175805 - Monumento ai Caduti nella Grande Guerra – Loreto Aprutino

Monumento voluto dal loretano Giacomo Acerbo, docente all’Università di Roma e politico fascista, e realizzato nel 1928 dallo scultore Guido Costanzo.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
CAP:
65014
Latitudine:
42.435610354075
Longitudine:
13.985590092065

Informazioni

Luogo di collocazione:
Nei giardini all'incrocio tra via degli Aquino e via Vittorio Veneto
Data di collocazione:
1928
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Il monumento è costituito da un basamento in travertino su tre livelli: due gradoni iniziali, una fascia intermedia a pietre squadrate e un cippo su cui poggia la statua.
Il cippo ha sui quattro lati due pannelli in bronzo ad altorilievo e due lapidi di marmo con i nomi dei caduti.
Sopra di essi è incisa la scritta dedicatoria che corre lungo i quattro lati.
Stato di conservazione:
Insufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Il monumento ai caduti di Loreto Aprutino fu voluto dal loretano Giacomo Acerbo, docente di economia e politica agraria all’Università di Roma e politico fascista. Egli fu fratello del capitano Tito Acerbo che, al comando del II battaglione del 152° fanteria della brigata Sassari, cadde il 16 giugno 1918 a Croce di Piave e fu insignito della medaglia d’oro al valore militare.

Guido Costanzo nacque a Ortona il 2 maggio 1892, da Gaetano e Maria Grazia Primavera, e morì a Roma il 3 aprile 1982. Dopo aver frequentato la Scuola di Disegno di Ortona, si trasferì a Roma per formarsi presso gli studi di vari scultori.
Nel 1925 realizzò a Ortona il Monumento ai Caduti in Piazza Porta Caldari. Quindi eseguì i monumenti ai caduti a Loreto Aprutino e ad Archi. Nel 1935 realizzò a Pescara le quattro statue poste nella parte alta del palazzo del Governo. Monumenti di Costanzo furono posti anche a Roma (Giuseppe Mazzini) e a Fiume (Gabriele d’Annunzio).
La Fonderia Artistica Laganà fu agli inizi del Novecento una delle più importanti fonderie di Napoli. Sita in corso Vittorio Emanuele 112 , proseguì la sua attività fin oltre la metà del XX secolo.
Fonti :
http://www.catalogo.beniculturali.it/
https://www.ilprimato.com/persone/people/20176-guido-costanzo.html

Contenuti

Iscrizioni:
Lungo i quattro lati del basamento ai piedi del soldato (partendo dal frontale)
AI SUOI CADUTI
PER LA PATRIA
LORETO APRUTINO
MCMXV MCMXVIII

Sulle due lapidi ai lati del cippo sono incisi e verniciati i nomi dei caduti

sul lato destro nella prima colonna
CAPIT ACERBO TITO FU OLINTO
TEN. CHIOLA GIUSEPPE DI GENN.
“ PALLADINI EMILIO FU GIUS.
S. TEN. DE FERMO CLEMENTINO DI NIC.
“ DI BENEDETTO VINCENZO DI LOD.
SERG. (T?) M D’ANGELO ORLANDO DI LUCA
SERG FIORENTINI ERNESTO DI SALV.
CAP. M. ANTONUCCI SANTE DI MICH.
“ DE LELLIS ARTURO FU DON.
CAPOR COLANTONIO ZOPITO DI GIUS.
“ DI BRUNO DOMENICO DI GIUS.
“ TIERI ANTONIO DI LUIGI
“ URSINI ANTONIO FU DON.
SOLD. ACCONCIAMESSA ZOPITO DI ANT.
“ ACCONCIAMESSA ZOPITO FI MICH.
“ ANZOLETTI GIACOMO FU MARCAN.
“ BOMPENSA ZOPITO FU GIAC.
“ BOTTINI DONATO DI ZOP.
“ BUCCELLA GIUSEPPE DI RAFF.
“ BUCCELLA ZOPITO DI NIC.
“ CALDARALE GIUSEPPE DI ANT.
“ CETRULLI VINCENZO DI PASQ.
“ CHIAPPINI LORENZO DI ANT.
“ CHIAVAROLI GABRIELE FU PASQ.
“ CHIARAROLI GIULIANO DI GIUS
“ CHIAVAROLI GIUSEPPE FU CARM
“ CIARCELLUTI CAMILLO DI DON.
“ CILLI SALVATORE DI SABAT.
“ COCCHINI CAMILLO DI ZOP.
“ COLANGELO ENRICO DI ENR.

sul lato destro nella seconda colonna
SOLD. COLANGELO ZOPITO DI CAM
“ COLETTA ANTONIO DI VEN
“ D’AMICO ANTONIO (DI?) FRAN
“ D’AMICO DOMENICO DI NIC
“ D’AMICO ROCCO (???)
“ D’ANDREA GIOVANNI DI VIN
“ D’ANGELO DONATO DI GAET
“ D’ANGELO SIMONE FU D(???)
“ D’ANGELO VINCENZO (???)
“ DE LELLIS GIUSEPPE (FU?) (BART?)
“ DE LELLIS ROCCO (FU?) (GIUS?)
“ DE LELLIS VINCENZO DI GIOV
“ DELLA VALLE LUIGI DI ANNUN
“ DE LUCA NICOLA DI RAFF
“ DE SIMONE FIORAVANTE DI ZOP.
“ DE SIMONE PIETRO (DI?) ANT.
“ DI CAMILLO ANTONIO DI DOM
“ DI CAMILLO LIBERATO FU SALV.
“ DI CAMILLO ROCCO DI ZOP
“ DI CAMILLO VENANZIO DI DOM. ANT.
“ DI CARLO ZOPITO DI ANT.
“ DI CLEMENTE GIUSEPPEDI FRAN.
“ DI CLEMENTE VINCENZO DI CLEM.
“ DI FAZIO ANDREA FU SAV
“ DI FAZIO NICOLA FU ANT.
“ DI MARCO GABRIELE DI DON. ANG.
“ DI MARTILE GABRIELE DI GIUS
“ DI MARTILE VINCENZO DI SAN
“ DI PAOLO ZOPITO DI ANT
“ DI ROCCO SABATINO DI DOM. ANT

sul lato sinistro nella prima colonna
SOLD. DI SABATINO CAMILLO DI ZOP.
“ DI SILVESTRE ZOP. ANT. DI FRAN.
“ DI SILVESTRE ZOPITO DI CARM.
“ DI SILVIO PIETRO DI DOM.
“ DI TEODORO FRANCO DI CARM
“ DI TEODORO GUIDO DI GIOV
“ DI TONNO DONATO DI ZOP. ANT.
“ DI VINCENZO GABRIELE DI GIOV
“ DONATELLI LUIGI FU CLEM.
“ DONATELLI VINCENZO FU FRAN
“ EVANGELISTA CAMILLO DI LIB
“ EVANGELISTA GABRIELE DI DOM
“ EVANGELISTA ZOPITO DI PASQ.
“ FARIAS GIOVANNI FU LUCIANO
“ FIDANZA CAMILLO DI ANT.
“ FIDANZA VINCENZO DI CESID.
“ FINOCCHIO MICHELE DI GIOV
“ FRANCHI VINCENZO DI FLOR.
“ GALANTE FRANCO DI FIDIO
“ GAROFALO FRANCO DI CLEM.
“ GAROFALO LIBERATO DI SALV.
“ GAROFALO LUCIANO DI GIUS
“ GAROFALO LUIGI DI MICH.
“ GINESTRA ANTONIO DI LUIGI
“ GINESTRA SANTE DI ANG.
“ GIOVANNETTI DONATO DI ZOP.
“ GIOVANNETTI GIOVANNI DI CAM.
“ GIOVANNETTI ZOPITO DI GIOV.
“ GROSSI ZOPITANTONIO DI MICHELAN.
“ LIBERATORE TOMMASO FU CAM.

sul lato sinistro nella seconda colonna
SOLD MARIOTTI CAMILLO FU FILIP.
“ MARIOTTI DOMENICO DI ZOP.
“ MARRONE ANTONIO DI CAM.
“ MICOLITTI ARTURO DI VINC.
“ MORELLI ANTONIO DI ALF.
“ MORELLI CIRIACO DI NIC.
“ NICCOLO DOMENICO DI GIUS.
“ NOBILIO ANTONIO DI ACH.
“ PACE GIULIO CESARE DI LUIGI
“ PALLADINI GIUSEPPE FU GIUS.
“ PALLINI ZOPITO DI DON.
“ PALMUCCI TOMMASO DI GIUS
“ PANOSETTI VINCENZO DI GIUS.
“ PASSERI CARMINE DI GIOV.
“ PELLEGRINI GIUSEPPE DI LUCIAN.
“ PERILLI GIUSEPPE DI MICH.
“ PIETROLUNGO ZOP. ANT. DI ANT.
“ PRESBITERI DE LASSIS ANT. FU BIAG.
“ RANALLI DONATO DI ANT.
“ RASETTA GUERRINO DI GAET.
“ ROMANO CAMILLO DI MICH.
“ ROSSI ANTONIO FU ZOP.
“ RUGGIERI ZOPITO DI FRAN. PAOLO
“ RUSCITTI ZOPITO DI GIUS.
“ SABLONE VINCENZO DI CARM.
“ SABLONE ZOPITO FU SAB.
“ SCATTOLINI ALFONSO DI RAFF.
“ SCHIAVONE SANTE DI RAFF.
“ TRABUCCO CAMILLO DI SAB.
“ URSINI GIUSEPPE DI ZOP.


Sulla fronte del monumento, una targhetta testimonia le scheggiature causate dai bombardamenti della seconda guerra mondiale:
QUESTE SCHEGGIATURE VENNERO
CAUSATE DAI BOMBARDAMENTI
AEREI DEL 13 E 14 GENNAIO 1944
Simboli:
Il pannello frontale presenta, al centro, una donna turrita, con scudo e lancia, che simboleggia la Patria Italia, verso la quale si rivolgono le madri con i lattanti e le vedove, che fanno offerte con bacili. Quello sul retro racconta la processione in onore del patrono di Loreto Aprutino, S. Zopito, con il tradizionale bue bardato a festa, in groppa al quale viene posto un bambino. A destra c’è il portantino della statua del santo. Sulla sinistra è raffigurato uno zampognaro. In secondo piano ci sono figure di credenti e pellegrini. In questo riquadro, in basso a destra l’autore ha inciso la propria firma : COSTANZO.
In entrambi i pannelli, in basso a sinistra, è inciso il nome della fonderia di produzione : FOND ART LAGANÀ NAPOLI.

La statua rappresenta un soldato raffigurato come eroe antico, con la corazza appena visibile sul petto e recante, nella mano sinistra, una spada spezzata e un serto di ulivo, simboli allegorici della pace. Sotto il piede sinistro del soldato lo scultore ha inciso la propria firma : COSTANZO.

Altro

Osservazioni personali:
Il monumento ha subito l'incuria durante gli anni. Gli agenti atmosferici hanno fortemente dilavato il bronzo della statua sporcando i sottostanti marmi. I nomi dei caduti, incisi e verniciati sulla pietra, sono di difficilissima lettura perché hanno perso l’originale profondità e colore. In diversi punti il marmo è lesionato. Le formelle in bronzo presentano depositi, distacchi e patine. La figura che rappresenta la Patria, sul fronte del monumento, ha perso la lancia che aveva in mano.
Sarebbe necessario un'urgente opera di restaurato in modo da fermare il degrado e ridonare l'originale splendore.

La trascrizione dei nomi dei caduti è stata possibile, dato lo stato in cui versano le lapidi, grazie al "Catalogo generale dei beni culturali". L’elenco di 120 nomi contiene anche, per ciascun soldato, il riferimento ai nomi di battesimo dei padri.

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