Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza 1 Gennaio
- CAP:
- 32040
- Latitudine:
- 46.417136307299
- Longitudine:
- 12.328243125568
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Parco della Rimembranza, lato est del Municipio
- Data di collocazione:
- 28 Agosto 1927
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- In bronzo è la figura principale del monumento, cioè la donna - madre - vedova che, dopo aver reso omaggio alla lampada "della Patria", ridiscende i gradini con il bambino in braccio.
Il monumento è in marmo e pietra.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Valle di Cadore - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Valle di Cadore
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Il Monumento ai Caduti della Grande Guerra di Valle di Cadore, in Provincia di Belluno, fu inaugurato con grande solennità domenica 28 agosto 1927. Forse è uno dei monumenti cadorini più ammirati per la sua teatralità.
Nel 1919 si costituì un Comitato, presieduto dal farmacista e fotografo Arnaldo Marchetti, per raccogliere i fondi per la costruzione del monumento: si organizzarono feste da ballo, recite e lotterie, si scrisse agli emigranti. La Regina Madre Margherita di Savoia, che aveva soggiornato in Cadore alla fine dell'Ottocento e nel 1900, anno dell'uccisione del re Umberto I, contribuì donando personalmente 100 lire.
Il Comune concesse l'area dove sarebbe dovuto sorgere il monumento e nei primi Anni '20 iniziarono i lavori.
Il progetto fu affidato allo scultore Annibale De Lotto che realizzò un bozzetto in gesso raffigurante la vedova di guerra con il bambino orfano.
Il monumento fu costruito dalla Ditta Paolo Zanette di Vittorio Veneto che ebbe l'incarico di scolpire tutte le pietre necessarie che dovevano essere trasportate fino a Valle di Cadore. La fusione in bronzo fu eseguita a Venezia dal fonditore Bragadin.
La Cooperativa "L'Avvenire" di Valle di Cadore e la Cooperativa di Castellavazzo realizzarono il basamento installando le pietre fornite dalla Ditta Zanette.
Il Ministero della Guerra concesse 10 quintali di bronzo ricavati da cannoni della Prima Guerra Mondiale.
Dopo alcune modifiche al progetto di Annibale De Lotto e qualche polemica, finalmente nel 1927 fu inaugurato il monumento situato nel "Parco della Rimembranza", con gli intermezzi musicali della Banda cittadina di Pieve di Cadore, i canti del coro della Scuola Elementare e una recita di beneficienza della Compagnia Filodrammatica Dilettanti di Valle di Cadore.
Contenuti
- Iscrizioni:
- In cima alla scalinata, su un'ara di marmo, su cui è poggiata una lampada in bronzo:
VALLE
AI SUOI EROICI CADUTI
1915 - 1918
Ai lati l'elenco dei 30 Caduti di Valle di Cadore:
Lato sinistro:
BARONI MARIO TENENTE
DEL FAVERO INNOCENTE SERG. MAGG.
AGNOLI BERNARDO SERGENTE
CHIAMULERA GIOVANNI CAP. MAGG.
AGNOLI GIO: BATTISTA CAPORALE
DA CORTE GIUSEPPE "
AGNOLI MARIO SOLDATO
AGNOLI GIUSEPPE "
CHERUBIN AUGUSTO "
CHERUBIN SANTE "
CORTE SEVERINO "
COSTANTINI COSTANTINO "
CRUZZOLA OLIVO "
DALL'ASTA ANGELO "
DA COL FRANCESCO "
Lato destro:
DA GIAU GIO. BATTISTA SOLD.
DEL FAVERO DANIELE "
DEL FAVERO EMILIO "
DEL FAVERO GIACOMO "
DEL FAVERO LORENZO "
DEL LONGO ANTONIO "
GALEAZZI AGOSTINO "
MARINELLO ANGELO "
MARINELLO EMILIO "
MARINELLO CESARE "
MARINELLO FAUSTINO "
MARINELLO GIOVANNI "
MARINELLO LUIGI "
MARINELLO VITTORIO "
SANTIN GIORGIO "
Statua a destra della veste:
A. De Lotto
- Simboli:
- La figura principale del monumento è la donna - madre - vedova, con il bambino in braccio, una donna del popolo, con i piedi scalzi e il fazzoletto allacciato dietro la nuca, tipico della donne cadorine anziane o vedove.
L'espressione del viso è triste, ma la donna procede con passo sicuro.
Altro
- Osservazioni personali:
- Il monumento è molto suggestivo anche perché situato in un'area verde.
Nella sua semplicità esprime tutto il dolore delle vedove di guerra e dei loro figli orfani.
Conosco bene questa tematica perché mia nonna, Maria Bombassei De Bona, aveva sposato Antonio Pais Marden, mio nonno, che combatté in Cadore e sul Monte Grappa, sopravvisse alla Grande Guerra, ma morì dopo pochi anni per le conseguenze della guerra lasciandola sola a soli 20 anni con un bimbo in grembo, mio padre, che porterà il suo stesso nome. Mio padre nacque, perciò, orfano e portò sempre con sé il ricordo del padre che non aveva mai conosciuto.






