3092 - Monumento ai partigiani caduti alla Vallina

Alle pendici del monte Cucco, si trova questo semplice monumento a ricordo dei partigiani caduti alla Vallina. E’ squadrato, realizzato con pietre posizionate ad opus incertum a formare una nicchia in cui è inserita una lastra di marmo recante l’iscrizione commemorativa. Al monumento si accede da una breve scalinata, protetta da un cancello. Il testo è inciso nella lastra di marmo ed evidenziato con il colore nero.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Bastia
Indirizzo:
Via Callino Perugia
CAP:
60044
Latitudine:
43.3429375
Longitudine:
12.7885625

Informazioni

Luogo di collocazione:
Pendici del Monte Cucco, lato strada sterrata
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Laterizio, Marmo, Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Monumento e scalinata in pietra e laterizio, lastra in marmo e bulloni in ottone.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Fabriano
Notizie e contestualizzazione storica:
Nel periodo precedente l'abbandono, da parte dei soldati tedeschi, della città di Fabriano e della zona di difesa che andava da Fossato di Vico fino ad Albacina, si verificarono aspri scontri fra le truppe tedesche, oramai in ritirata, e le formazioni partigiane. Il 4 luglio del 1944, alle pendici del monte Cucco, al confine, fra Marche e Umbria, caddero alcuni partigiani del "Gruppo Tigre": il bolognese Giacomo Ciampicali, i fabrianesi Algemiro Mei, Narciso Romitelli, Attilio e Umberto Silvestrini e i polacchi Marinowshi e Olgar (B. Cristofaro, Cuori Partigiani, Memorie della Resistenza, ANPI Sassoferrato, 121; T. Baldoni, La Resistenza nel Fabrianese, Vicende e protagonisti, Ancona, Il lavoro editoriale, 2002).

Contenuti

Iscrizioni:
PARTIGIANI
CADUTI ALLA
VALLINA
4 LUGLIO 1944
-------
CIAMPICALI
GIACOMO
--
MEI
ALGEMIRO
--
ROMITELLI
NARCISO
--
SILVESTRINI
ATTILIO
--
SILVESTRINI
UMBERTO
--
MARINOWSHI
- POLACCHI -
OLGAR
Simboli:
Non sono presenti simboli

Altro

Osservazioni personali:
Pur non presentando danni evidenti, il monumento risulta poco curato, come si desume facilmente dalla vegetazione che lo sovrasta e dal vicino scheletro di una corona di fiori.

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