3651 - Monumento ai Caduti di Villa Fastiggi, Villa Ceccolini e Villa San Martino

Monumento a perenne ricordo dei Caduti dei quartieri di Villa Fastiggi, Villa Ceccolini,  Villa S. Martino (Comune di Pesaro) nel corso della seconda guerra mondiale. E’ posto all’interno del Civico Cimitero di Villa Fastiggi, nella zona più vecchia dello stesso.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Madonna del Monte
CAP:
61122
Latitudine:
43.8808961
Longitudine:
12.8741966

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete esterna dell’undicesimo isolato del cimitero.
Data di collocazione:
Anni '70
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Bassorilievo in pietra chiara di grandi dimensioni (circa 3 X 2 metri). Sotto il bassorilievo è posta un’iscrizione, su marmo chiaro, con scritte incise e colorate di vernice nera.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Pesaro
Notizie e contestualizzazione storica:
San Pietro in Calibano all'inizio del '900 attraversò una forte trasformazione che da zona rurale e mezzadrile connotò la Villa come quartiere artigiano-industriale della città. Le lotte mezzadrili e operaie poi, avevano dato a questa zona una forte impronta mutualistica e cooperativa anche attraverso la nascita nel 1906 della Cassa rurale. Si andava delineando una sempre più netta egemonia socialista che venne confermata dalle elezioni politiche del 1913.
Durante il periodo fascista San Pietro rimase fedele ai suoi principi e ideali e il Fascismo non riuscì mai a penetrare in questo che ormai era diventato un quartiere operaio alle porte della città.
Nel 1935 si formò spontaneamente un nucleo di cospirazione antifascista che aveva in San Pietro e negli operai della Montecatini, Pompilio Fastiggi, Nazzareno Vichi, Valentino Amadori il suo punto di forza. Alcuni esponenti antifascisti furono arrestati e condannati dal Tribunale speciale a pene durissime, Mattioli a 16 anni, Fastiggi a 14, Serafini a 10, Tomasucci ed altri a 5 anni.
Durante la Resistenza San Pietro divenne la base del movimento partigiano ponendo proprio lì la sede del C.N.L.provinciale.
Pompilio Fastiggi, uscito dal carcere il 27 agosto 1943, si unì immediatamente dopo l'8 settembre alla lotta partigiana, al lavoro cospirativo contro l'occupazione tedesca e contro i “repubblichini”.
Nei primi giorni del mese di febbraio del 1944 fu arrestato e ucciso dai fascisti a Sant'Angelo in Vado, dove si era recato per organizzare il movimento partigiano e il Partito comunista di cui era segretario provinciale (il primo dopo la caduta del fascismo) della federazione. Dopo la liberazione si decise emblematicamente di ribattezzare San Pietro in Calibano in Villa Fastiggi dedicandolo alla memoria di Pompilio Fastiggi, personaggio emblematico della resistenza.

Contenuti

Iscrizioni:
NEI GIORNI DEL TERRORE – DELLE LACRIME E DEL SANGUE
DOVE SI COMBATTEVA PER LA LIBERTA’ E LA GIUSTIZIA
CONTRO LA VENTENNALE TIRANNIDE
IL FIORE DELLA GIOVINEZZA VOTARONO ALLA MORTE
E
AFFIDARONO ALLA MEMORIA DEI SECOLI
PERCHE’L’ITALIA RISORGESSE A CIVILTA’ DA BARBARIE
1943-1945
Simboli:
Non sono presenti simboli. Il bassorilievo rappresenta un partigiano.

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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