri, rappresenta l'uomo schiacciato dalle vicissitudini della vita e della guerra, ma con lo sguardo rivolto al cielo come segno di speranza.
Altro
- Osservazioni personali:
- Significativa è la dedica del 2022 del Gruppo Alpini di Comelico Superiore, sul fronte principale del monumento, con la quale onorano la memoria dei soldati italiani fucilati durante la Prima Guerra Mondiale, "anche in assenza di un oggettivo accertamento della loro responsabilità". Questa dedica particolare, che riabilita i soldati italiani condannati dai Tribunali Militari per problemi di disciplina, è l'unica che abbiamo incontrato nel nostro censimento dei monumenti relativi alle due Guerre Mondiali, censimento al quale lavoriamo da parecchi anni in Provincia di Belluno e in particolare in Cadore.
In Italia furono circa 3000 le condanne a morte per fucilazione nel corso della Prima Guerra Mondiale , delle quali circa 750 eseguite, soprattutto quando è stato al comando il Generale Cadorna, capo di Stato Maggiore del Regio Esercito. La disciplina militare veniva mantenuta con il terrore, le fucilazioni per sorteggio e con la decimazione che consisteva nel fucilare un soldato scelto a caso ogni dieci.
La fucilazione e il processo sommario per atti d'indisciplina sarà un fenomeno che investirà tutti gli eserciti combattenti durante le Guerre Mondiali.