252004 - Monumento ai Granatieri di Sardegna a Calcinate (BG)

Il monumento, collocato su una rotonda a Calcinate al centro di una fontana, è dedicato al corpo militare dei Granatieri di Sardegna, nato nel 1659 e operativo anche durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale.

Il monumento è costituito da un basamento in marmo bianco che regge un supporto verticale diviso in due parti, anch’esso in marmo. Sul basamento è presente un’iscrizione commemorativa, mentre sul supporto verticale sono stati aggiunti alcuni simboli in bronzo che richiamano il corpo militare e scolpita ad altorilievo la figura di un soldato in posizione di riposo, appoggiato al suo fucile con la tipica uniforme da militare e l’alto berrettone.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Giorgio la Pira, Calcinate
CAP:
24050
Latitudine:
45.615778260775
Longitudine:
9.7976183385891

Informazioni

Luogo di collocazione:
Al centro della rotonda tra Via Papa Giovanni XXIII e Via Giorgio la Pira
Data di collocazione:
26 Giugno 2005
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo
Materiali (Dettaglio):
Basamento e supporto verticale in marmo; statua, iscrizioni e stemmi in bronzo.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Calcinate
Notizie e contestualizzazione storica:
I Granatieri di Sardegna sono un corpo militare di fanteria pesante dell'Esercito italiano; derivano dall'antico Reggimento delle guardie reali del Regno di Sardegna, creato il 18 aprile 1659 dal duca Carlo Emanuele II di Savoia, che volle la costituzione di un esercito permanente di pace come nucleo dell'esercito di guerra. L'appellativo "granatieri" deriva dal fatto che, nel 1685, il Duca Vittorio Amedeo II di Savoia li specializzò nel lancio individuale di piccole granate a mano, create in Italia a imitazione dell'esercito francese.
Nella Prima Guerra Mondiale i Granatieri furono in prima linea tra Monfalcone e il Sabotino, Oslavia, il Monte Cengio, il Monte San Michele e il Passo dello Stelvio, e furono tra le brigate che subirono i danni più pesanti in combattimento: 12.202 uomini tra morti e dispersi e 14.110 feriti in poco più di 20 mesi.
Nella Seconda Guerra Mondiale la 21ª Divisione dei granatieri venne trasferita sul fronte occidentale e inquadrata nella 7ª Armata con compiti di riserva, ma non venne impiegata nelle operazioni contro la Francia.
Bisogna ricordare il contributo dei Granatieri durante il presidio di Fiume, che diventò un simbolo di libertà e indipendenza dal dominio nemico. I Granatieri di Sardegna furono quindi destinati al presidio di Fiume ma, in seguito a problemi con la minoranza croata, furono allontanati dalla città il 25 agosto 1919. Tuttavia i granatieri si dimostrarono degni del proprio valore e con una lettera inviata da sette ufficiali a Gabriele D’Annunzio ribadirono la loro fedeltà all’impresa: «Sono i Granatieri di Sardegna che Vi parlano. (...) Non potete immaginare quale fremito di entusiasmo patriottico abbia invaso il cuore del popolo tutto di Fiume… Noi abbiamo giurato sulla memoria di tutti i morti per l'unità d'Italia: Fiume o morte! e manterremo, perché i granatieri hanno una fede sola e una parola sola. L'Italia non è compiuta. In un ultimo sforzo la compiremo.»
La frase che meglio simboleggia la vittoria di Fiume fu pronunciata proprio da Gabriele D’Annunzio, e recita “Di noi tremò la nostra vecchia gloria. Tre secoli di fede e una vittoria”.

Contenuti

Iscrizioni:
DI NOI TREMO’ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA
GRANATIERI DI SARDEGNA
Simboli:
Sulla parte sinistra del monumento sono stati affissi una granata con fiamma, simbolo dei granatieri che compariva spesso anche sui loro distintivi e uniformi, al cui centro si legge la data 1659 (data di fondazione del corpo militare); uno stemma ufficiale rappresentante la bandiera della Sardegna con i quattro mori bendati al cui centro compare ancora una volta la granata con fiamma.

Altro

Osservazioni personali:
Censimento a cura dell'allieva Irene Terzi, classe 3B a.s. 2023/24.

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