Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza Molines, 39
- CAP:
- 10094
- Latitudine:
- 45.042286294436
- Longitudine:
- 7.3504964441109
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Parete struttura polifunzionale
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Ottone, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Muro in pietre; croce e lastre metalliche.
Sono presenti una lampada votiva e due pannelli illustrativi.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Giaveno
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Il pannello informativo "Dopo i Testimoni ... la Memoria", presente a sinistra della croce, riporta quanto segue:
"Giaveno è la capitale della Resistenza della val Sangone: scendere al capolinea del treno in arrivo da Torino fra 9 settembre 1943 e 27 aprile 1945 significa entrar in un universo libero, con partigiani che girano quieti per strada e nazifascisti che al di là di frequenti incursioni e rastrellamenti rinunciano a manifestarsi apertamente: effetto della forte presenza partigiana ma dote d'una popolazione montana su cui mai il fascismo ha attecchito, e merito pure del podestà Giuseppe Zanolli che nell'interesse della comunità, di concerto col locale C.L.N. retto dal notaio Guido Teppati, asseconda la crescente forza resistenziale.
Impossibile citare ogni luogo, ogni episodio: l'ospedale dove ogni ferito, grazie a suore e medici, riceve sempre assistenza senza che mai si sveli il repoarto partigiano; palazzo Marchini, sede comunale, luogo d'interrogatori e torture di partigiani tra cui la medaglia d'oro Renato Ruffinatti; la caserma dei carabinieri, luogo di detenzione, i cui stessi carabinieri finiscono incarcerati e il loro maresciallo, Letterio Santoro, deportato in Germania; frazione Selvaggio rea d'aver aiutato prigionieri inglesi alla macchia, demolita il 24 maggio 1944 da 102 colpi di cannone; piazza Molines teatro della fucilazione di 10 dei 41 partigiani fucilati per rappesaglia il 26 maggio 1944; l'ex albergo Centrale in viale Regina Elena sfondo dell'impiccagione il 17 agosto 1944 di 4 partigiani fra cui il comandante medaglia d'oro Felice Campana Cordero di Pamparato; l'ex albergo Torchio in piazza S.Lorenzo dove il 29 novembre 1944 vengono fucilati 17 partigiani catturati in rastrellamento; villa Garrone e villa Taverna, sedi di presidi nazi-fascisti rispettivamente nei rastrellamenti di maggio e novembre 1944.
La liberazione di Torino sigla l'altissima pagina della Resistenza e apre il debito di riconoscenza verso chi, a prezzo del proprio sangue, permise ai padri costituenti di redigere la Costituzione, suprema legge su cui si fonda la nostra convivenza civile. Perciò l'ultimo ricordo è il grandioso funerale partigiano del settembre 1945 quando da piazza S.Lorenzo 53 salme di partigiani presero la via di un commosso corteo fra ali di folla per l'Ossario dei Caduti Partigiani di Forno di Coazze."
Contenuti
- Iscrizioni:
- Lastra principale:
GIAVENO
AI
VOLONTARI DELLA LIBERTA'
CHE EBBERO
DA CAPPIO E DA FERRO
TEUTONICO
MOZZATO IL RESPIRO
LIBERATO LO SPIRITO
MARTIRI D'IDEALE
CHE
NON CONOSCE TRAMONTI
E DI BARBARIE
NEI SECOLI INCANCELLABILE
8-IX-1943 25-IV-1945
Targa sovrapposta:
NELLA RICORRENZA DEL
50° ANNIVERSARIO DEL RASTRELLAMENTO
Novembre 1994
IL COMUNE DI GIAVENO
- Simboli:
- Il monumento è strutturato intorno all'unico simbolo della croce.
Altro
- Osservazioni personali:
- Il secondo pannello informativo, posto alla destra del monumento nell'angolo dell'aiuola, descrive in larga parte l'episodio dell'eccidio di piazza Molines, i cui Caduti sono ricordati nella Lastra ai Martiri dell’eterna libertà.