39774 - Monumento ai Caduti di Premia (VB)

Il Monumento è collocato in un’area recintata rialzata e chiusa da un cancelletto in ferro battuto. E’ a edicola, in muratura con decorazioni a secco e lapidi. L’interno dell’edicola è rivestita sul fondo e sui lati da lastre in marmo che ne occupano tutta la lunghezza, sulle quali sono riportati i nomi dei caduti delle due guerre mondiali; sulla volta un cielo stellato con  un sole al centro davanti al quale pende un lucernario in ferro battuto di forma triangolare che termina con una croce. La lastra sulla parete di fondo presenta lapidi con nomi dei caduti durante la prima guerra mondiale. Al centro, in alto vi è un’icona della Vergine con il Bambino. Le lastre laterali sono sormontate da pannelli decorativi a semicerchio intonacati. Ognuno dei nomi è corredato da una fotografia.
A destra del monumento, all’interno dell’area della caserma dei carabinieri di Premia, tanti piccoli cippi in granito grigio con targhette di ottone che riportano i nomi dei caduti, che sono esattamente gli stessi presenti sul monumento. In cima ad ogni cippo una piccola lanterna in ferro battuto.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Stada Statale 659
CAP:
28866
Latitudine:
46.26588049999999
Longitudine:
8.332842700000015

Informazioni

Luogo di collocazione:
In un'area recintata di fianco alla caserma dei Carabinieri
Data di collocazione:
1921-1922
Materiali (Generico):
Laterizio, Marmo, Ottone, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Il monumento è in muratura, le lapidi in marmo, il quadro della Madonna col Bambino intonacato, come i pannelli decorativi che sovrastano le lastre. Per quanto riguarda i cippi: le targhe sono in ottone, le strutture in granito grigio, le piccole lanterne sopra i cippi in ferro battuto, come il lucernario, i
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Premia
Notizie e contestualizzazione storica:
Il monumento fu progettato dall'architetto Piero Portaluppi, che durante la Grande Guerra Portaluppi fu arruolato come ufficiale nel Genio e fu in Veneto e in Friuli. Nel 1916 fu trasferito in Val Formazza per la ricostruzione delle centrali distrutte dai bombardamenti; dopo la disfatta di Caporetto chiese ed ottenne di rientrare tra le truppe combattenti, partecipando alla battaglia di Vittorio Veneto che diede all'Italia la vittoria sull'Impero Austro-ungarico. In un secondo momento, negli anni '50, furono aggiunti i nomi dei caduti nella seconda guerra mondiale e negli anni '60 i piccoli cippi in granito che circondano l'area esterna alla caserma dei carabinieri,

Contenuti

Simboli:
Non sono presenti simboli sulle pietre

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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