Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza Generale Nunziante, 1
- CAP:
- 89026
- Latitudine:
- 38.483704480788
- Longitudine:
- 15.916490680951
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- l centro della piazza
- Data di collocazione:
- inaugurazione 23/01/1926, restaurazione 09/05/2022
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- - statua in bronzo
- base statua piattaforma circolare poggiata su una scultura a mò di corda in pietra levigata giallo chiaro;
- piedistallo a cippo quadrangolare in pietra levigata giallo chiaro;
- basamento con gradoni in pietra ruvida giallo chiaro;
- n° 5 cippi a forma di prisma sul perimetro dell'aiuola;
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Amministrazione comunale di San Ferdinando (RC)
- Notizie e contestualizzazione storica:
- VITO NUNZIANTE
nato a Napoli il 15 luglio del 1894. Quell’anno fu funesto per il villaggio di San Ferdinando, sconvolto in autunno da un violento terremoto e ancor prima da un imponente incendio, che distrusse decine di abitazioni, senza tuttavia fare vittime. Quel giorno, infatti, i sanferdinandesi si erano recati in massa presso il Monte Poro, per i festeggiamenti della Madonna del Carmelo. Per la ricostruzione del villaggio il Governo inviò un sussidio di Lire 1.000, mentre il Comune stanziò 500 Lire per aiutare le famiglie più colpite, in un primo momento ospitate nel palazzo dei marchesi Nunziante. Le difficoltà che seguirono furono causa di feroci disordini, terminati con l’allontanamento di un gruppo di contadini, che nel 1896 decise di fondare, pochi chilometri più a sud, un piccolo villaggio, battezzato Eranova a significare l’inizio di una epoca nuova, lontana dal dominio dei marchesi di San Ferdinando. Trascorsa l’infanzia a San Ferdinando, Vito Nunziante abbracciò da giovane la carriera di ufficiale di Marina, entrando nel 1911 all’Accademia Navale di Livorno, con il titolo di studio della licenza liceale, dopo aver frequentato per qualche mese i corsi universitari della facoltà di legge a Napoli. A Livorno conseguirà il grado di sottotenente di vascello il 31 novembre del 1915. Scomparirà in mare la notte dell’11 dicembre 1916, a soli 22 anni, nelle acque di Valona, in Albania. “L’11 dicembre scorso la Regia Nave Regina Margherita urtava in navigazione contro due mine ed affondava. Delle 945 persone che erano a bordo la maggior parte fu trascinata a fondo e scomparve con la nave”. Così, con sobrietà militare - raccontò suo padre Ferdinando nel 1917 -, comunica il Ministero della Marina. Fra le persone scomparse, vi era anche il nostro unico figlio Vito. Era robusto, sano, arditissimo, e non lo rivedremo più. Era buono, intelligente, allegro e non lo rivedremo più. Egli avrebbe dovuto dormire il suo ultimo sonno in pace, accanto ai suoi Maggiori, nella piccola Cappella, a San Ferdinando, dove aveva trascorso lieti gli anni della fanciullezza: ha invece per tomba l’ampia distesa del mare, dove si è inabissato con la sua nave, coi suoi compagni, coi suoi marinai”.
Un tenente di vascello superstite, che per l’oscurità della notte non poteva veder Vito, ritirandosi a poppa mano mano che la nave affondava, udì chiaramente gli ordini che, con la sua calma abituale, Vito impartiva per ammainare la bandiera. Sino agli ultimi istanti dell’agonia della sua nave, egli è stato sorretto dal nobilissimo spirito del dovere e del sacrificio. Nunziante fu l’ultimo ad imbarcarsi. Ma l’imbarcazione troppo carica affondò. Rimase in acqua per più di mezz’ora con un gruppo di marinai. Era sempre calmo e si sforzava di incoraggiare i suoi compagni di sventura mostrandosi allegro. Poi un’onda li divise. La sua salma non è stata mai ritrovata.
Delle persone a bordo della nave si salvarono solo in 270. Un disatro annunciato. Quel giorno l’Adriatico era in tempesta, il mare grosso, la visibilità scarsa, ma la corazzata italiana Regina Margherita – celebre per aver partecipato alle operazioni di soccorso alle popolazioni calabro-sicule colpite dal disastroso terremoto di Messina del 28 dicembre 1908 – era salpata lo stesso dalle coste albanesi, affrontando una rotta rischiosa. Il relitto, ritrovato nel 2005, conservava ancora i resti degli oltre 670 morti.
MONUMENTO
Ubicato in un primo momento davanti al sagrato dell’ottocentesca chiesa Matrice di San Ferdinando, il monumento in bronzo, oggi al centro di piazza Nunziante, onora sia la scomparsa del giovane Vito Nunziante sia quella dei sanferdinandesi morti durante il Primo Conflitto Mondiale nella battaglia di Gorizia, a Caporetto, sul Monte San Michele e sull’altipiano della Bainsizza. Per i soldati mandati al fronte, il comune di San Ferdinando aveva istituito sin dal 1915 il “Comitato di assistenza e preparazione civile” ed un “Segretariato del popolo”, per facilitare la corrispondenza con “le famiglie dei nostri eroici combattenti” al fine di sollevarne “lo spirito”. L’iniziativa era stata affidata ad un gruppo di impiegati comunali e di giovani studenti che a turno prestavano gratuitamente la loro opera tutti i giorni della settimana. Un apposito ufficio comunale coordinava inoltre “i servizi inerenti ai soccorsi a favore delle famiglie dei militari richiamati o trattenuti alle armi”. Oggi quel monumento è chiamato a rinnovare la memoria di quei prodi combattenti, e con essa anche la memoria di un grande artista meritevole di essere celebrato.
RESTAURO
Fu fortemente voluto dall’amministrazione comunale, si è distinto per il numero di enti ed associazioni coinvolte, ma anche per l’attenzione riservata alla fruizione e alla valorizzazione dell’opera di Jerace durante l’intervendo, soprattutto coinvolgendo direttamente i cittadini grazie ai social media ed a una mirata comunicazione d’immagine.
Le approfondite indagini che hanno preceduto il restauro hanno consentito di rilevare aspetti inediti del monumento, realizzato a partire dal 1920. Un’occasione unica di studio, che ha coinvolto sia il laboratorio SuMMA – Dipartimento PAU dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria – sia il Dipartimento MIFT (Scienze Matematiche ed Informatiche Scienze Fisiche e Scienze della Terra) dell’Università di Messina, grazie ai quali è stato possibile conoscere le problematiche conservative del monumento, ma anche le tecniche di esecuzione e i materiali costitutivi dell’opera.
Il restauro, eseguito dalla ditta Art Novae di Emanuele Ioppolo, sotto l’alta sorveglianza della SABAP-RC-VV, ha così ridato vita ad un monumento poco noto del grande artista calabrese, ma finalmente conosciuto in modo approfondito anche grazie all’organizzazione di un cantiere aperto che ha visto coinvolti i ragazzi del servizio civile di San Ferdinando. Una esperienza particolarmente efficace che ha certamente avviato percorsi virtuosi per la valorizzazione del patrimonio storico artistico connesso alla famiglia Nunziante e al suo capostipite Vito Nicola Nunziante, fondatore del paese calabrese nella prima metà dell’Ottocento.
Il cantiere aperto ha infatti puntato a valorizzare non soltanto l’opera di Jerace ma anche i monumenti principali di San Ferdinando, grazie al sostegno del FAI – delegazione della Locride e della Piana, dell’Associazione Territorium, dei ragazzi del servizio civile che, attraverso visite guidate hanno accompagnato in questi mesi i fruitori del cantiere alla scoperta dell’opera e delle figure di Francesco Jerace e del giovane eroe rappresentato nel monumento.
Contenuti
- Iscrizioni:
- vista fronte
AL
MARCHESE VITO NVNZIANTE
SOTT.TEN.DI VASCELLO
ED
AI CADVTI DI SAN FERDINANDO
PER LA PIV GRANDE PATRIA
AFFRATELLATI NEL SACRIFICIO
E NELLA GLORIA
vista fronte lato destro
BAGNATO CONCETTO DI DOM.
BAGNATO CONCETTO DI FRAN.
BAGANTO FERDINANDO DI DEME.
BARBALACE ANTONINO FU PAS.
BARBALACE GIUSEPPE DI ANT.
BARBALACE FRANCESCO FU GIA.
BARBALACE SALVATORE DI ANT.
CALABRO' CARMELO DI FRAN.
CALDERAZZO FRANCESCO FU DOM.
CAPRIA DOMENICO DI FER.
CARBONE AGOSTINO FU VIN.
CRICELLI ANTONIO DI FRAN.
CHIENE FELICE DI DIEGO
CORSARO SABATINO DI ANT.
D'AGOSTINO ANTONIO FU FRAN.
vista retro
PUNTORIERO DOMENICO DI ANTON.
PUNTORIERO SABATINO DI FERD.
RIZZO MICHELE DI FERD.
ROMBOLA' DOMENICO DI FERD.
ROMBOLA' NICOLA DI MI.
SAVASTANO FRANCESCO DI GIOV.
SCHIARITI FRANCESCO DI SERAF.
SCRUGLI ROSARIO DI DOM.
SEVA MICHELE FU SALV
SPINELLI GAETANO DI GIUS
TAVELLA FRANCESCO DI AGOS.
TAVELLA PIETRO DI BRUNO
TAVELLA TOMMASO DI DOM.
TIMPANO FRANCESCO FU ROCCO
TRIPODI FERDINANDO DI GIUS.
ZUNGRI RAFFAELE DI FRANC.
vista fronte lato sinistro
DE VITA FRANCESCO DI PAS.
FALCONE GIOVANNI FU AMB.
LACQUANITI FRANCESCO DI G.B.
LAELO GIUSEPPE DI FRAN.
LENTINI BRUNO DI GIUS.
LOTORTO GIUSEPPE FU FER.
MANDAGLIO ANTONIO DI ROCCO
MANGIARUGA MICHELANGELO DI VIN.
MARGHETTA GENNARO
MAZZEO DOMENICO FU ANTO.
PETRACCA NICOLA DI CARLO
POLIMENI BRUNO DI PIETRO
POLIMENI GIROLAMO DI AGOS.
PUNTORIERO ANTONIO DI GIUS.
PUNTORIERO CARLO DI MERC.
PUNTORIERO RAFFAELE DI SERAF.
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- eventi
25/025/1917 - con Decreto è stata concessa la Medaglia d’Argento al valore militare, con la seguente motivazione: “Mentre la sua Nave stava affondando rincorava la gente al grido di Viva il Re, e dimentico di se stesso pensava e provvedeva alla salvezza degli altri, impartendo disposizioni e porgendo aiuti. Gettatosi in mare, nobilissima Vittima del dovere, vi trovava la morte”.
09/05/2022 - una cerimonia con il taglio del nastro ai piedi del Monumento che domina piazza Generale Nunziante di San Ferdinando, poi, nella sala consiliare, l’illustrazione del significato tecnico insito nella fine dei lavori di restauro del bronzo che risale agli anni 20 del 900. Si è sviluppata in due momenti la festa per la restituzione alla comunità dell’opera d’arte realizzata da Francesco Jerace, artista calabrese vissuto a cavallo tra 800 e 800. A tagliare il nastro fu il sindaco con accantol’assessore regionale , il soprintendente del ministero per le province di Reggio e Vibo, e infine a Cesare Coda Nunziante, discendente della famiglia che ha dato i natali al sottotenente di Vascello Vito Nunziante, rappresentato nell’opera di Jerace.