230881 - Monumento ai Caduti per la Libertà – Boves (CN)

A Boves, città martire della Resistenza e Medaglia d’Oro al Valor Militare ed al Valore Civile, ed ai suoi Partigiani Caduti per la Libertà, lo scultore e partigiano Nardo Dunchi ha dedicato una statua in marmo bianco delle Alpi Apuane. La statua rappresenta le figure abbozzate di una coppia di persone, un uomo ed una donna,  che reggono a braccia alzate un pesante architrave su cui campeggia la trascrizione di un pensiero di Paul Eluard: “Libertà io scrivo il tuo nome”. Sul basamento sta scritto il pensiero dei Partigiani Caduti per la Libertà: “Non aspirammo a gloria, ma solo a libertà”.

La statua poggia su un muretto di pietra che la solleva da terra di circa 50 cm. Ai suoi lati, della stessa pietra, si ergono due cippi sormontati ciascuno da un mosaico che riprende un quadro di Adriana Filippi, la torinese “Pittrice Partigiana” che, maestra a Boves nel periodo della Guerra di Liberazione, ne dipinse volti e situazioni. A sinistra, il ritratto del Comandante Partigiano Ignazio Vian, a destra un ritratto di Partigiano che riposa appoggiato al muro di una baita di montagna.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Caduti per la Libertà
CAP:
12012
Latitudine:
44.329542050429
Longitudine:
7.5494002011886

Informazioni

Luogo di collocazione:
Giardinetto a sud di Piazza Caduti per la Libertà, lato via Andrea Pacotti.
Data di collocazione:
1984
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Il monumento misura circa 3, 5 metri di altezza. La statua che lo compone è realizzata in marmo bianco delle Alpi Apuane.
Essa rappresenta le figure abbozzate di una coppia di persone a braccia alzate, che reggono un pesante architrave su cui campeggia la trascrizione di un pensiero di Paul Eluard: "Libertà io scrivo il tuo nome".
Sulla base del monumento c'è una targa rettangolare affissa con borchie di bronzo che riporta incisa una frase caratterizzante l'ideale partigiano: "Non aspirammo a Gloria, ma solo a Libertà".
La statua è sorretta da un muretto in pietre grezze cementate tra di loro. Nella stesso stile, a destra ed a sinistra, sono stati costruiti due cippi, che reggono ciascuno un mosaico che rappresenta immagini di vita partigiana legate alla storia di Boves.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Il Comune di Boves.
Notizie e contestualizzazione storica:
La statua che caratterizza il monumento è opera dello scultore e partigiano Nardo Dunchi (Carrara, 22 febbraio 1914 – Carrara, 7 maggio 2010). Fu realizzata dall'Autore nel 1963 e nel 1984 fu trasferita a Boves, nel sito dove si trova attualmente.
Diplomato all'Accademia di Belle Arti di Carrara, durante la Seconda guerra mondiale Dunchi si trovava come ufficiale degli Alpini a Cuneo. Qui venne in contatto con la famiglia di Duccio Galimberti e, quando fu annunciato l'armistizio, fu tra i pochi ufficiali che tentarono di tenere uniti i reparti per combattere i tedeschi. Fallito il suo tentativo, Dunchi, con un piccolo gruppo di soldati, raggiunse l'imbocco della valle Vermenagna e con Ignazio Vian costituì la prima banda partigiana di Boves. Divenuto ben presto una figura leggendaria della Resistenza (sua l'iniziativa dell'occupazione di Vinadio nel dicembre 1943 e, sul finire dello stesso mese, l'assalto vittorioso all'aeroporto di Mondovì presidiato dai tedeschi). Nella primavera del 1944 Nardo Dunchi si spostò in Toscana agli ordini dell'organizzazione "Otto", che curava i lanci alleati alle formazioni partigiane.
Sopravvissuto al conflitto mondiale, sulla guerra di Liberazione Nardo Dunchi ha pubblicato, nel 1957, il libro autobiografico “Memorie partigiane”, edito a Firenze dalla "Nuova Italia". La sua multiforme attività di scultore è stata molto legata alla Resistenza; tra le sue opere, il monumento in piazza "Caduti della Libertà" di Boves.
Il monumento onora i Caduti per mano nazista avvenuti a Boves (CN).
L’eccidio di Boves fu il massacro di civili innocenti compiuto dall’esercito nazista il 19 settembre del '43 e poi tra il 31 dicembre '43 ed il 3 gennaio '44. Fu un atto di vile repressione contro la popolazione civile nell’ambito della lotta anti-partigiana. Questo è considerato il primo eccidio perpetrato dalle SS dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943. Il 19 settembre, a seguito di uno scontro armato con i Partigiani al comando del Capitano Ignazio Vian ed in rappresaglia per l’uccisione di un soldato tedesco, le SS compirono una brutale rappresaglia: 25 persone vennero trucidate e 350 case bruciate. Tre mesi dopo, il 31 dicembre 1943 ed il 3 gennaio 1944, un nuovo rastrellamento anti-partigiano scatenò un’altra ondata di violenza: 59 persone uccise e il paese nuovamente dato alle fiamme.
La statua rappresenta, in stile astratto, una coppia di coniugi sulla soglia di casa. I due reggono a braccia alzate un architrave su cui campeggia la trascrizione di un pensiero del poeta francese Paul Eluard: "Libertà io scrivo il tuo nome sull'architrave della mia porta". Paul Eluard, durante la seconda guerra mondiale, fu autore di poesie contro il nazismo, e diventò per questo noto come il Poeta della Libertà.
A fianco della statua principale, si ergono due cippi che riportano ciascuno la riproduzione di un quadro della "Pittrice Partigiana" (la si può definire come un reporter di guerra con cavalletto e pennello) Adriana Filippi: un ritratto del Comandante Ignazio Vian e l'immagine di un Partigiano che riposa.
Adriana Filippi, ha riportato su tela momenti tragici di quell’infausto periodo di dominazione nazifascista. La pittrice nasce a Torino il 25/09/1909 e muore a Roma il 03/03/1982. Appena diplomata, all’Accademia Fiorentina delle Belle Arti, lascia la residenza torinese perché già sotto i bombardamenti e si trasferisce con la madre Mariangela a S. Giacomo di Boves, in veste di insegnante presso la locale scuola elementare. Sopravvenuta la guerra di Liberazione, mamma e figlia rimangono in quella località isolata e così il 19 settembre assistono all’eccidio di Boves. Adriana, insieme alla madre, cerca di aiutare e portare conforto ai partigiani: la loro modesta casa viene trasformata in un piccolo ospedale ed ambulatorio, improvvisandosi infermiere, avvalendosi di mezzi di fortuna e ricorrendo anche all’uncinetto per estrarre schegge dalle ferite. Fu beneficiata del titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica, sia come partigiana, sia come artista tra i partigiani.

Contenuti

Iscrizioni:
Sull'architrave in alto:

Libertà io scrivo il tuo nome
sull'architrave della mia porta
P. Eluard

Fronte del basamento, su una targa rettangolare:

NON ASPIRAMMO A GLORIA
MA SOLO A LIBERTA'
I PARTIGIANI
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Ringraziamenti:
Alla SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO EMILIANI di GENOVA, per aver ideato e dato inizio a questa scheda commemorativa del Monumento ai Caduti per la Libertà di Boves.

Al Sig. Guido Peano per aver concesso il materiale fotografico.

Riferimenti:
MEMORANEA: Luoghi di Memoria – Boves e Mostra della Resistenza
Chi era costui: Resistenza 1943 - 1945
ANPI: Nardo Dunchi
ARTE.it: Adriana Filippi, pittrice partigiana

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