202303 - Monumento ai Caduti durante la Prima Guerra Mondiale – Avellino

Il monumento ai Caduti di Avellino si erge su un alto basamento cui si accede tramite tre gradini. È sovrastato da una colonna alta 6,3 m terminante con un capitello corinzio semplificato, alto circa 1 m. Sulla facciata è presente un grande bassorilievo in marmo raffigurante la Vittoria alata ad ali spiegate. Un soldato romano alla sua sinistra e un fante italiano alla sua destra la baciano. Entrambi si appoggiano con una mano ad un ceppo, mentre l’altra è rivolta verso l’esterno e sostiene una corta spada. I due indossano un perizoma ed un elmo sulla testa. Ai lati del monumento sono scolpite, nella pietra, due ghirlande.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Giacomo Matteotti, Largo De Luca
CAP:
83100
Latitudine:
40.9130497364
Longitudine:
14.790901880661

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area in prossimità di un incrocio nel centro della città.
Data di collocazione:
1942-1943
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Basamento in pietra vesuviana, colonna in marmo cipollino con capitello di pietra grigia, bassorilievo in marmo di Carrara.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Avellino
Notizie e contestualizzazione storica:
A seguito della prima guerra mondiale il comune di Avellino decise di erigere un monumento per ricordare i militari caduti della città. Nel 1919 uno scultore locale emigrato in America spedì al sindaco Aster Vetroni un bozzetto del monumento che sarebbe poi stato costruito. Così, pochi anni dopo, nel 1923 si costituì un Comitato esecutivo per l’erezione del monumento. La sera del 25 febbraio dello stesso anno, la Commissione avellinese si riunì per stabilire la collocazione dell’opera. Al termine della seduta fu decretata Piazza della Libertà come luogo idoneo. Inoltre, si decise per la pubblicazione di un bando di concorso volto a scegliere il costruttore dell’opera. A questo parteciparono artisti provenienti da tutta Italia. La commissione esaminatrice, presieduta dal professore Vincenzo Volpe e costituita da artisti noti a quell’epoca, espose i bozzetti presentati alla popolazione, che poté vederli pagando una tassa al Comitato. Tuttavia, il concorso non diede risultati. Il 3 dicembre del 1923 venne, perciò, bandito un secondo concorso, vinto dallo scultore fiorentino Giulio Passaglia. Questo, proprio come si può leggere nella presentazione del bozzetto, dichiarò che: “un’opera da erigersi in una pubblica piazza, deve trasmettere chiaramente all’osservatore lo scopo e il significato a cui è destinato”. Di chiara ispirazione classica, l’opera era rappresentata come un monumento realizzato con marmo di Carrara, posto sopra un basamento di travertino, con un gruppo bronzeo. Sul basamento vi era l’incisione "Al Sacrificio, Alla Fede, Alla Gloria". Sulla base era posta una lapide che recitava: "AI CONCITTADINI/ CADUTI NELLA GRANDE GUERRA/ PER/ RESTITUIRE ALLA PATRIA/ IL GIUSTO CONFINE/E/LA VOLONTÀ IMPERIALE DI ROMA/ MCMXV - MCMXVIII". La costruzione avvenne ad opera dell’amministrazione comunale, la quale stabilì di utilizzare i materiali del demolito teatro comunale che si trovava sulla medesima piazza. Nonostante il monumento fosse terminato già nel 1926, venne inaugurato il 23 novembre del 1930, in occasione delle Grandi Manovre di Avellino. In questo periodo di tempo, come testimoniano le lettere conservate in un fascicolo d’archivio, si incrinarono i rapporti tra lo scultore ed il Comitato. Nel 1941, in seguito all’emissione di un Regio decreto, l’opera venne donata alla Patria per la costruzione di nuove armi da guerra, così, nell’estate dello stesso anno, l’intero gruppo statuario in bronzo fu rimosso e spedito alla Ditta Tonolli, di Milano. L’anno seguente il comune di Avellino appaltò la costruzione di un nuovo monumento, quello l'attuale, nella cui costruzione venne recuperato il materiale residuo del precedente. Il 10 giugno 1943 ci fu l'inaugurazione. Dopo la caduta del regime, furono eliminati dall'opera i rimandi alla dittatura fascista, quali il fascio littorio, scolpito in posizione centrale al bassorilievo, la scritta "RESVRGO" posta sotto il bassorilievo e due lapidi laterali di cui ancora oggi si possono vedere i fori per i ganci. Successivamente, furono posti sul basamento 4 proiettili per ricordare i terribili bombardamenti del settembre del 1943. Infine negli anni '70 venne costruita una recinzione in ferro che delimitava un'aiuola verde leggermente sopraelevata rispetto alla piazzetta. Nel 2015 è stato restaurato il bassorilievo e nel 2018 l'intero monumento, la cancellata esterna è stata eliminata ed i proiettili rimossi perché non ancorati.

Il 4 novembre di ogni anno, giornata dei Caduti di Guerra, dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, viene deposta una corona davanti al monumento.

Contenuti

Iscrizioni:
AI CONCITTADINI
CADUTI NELLA GRANDE GUERRA
PER
RESTITUIRE ALLA PATRIA
IL GIUSTO CONFINE
Simboli:
Ghirlande di foglie d'alloro scolpite in pietra e poste su ogni lato tranne su quello che affaccia sulla strada.

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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