Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Giardini grandi, via Roma
- CAP:
- 40046
- Latitudine:
- 44.15285
- Longitudine:
- 10.977959
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Giardino pubblico comunale
- Data di collocazione:
- 15 dicembre 1946
- Materiali (Generico):
- Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Cippo in pietra. Rappresentazione del profilo delle montagne sui quattro lati.
- Stato di conservazione:
- Sufficiente
- Ente preposto alla conservazione:
- Amministrazione Comunale
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Il cippo reca due date: 19 -7- 1944, presumibilmente riconducibile all’assunzione del comando della brigata partigiana Matteotti Montagna da parte del capitano Antonio Giuriolo; 12-12-1944 data di morte del capitano Antonio Giuriolo colpito da una raffica di mitragliatrice durante un’azione contro i tedeschi nei pressi di Monte Belvedere (Lizzano in Belvedere).
La brigata Matteotti Montagna, nome ufficiale della 3a brigata Matteotti, in base alla numerazione interna delle formazioni del PSIUP (Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria) di Bologna, fu costituita tra l'inverno e la primavera 1944 nella zona dell’alta valle del Reno quando furono riorganizzati alcuni gruppi armati, sorti spontaneamente sin dall'autunno 1943 nei comuni di Porretta Terme e Lizzano in Belvedere. Fu chiamata Toni dal nome di battaglia del comandante Antonio Giuriolo che ne assunse il comando nel luglio 1944.
La brigata partecipò a tutti i principali combattimenti contro tedeschi e fascisti che si svolsero sull'Appennino tra Bologna, Pistoia e Modena, compreso quello per la difesa della "repubblica partigiana" di Montefiorino (MO). La sua zona d'operazioni era l'Alta Valle del Reno, che liberò nel settembre-ottobre 1944, prima dell'arrivo della 5a armata americana. Riarmata dagli alleati, rimase in prima linea sino all’aprile 1945 nei comuni di Lizzano in Belvedere e Castiglione de' Pepoli. La brigata ebbe 24 morti e 19 feriti. 181 i partigiani riconosciuti.
Il capitano Giuriolo era nato il 12/2/1912 ad Arzignano (VI). Era laureato in lettere. Nel 1943 fu inviato, con il 7° rgt alpini, in Slovenia (Jugoslavia), con il grado di capitano. Al momento dell'armistizio si trovava a Vicenza e fu uno dei primi organizzatori della Resistenza in Veneto. Per curare una grave ferita a una mano si fece ricoverare, sotto falso nome, al centro ortopedico Putti di Bologna, dove era allestita una infermeria clandestina e vi erano ricoverati, sempre sotto falso nome, anche altri partigiani feriti. Durante questo soggiorno, incontrò Gianguido Borghese, il comandante regionale delle formazioni Matteotti in Emilia Romagna, che gli propose di assumere il comando della brigata Matteotti Montagna. Giuriolo accettò e guidò i suoi uomini nei principali combattimenti nell'Appennino tosco-emiliano, contribuendo il 4 e 5 ottobre 1944 alla liberazione di Porretta Terme, che consegnò alle truppe americane della 5a armata.
Il monumento è stato inaugurato il 15 dicembre 1946 per ricordare il Capitano Antonio Giuriolo e i partigiani porrettani caduti. Alla cerimonia parteciparono i familiari di Giuriolo, autorità civili e militari, rappresentanze dei partiti del circondario. Fu eretto per volontà della sezione ANPI locale e del Comune di Porretta Terme.
Informazioni tratte da: https://www.storiaememoriadibologna.it/brigata-matteotti-montagna-toni-28-organizzazione, che cita studi di Nazario Sauro Onofri; Dizionario Biografico. Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945), a cura di A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri, Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna "Luciano Bergonzini", Istituto per la Storia di Bologna, Comune di Bologna, regione Emilia Romagna, 1985-2003, ad nomen. Mario Facci, Alessandro Borri, Porretta dall'Unità alla Repubblica, Gruppo Studi Alta Valle del Reno-Comune di Porretta Terme, 1998.
Contenuti
- Iscrizioni:
- 19.7.1944 12.12.1944 Al Capitano ‘Tony’ ed ai caduti partigiani.
- Simboli:
- Nessuno
Altro
- Osservazioni personali:
- La realizzazione di questa scheda è stata oggetto di attività approfondimento storico da parte di un gruppo di studentesse del CPIA Montagna di Castel di Casio (Bologna). Il valore aggiunto a questa compilazione è dato dalla provenienza delle studentesse da Paesi diversi dall'Italia, che hanno vissuto esperienze storiche differenti, Oltre al particolare interesse, l'attività ha suscitato nelle studentesse anche il desiderio di raccontarsi.
In particolare è stato osservato che il cippo, pur trovandosi in una buona posizione (giardino pubblico molto frequentato), risulta poco evidente e poco curato. Inoltre meriterebbe di essere affiancato da qualche notizia di contesto.