Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza F. Dominici
- CAP:
- 98168
- Latitudine:
- 38.218852
- Longitudine:
- 15.56577500000003
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Piazzetta lato strada
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Laterizio, Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Basamento circolare e cippo in marmo bianco. Basamento stellato in granito rosso. Simbolo forze armate, statua della vittoria, medaglione e àncora in bronzo.
- Stato di conservazione:
- Sufficiente
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Messina
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Il monumento risulta privo di firma e data. Come per altri monumenti dei villaggi messinesi, l'opera è stata probabilmente realizzata per intervento a carattere pubblico, sostenuta da sottoscrizione popolare. Il monumento rientra nella cospicua presenza di ricordi marmorei dei villaggi rivieraschi in cui la popolazione aveva subito minori perdite nel corso del terremoto del 1908, rispetto alla popolazione della città. Tale il motivo per cui le comunità si mostravano ancora ben salde e desiderose di ricordare i caduti della Grande Guerra. La statua della vittoria alata su globo rappresenta l'iconografia più utilizzata per i monumenti ai caduti della Grande Guerra.
La frase riportata sul medaglione bronzeo " Qui si muore, ma non si cede" fa riferimento alla Battaglia del Solstizio svoltasi tra il 15 ed il 22 giugno 1918, quando l’esercito Austro-Ungarico lancia la sua ultima grande offensiva, con il duplice obiettivo di impossessarsi di risorse alimentari occupando territori fertili, e di costringere l’Italia all’armistizio, liberando così forze da utilizzare sul fronte franco-tedesco. Nonostante l’accurata preparazione, l’operazione risulta un fallimento: la reazione pronta e determinata dell’esercito italiano, la scelta di dividere le forze su tre direttrici di attacco e le tensioni interne ai comandi portano l’esercito austriaco ad una grave disfatta.
L'espressione "Battaglia del Solstizio" fu coniata dal poeta Gabriele D'Annunzio.
Contenuti
- Iscrizioni:
- Facciata sinistra:
1940 - 1945
MARINA
SOTTUFF.
DELEO FRANCESCO
MARINAI
ARENA GIOVANNI
CARUSO ORAZIO
COSTA NICOLA
D'ARRIGO SANTI
FERRARA ORAZIO
GIORDANO ANTONINO
LAVAFILA MICHELE
LIBRO CARMELO
MEGNA ETTORE
FEMINO' ORAZIO
URDI' SALVATORE
URDI' FRANCESCO
CAVALLARO FRANCESCO
MAZZOTTA LETTERIO
FACCIATA PRINCIPALE
1915 - 1918
ESERCITO
TEN. M.O.
CITARELLA CARLO
CAPITANO M. A.
MOLETI SAVERIO
TEN.
MARANGOLO GIUSEPPE
SOLDATI
ARRIGO FRANCESCO
MALFA PAOLO
1940 - 1945
ESERCITO
TEN. M.O.
DONATO PIETRO
S. TEN.
COSTA LETTERIO
ISCRIZIONE MEDAGLIONE BRONZEO
PARTE SUPERIORE
M. PERALBA. F. PIAVE MONTELLO GRAPPA
PARTE INFERIORE
QUI SI MUORE MA NON SI CEDE
FACCIATA POSTERIORE
CARABINIERI
V.BRIG.
SCIMONE GIOVANNI
APP.
RUSSO GIUSEPPE
FACCIATA SINISTRA
AVIAZIONE
M.A.
TEN. PILOTA
DOMINICI FRANCESCO
ISCRIZIONE CENTRALE CIRCOLARE
QUESTI SONO I NOMI DEI NOSTRI MARTIRI
(L)EG(G)ILI RIFLE(T)TI E NON DIMENTICARLI MAI
- Simboli:
- L'ancora bronzea è a ricordo delle origini marinare del borgo di Paradiso.
Il medaglione bronzeo sulla lastra di sinistra riporta un soldato ferito, nelle fattezze classiche, con l'iscrizione dei luoghi montani della Grande Guerra e della frase che avrebbe pronunciato il soldato Carlo Gardan nel corso della cosiddetta Battaglia del solstizio, sul Piave. Il soldato avrebbe preso l'iniziativa, impadronendosi di una mitragliatrice nemica, lanciandosi contro gli Austriaci, gridando la frase" Qui si muore, ma non si cede".
La statua della vittoria alata su globo rappresenta il messaggio positivo del benessere portato dal sacrificio di coloro che hanno combattuto e perso la propria vita per la libertà.
L'elmo, la baionetta, la spada e il vessillo di guerra rappresentano il simbolo dell'esercito.
Altro
- Osservazioni personali:
- Le aiuole presenti nella piazzetta che ospita il monumento sono manutenute da volontari del quartiere.
Alcune parti del monumento riportano scritte a pennarello.
Alcune lettere mancanti nella dedica principale sono integrate con pennarello.