254149 - Monumento ai Caduti di Rivara (TO)

Il monumento ai Caduti di Rivara, comune del Canavese a nord di Torino,  è collocato in piazza Statuto, a ridosso dell’abside della parrocchia di S.Giovanni Battista. Su una struttura trapezoidale in pietre e muratura intonacata è posto il bassorilievo in bronzo dedicato ai Caduti della Grande Guerra, opera dello scultore Emilio Musso, racchiuso ai lati ed in alto da una cornice in pietra e sotto al quale sono presenti la targa in bronzo con l’epigrafe dedicatoria e la lapide in marmo con i nomi dei Caduti, ai cui lati sono poste due lampade votive.

Il bassorilievo rappresenta due figure femminili principali ai lati di un’ara con due vittorie alate, sotto la quale fuoriescono da fronde di quercia e di alloro le baionette di due fucili incrociati, sormontati da un elmetto crestato. Le due donne recano tra le braccia l’una un bimbo e l’altra un mazzo di rose.

Nella parte inferiore del monumento sono state aggiunte una seconda lapide con i nomi dei Caduti nella seconda guerra mondiale e sulla destra una lastra dedicata al Capitano di complemento Bartolomeo Grassa, comandante partigiano e Medaglia d’Oro al Valor Militare.  La zona di rispetto, ben tenuta ed abbellita da piante ornamentali, è delimitata da otto pilastri in pietra che reggono delle catene in ferro battuto.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Statuto
CAP:
10080
Latitudine:
45.333842808451
Longitudine:
7.6247657335179

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area dedicata a bordo piazza
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Basamento e pilastri in pietra; struttura in muratura intonacata; bassorilievo e targa in bronzo; lapidi in marmo bianco. Sono presenti due lampade votive metalliche, catene in ferro battuto e un'asta portabandiera.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Rivara
Notizie e contestualizzazione storica:
Paolo Pallia (Rivara, 20 marzo 1809 – Bex, 7 novembre 1837) è stato un teologo, politico e patriota italiano. Brillante studioso si distinse per il raggiungimento della laurea in teologia a soli 17 anni. Non potendo essere ordinato Sacerdote per la giovane età, divenne ripetitore di filosofia. A causa di certi suoi ideali vicini ai promotori dei moti del 1821 e della sua frequentazione del salotto liberale di Vincenzo Gioberti, dovette lasciare Torino per fare l'insegnante nella natia Rivara. Ritornato a Torino dopo due anni vi rimase sino al giugno del 1833, quando, indicato come componente della Giovine Italia dovette fuggire in Svizzera.
Nel paese elvetico partecipò alla preparazione ed al successivo infelice tentativo di invasione della Savoia del 1834. Dato l'esito negativo dell'azione in Savoia, si rifugiò a Parigi, dove fu accolto dalla comunità italiana locale e divenne amico del Tommaseo. Durante il suo esilio in Francia, e poi dopo nelle ultime fasi della sua vita in Svizzera, fu tratto d'unione tra Giuseppe Mazzini e Vincenzo Gioberti che, esule in Bruxelles, aveva preso le distanze da quel movimento che sino al 1833 aveva appoggiato e spronato.
Ammalato di tisi si ritirò in Svizzera per essere più vicino alla famiglia rimasta a Rivara in attesa di ottenere la Grazia da Re Carlo Alberto. Presa residenza all'Hotel de L'Union in Bex, in seguito ad un incendio che minacciò la sua camera, trovò la morte per l'aggravarsi delle sue condizioni il 7 novembre 1837.
Di lui non rimangono che i suoi scritti pubblicati. Il suo tumulo nel comune di Monthey (vicino a Bex, ma cattolico) andò disperso a causa dei lavori di costruzione di una strada e di una nuova chiesa. Buona parte dei suoi manoscritti furono usati come cartamodelli dalle sorelle sarte e, recentemente, la sua casa natale in Rivara è stata abbattuta per far posto ad una piazza, dopo aver servito come scuola sino ai primi anni sessanta.
Fonte: Paolo Pallia, su Wikipedia.

Lo scultore Emilio Musso (Torino, 1890 – Torino, 1973) è stato allievo di Edoardo Rubino. Realizzò opere d'arte sacra e funeraria, come al cimitero monumentale di Oropa, nonché monumenti commemorativi su temi legati all'identità civica e nazionale. Divenne noto soprattutto in Piemonte. Tra le sue opere si annoverano diversi monumenti ai Caduti in Piemonte, censiti nel Catalogo Generale dei Beni Culturali, tra cui quelli di Govone (CN), Dronero (CN), Bianzè (VC), Grignasco (NO), Montà (CN) e Rivarolo Canavese (TO).
Fonti:
- Emilio Musso, su Wikipedia;
- Musso Emilio (1890/ 1973), sul Catalogo generale dei Beni Culturali.

Bartolomeo Grassa, nato a Rivara (Torino) il 3 gennaio 1897, fucilato dai tedeschi a Forno Canavese (TO) il 9 dicembre 1943, era di professione ebanista. Richiamato alle armi allo scoppio della Seconda guerra mondiale, prestò servizio come capitano nel Reggimento cavalleggeri "Palermo". All'annuncio dell'armistizio, Grassa, che si trovava a casa in convalescenza, non esitò a unirsi al movimento della Resistenza. Divenuto il suo nome bandiera, fu ricercato con particolare accanimento dal nemico che temeva il vecchio soldato, esperto guerriero. In un attacco sferrato dai nazifascisti con preponderanza di forze e di mezzi, alla testa dei suoi uomini ne conteneva l'urto e ne contrastava l'avanzata finché, dopo molte ore di strenua e valorosa resistenza, vista vana ogni ulteriore difesa, ordinava al suo reparto di ripiegare e con pochi audaci rimaneva sul posto per coprire col fuoco la ritirata dei compagni. Esaurita l'ultima cartuccia, veniva catturato. Non valsero le disumane torture né il ricordo dei suoi quattro figlioletti a fargli infrangere lo stoico silenzio. I tedeschi, impotenti a piegarlo alla loro volontà, lo condannavano alla fucilazione riconoscendolo: «Accanito difensore e audace animatore di ribelli».
Fonti:
- Bartolomeo Grassa, sul sito dell'A.N.P.I.;
- GRASSA Bartolomeo, sul Sito Ufficiale del Gruppo delle Medaglie d'Oro al Valor Militare d'Italia;
- Scheda Grassa Bartolomeo, Banca dati del Partigianato piemontese (Istoreto).

Contenuti

Iscrizioni:
Motto sul bassorilievo:
ALERE
FLAMMAM

Epigrafe dedicatoria:

GLORIA AI RIVARESI
CHE CON LA FORZA DEGLI AVI
LA FEDE DEI PADRI
GLI IDEALI DI PAOLO PALLIA IN CUORE
MORIRONO PER LA GRANDEZZA D'ITALIA
1915 - 1918

Firme alla base del bassorilievo:
P.RIVA FUSE TORINO / E_MUSSO


Caduti Grande Guerra:

SOLD. BASOLO GASPARE DI DOM. 1888 / SOLD. CAVALLO GUGLIELMO DI PAOL. 1892
ROMB. BELTRAMO GIOV.BATT. FU GIOV. 1892 / " CHIATELLO PIETRO DI ANT. 1898
TEN. BERCHIERA FILIPPO FU GIUS. 1888 / " ELLENA FRANCESCO FU. FRANC. 1883
SOLD. BERTINO DOMENICO DI GIOV. 1897 / " FERRERO MATTEO FU. ANT. 1894
CAPOR. BERTOT DOMENICO FU GIUS. 1889 / " GAYS ANDREA DI GIOV. 1890
SOLD. BERUATTO DOMENICO DI GABR. 1889 / CAP.MAGG. GAYS ANTONIO DI GIOV. 1891
" BERUATTO PIET.PAOL. FU PAOL.PIET. 1895 / SOLD. GAYS BART.BERN. DI BERN. 1883
PORT.FER. BERUATTO GIOVANNI DI PAOL. 1886 / " GAYS DOMENICO FU BATT. 1898
SOLD. BIANCO GIOVANNI FU PIET. 1888 / " GIANOTTI FRANCESCO DI FILIP. 1884
" BOCCA FAUSTO DI GIUS. 1883 / " MARCHETTO GIOV.BATT. FU GIUS. 1898
" BOGETTO ANTONIO DI ANT. 1896 / " MASSA GIOV.BATT. DI GIOV. 1894
" BRUNO ANTONIO FU ANT. 1897 / " MASSA GIOV.BATT. DI LUIG. 1888
CAP.MAGG. CAVALLO FRANCESCO DI LUIGI 1893 / " MOSSO FILIPPO DI GREG. 1894
TEN. CAVALLO GIUSEPPE DI TOMASO 1887 / " PICCO MARCO DI GIOV. 1895

Caduti seconda guerra mondiale:

1940 - 1945
MARINAIO BASOLO FRANCESCO CLASSE 1924
CAPORALE BELTRAMO GIOVANNI DISPERSO ,, 1919
FANTE BIANCO BERNARDO DISPERSO ,, 1922
ALPINO BRUNO GIUSEPPE ,, 1920
ALL.UFF. GIUSTETTO NICOLA ,, 1914
TENENTE GRASSA BARTOLOMEO MED. D'ORO ,, 1897
ARTIGLIERE GROSSO ANTONIO DISPERSO ,, 1913
PARTIGIANO MARTIN VINCENZO ,, 1925
ALPINO MASSA GIOVANNI BATTISTA ,, 1923
FANTE MUSSATTI STEFANO ,, 1919
TENENTE PONT GIOVANNI MED. D'ARGENTO ,, 1915
PARTIGIANO REGIS FRANCESCO ,, 1921
ALPINO RIVA GIUSEPPE ,, 1913
FANTE VITROTTI CARLO DISPERSO ,, 1912

Motivazione M.O.V.M.:

BARTOLOMEO GRASSA
MEDAGLIA D'ORO AL VALOR MILITARE
SUBITO DOPO L'8 SETTEMBRE 1943 SI
ARRUOLAVA NELLE FILE PARTIGIANE,
SPINTO DA INSOPPRIMIBILE AMORE PER
L'ITALIA E LA LIBERTA'.
COMANDANTE PARTIGIANO, DAVA
PROVE DI CORAGGIO NON COMUNE E
DI SUPERBO SPREZZO DEL PERICOLO.
CATTURATO ALLA BATTAGLIA DEL
MONTE SOGLIO E CONDANNATO ALLA
FUCILAZIONE, NON VALSERO LE
DISUMANE TORTURE A PIEGARLO,
MIRABILE ESEMPIO DI AMOR PATRIO E
DI QUELLA VOLONTA' DI SACRIFICIO
CHE TRASUMANA IN EROI.
LA CITTADINANZA RICONOSCENTE
NEL SETTANTESIMO ANNIVERSARIO
DELLA MORTE.
RIVARA, 25 APRILE 2014
Simboli:
Sul bassorilievo, le figure femminili rappresentano la Madre - Patria. Tra gli altri simboli notiamo le due vittorie alate e le fronde di quercia e alloro, simboli di forza e gloria.

Altro

Osservazioni personali:
Il motto araldico latino "Alere Flammam" (Alimentare la fiamma), presente al centro del bassorilievo, potrebbe riferirsi al lascito ideale di Paolo Pallia, citato nell'epigrafe dedicatoria, oppure al mantenere vivo il ricordo dei Caduti.
Il motto era stato concesso da Vittorio Emanuele III nel 1932 alla Scuola di Guerra di Torino, ma è anche un motto dello scoutismo.

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