4762 - Monumento ai Caduti per la libertà e la democrazia – Gradara (PU)

Monumento costitutito da una statua raffigurante una giovane donna che abbraccia un bambino in atto di protezione e difesa; gli innocenti, i più deboli, anche se feriti dalla guerra, hanno l’obbligo di continuare. La figura è scalza con i piedi all’altezza dello spettatore. La base è una semplice struttura cilindrica, da cui  parte un nastro che avvolge tutta la figura femminile, oltre la testa.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
via Mercato, angolo via del Cimitero
CAP:
61012
Latitudine:
43.9404375
Longitudine:
12.7709375

Informazioni

Luogo di collocazione:
lato strada
Data di collocazione:
25/04/2010
Materiali (Generico):
Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
L'opera è stata realizzata in bronzo a fusione; in particolare la donna con il bambino in bronzo normale, mentre il nastro è stato trattato a lucido. Una pedana in pietra sorregge l'intera statua.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Amministrazione comunale di Gradara
Notizie e contestualizzazione storica:
Lo scultore è Gabriele Giorgi. Cos'è l'immagine della guerra? Spesso l'iconografia ufficiale o comune utilizzata ha proposto immagini di soldati, di figure eroiche, di vittorie, di armi, di alloro.....di parole. Ma l'immagine della guerra che rimane nel cuore è anche altro.
Il concetto della proposta per l'opera è stato ideato pensando ad una idea progettuale rovesciata: la scultura è l'immagine che lo stesso "soldato caduto" vede e ricorda, il rimpianto delle cose lasciate, "la propria famiglia", e di una vita non vissuta perdendo il sogno più vivo al culmine della giovinezza in un boato disperso in tante nubi nere di polvere e di sangue.

Contenuti

Iscrizioni:
(Sulla base)
In memoria di chi ha
dato la vita per la libertà
e la democrazia in
difesa del nostro paese,
per i cittadini che hanno
saputo guardare avanti
e costruire
25 aprile 2010
GRADARA
Simboli:
Stemma di Gradara, posto sul cilindro sotto la data.

Altro

Osservazioni personali:
Bisogna guardare avanti senza però dimenticare il passato.

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