109347 - Monumento ai “Martiri d’Istia” – Magliano in Toscana

Monumento dedicato alla memoria di BECUCCI MARIO, MINUCCI ALVARO, MIGNARRI ALCIDE , BRANCATI ANTONIO, PASSANANTI  ALFONZO, MATTEINI CORRADO, MATTEINI EMANUELE, GUIDONI SILVANO,GRAZI ALFIERO,CIATTINI RINO, SFORZI ATTILIO, sul luogo dell’eccidio a pochi passi dalla Cappella Privata voluta per iniziativa dei genitori di CORRADO ed EMANUELE MATTEINI.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Maiano Lavacchio
Indirizzo:
Strada Provinciale di Poggio alla Mozza
CAP:
58051
Latitudine:
42.71566932433937
Longitudine:
11.236532628536224

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area verde al lato della strada provinciale
Data di collocazione:
22/03/1964
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Pietra, marmo, bronzo
Stato di conservazione:
Insufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Amministrazione Comunale, Comunità locale
Notizie e contestualizzazione storica:
Dopo l’8 settembre 1943, durante l'inverno 43-44 , un gruppo di giovani del luogo, pacifisti renitenti alla leva si rifugiò nell’area collinare di Maiano Lavacchio per sfuggire alle milizie repubblichine.
Il fatto non sfuggì alle Autorità locali che cercarono di raccogliere informazioni infiltrando un elemento della GNR. Una volta ottenute le informazioni sul rifugio di quei giorni, l'agente comunicò di nascosto le informazioni al Prefetto e al Capo della provincia che diedero l'ordine di un immediato rastrellamento, al quale furono inviati quasi 150 uomini, che interessò l'intera area rurale tra Istia d'Ombrone e Maiano Lavacchio.
Ai rastrellamenti parteciparono "un reparto germanico, un reparto della Guardia Nazionale Repubblichina, elementi della polizia Sussidiaria e Carabinieri", stando alla relazione del capo della provincia di Grosseto di allora , Alceo Ercolani, ma prevalentemente soldati della GNR e soldati tedeschi; durante le perquisizioni iniziali, andate a vuoto presso alcuni poderi, furono effettuati anche atti di violenza contro le persone che vi risiedevano, perché accusate di scarsa collaborazione.
Poco prima dell'alba del 22 marzo 1944, venne catturato il gruppo composto dalle undici persone, presso il rifugio che era stato indicato la sera precedente all'agente infiltrato, credutolo anch’egli renitente e desideroso di affiliarsi al gruppo, da un ignaro componente del gruppo stesso recatosi a far provviste in un podere della zona . Subito dopo la cattura, i soldati tedeschi presenti abbandonarono l'operazione considerandola conclusa.
Il gruppo dei militanti fascisti portò l'intero gruppo nella scuola denominata di Monte Bottigli, sul luogo del monumento e della Cappella odierni, dove fu celebrato un processo sommario ai renitenti il cui esito scontato fu la condanna a morte. La fucilazione avvenne nei pressi del monumento e della Cappella odierni.
Le vittime dell'eccidio, tutti giovani ad eccezione di Becucci Mario di Cinigiano, quarantenne e con famiglia, unitosi agli altri per motivi contingenti, perchè ricercato per atteggiamenti antifascisti secondo le Autorità locali, sono note come i Martiri d'Istia, dalla località in cui molti di loro risiedevano prima della renitenza alle armi. Alle undici persone è dedicata anche una piazza del centro storico di Grosseto, la Piazza dei Martiri d'Istia.

La sentenza della Corte di Assise di Grosseto del 1946 fu di condanna a morte per il delatore e per 6 repubblichini. Nessuno è stato giustiziato.

Contenuti

Iscrizioni:
GLORIA ETERNA
AI CADUTI
PER LA LIBERTA’

MAGLIANO
22.III.1944 – 22.III.1964

Simboli:
Lanterna

Altro

Osservazioni personali:
Si riporta per completezza di informazione la iscrizione posta sulla lastra nella parete esterna, sul fronte della Cappella intitolata, oggetto di appropriata scheda:
L’ADOLESCENZA LA FEDE E L’AMORE A NULLA
VALSERO CONTRO L’ODIO BESTIALE CHE ARMO’
AL FRATRICIDIO UNA TURPE MASNADA DI SPIE
E D’ASSASSINI AL SOLDO DELLA BARBARIE
NAZIFASCISTA
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QUESTO TEMPIETTO VOTIVO PER GENEROSA
INIZIATIVA DEI GENITORI INCONSOLABILI DI
CORRADO E D EMANUELE MATTEINI
SORGE DOVE FU VERSATO TANTO SANGUE INNOCENTE
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L’ATROCE MARTIRIO DEGL’UNDICI EROI DI
MONTE BOTTIGLI ARDA ETERNAMENTE
DAVANTI A DIO COME LAMPADA SACRA
PERCHE’ TUTTI GLI ITALIANI TORNINO FRATELLI
E L’ITALIA SIA ANCORA AL MONDO
MADRE DI CIVILTA’ E MAESTRA DI GIUSTIZIA

Al momento della visita di sopralluogo, a causa del forte vento dei giorni precedenti, la lanterna sull'obelisco era reclinata su se stessa, e spezzato lo stelo di sostegno. Per rispetto si è indicata la foto che riproduce il monumento nella sua integrità tratta da : Resistenza Toscana.
Per lo stesso motivo si è indicato insufficiente lo stato di conservazione.
Le altre foto sono riprese fotografiche eseguite da Mauro Benedettelli coordinatore del progetto “Pietre” per la scuola Polo tecnologico Manetti-Porciatti di Grosseto e Socio della Fondazione della Sezione ANMIG di Grosseto.

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