283633 - Monumento al generale Luigi Edoardo Gherzi – Novara

Monumento dedicato dalla Città di Novara al generale di brigata Luigi Edoardo Gherzi, cittadino novarese d’elezione, trucidato dai tedeschi nell’eccidio di Cefalonia durante la seconda guerra mondiale. Per il suo eroismo il generale Gherzi fu insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria. Sulla lastra alla base del monumento sono anche ricordati i numeri dei militari italiani caduti durante e dopo l’eccidio perpetrato dai tedeschi.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Parco dell'Allea
CAP:
28100
Latitudine:
45.44350103609
Longitudine:
8.6171566806008

Informazioni

Luogo di collocazione:
All'interno del Giardino dei Giusti lungo il vialetto di fronte all'ingresso posteriore del castello.
Data di collocazione:
Inaugurato il 25 aprile 1975 davanti alla Caserma Passalacqua, fu poi spostato nel Parco dell’Allea.
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Il monumento è formato da una base trapezioidale in lastre di pietra su cui si innalza una lastra di granito con incisa la dedica al generale. Su due vertici del trapezio (uno anteriore e uno posteriore) sono conficcate due spade di ferro. Alla base della lastra di granito è posta una lastra di acciaio con riportati i dati dell'eccidio di Cefalonia e la motivazione della concessione della M.O.V.M. al generale Gherzi.
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Novara
Notizie e contestualizzazione storica:
Luigi Edoardo Alfredo Gherzi nacque a Lu Monferrato (AL) il 27 settembre 1889, figlio di Alberto e di Savina Borghino. Dopo aver conseguito il diploma di ragioniere si arruolò nel Regio Esercito prendendo parte alla guerra libica italo-turca e alla prima guerra mondiale. Durante la seconda guerra mondiale operò su vari fronti e fu promosso fino a diventare Generale di brigata il 1 luglio 1942. Il 7 giugno 1943 passò al comando della fanteria divisionale della Divisione "Acqui" sull'isola di Cefalonia in Grecia. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, iniziarono i combattimenti tra le truppe italiane e quelle tedesche presenti sull’isola. Il 22 settembre 1943 il comando del generale Gherzi a Kokolata fu attaccato dai tedeschi. Sulla porta dell'edificio cadde il tenente colonnello Sebastiano Sebastiani. All’interno furono catturati il generale Gherzi, il suo ufficiale d’ordinanza, tenente Guido Dal Monte, e altri quattro ufficiali. Fatti uscire dall'edificio essi furono tutti fucilati alle spalle sul bordo del fossato anticarro assieme ai sottotenenti Alberto Drago e Alfredo Porcelli. Per onorare la memoria del generale gli fu concessa alla memoria la Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione: «Comandante la fanteria di una divisione dislocata oltremare, nella difficile situazione politico-militare conseguente all'armistizio, affiancava con fermezza il suo comandante nell'attuare la decisione di non cedere le armi pur conscio di tutte le conseguenze che tale decisione comportava. Iniziatasi la lotta fu sempre sulla linea di combattimento in mezzo ai suoi fanti, che forti del suo alto prestigio, incitava con azione energica alla resistenza ad oltranza, costante esempio di cosciente valore. Catturato dai tedeschi al suo posto di comando tattico, fu soppresso tra i primi, perché ritenuto responsabile dell'atteggiamento ostile delle nostre truppe. Affrontò la fine con grande serenità e fierezza e con espressioni di disprezzo per i suoi esecutori, concludendo in modo mirabile la lunga vita di dedizioni al dovere e alla Patria ed assurgendo, per quelli che nel tragico epilogo della vicenda lo seguirono nel sacrificio, per i superstiti e per le generazioni future, ad eroico simbolo dell'onore militare. Cefalonia, 9-22 settembre 1943.» Le sue spoglie mortali furono inizialmente tumulate a Cefalonia e successivamente traslate nel Famedio di Novara, città dove risiedeva.

Contenuti

Iscrizioni:
Lastra di marmo:
LUIGI EDOARDO GHERZI
GENERALE DI BRIGATA
MEDAGLIA D'ORO AL VALOR MILITARE
CITTADINO NOVARESE D'ELEZIONE
FEDELE AL SUO DOVERE DI SOLDATO E DI PATRIOTA
COMBATTÉ A CEFALONIA
LA PRIMA GRANDE BATTAGLIA DELLA RESISTENZA
ALLA TESTA DEI FANTI DELL'EROICA DIVISIONE ACQUI
CONTRO I NAZISTI
CHE IL 22 SETTEMBRE 1943 LO TRUCIDARONO

IL COMUNE DI NOVARA
LO ADDITA AI CITTADINI E AI MILITARI DEL PRESIDIO
ESEMPIO DI DEDIZIONE ALLA PATRIA E AGLI IDEALI DI LIBERTÁ

NOVARA 25 APRILE 1975
XXX ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE


Lastra metallica in basso:
Gherzi Luigi, n.1889 Lu (Alessandria) - Generale di Brigata s.p.e.

Comandante di fanteria di una Divisione dislocata oltremare, nella difficile situazione politico-militare conseguente
all'armistizio, affiancava con fermezza il suo comandante
nell'attuare la decisione di non cedere le armi, pur conscio di tutte le conseguenze che tale decisione comportava.
Iniziatasi la lotta, fu sempre sulla linea di combattimento
in mezzo ai suoi fanti, che, forte del suo alto prestigio, incitava con azione energica alla resistenza ad oltranza, costante esempio di cosciente valore. Catturato dai tedeschi
al suo posto di comando tattico, fu soppresso tra i primi, perché ritenuto responsabile dell'atteggiamento ostile delle nostre truppe. Affrontò la fine con grande serenità
e fierezza e con espressioni di disprezzo per i suoi esecutori, concludendo in modo mirabile la lunga vita di dedizione al dovere e alla Patria ed assurgendo, per quelli che
nel tragico epilogo della vicenda lo seguirono nel sacrificio, per i superstiti e per le generazioni future, ad eroico simbolo dell'onor militare. - Cefalonia, 9 - 22
settembre 1943

SECONDA GUERRA MONDIALE
MARE EGEO - CEFALONIA 08-24 SETTEMBRE 1943

DIVISIONE FANTERIA ACQUI
TOTALE FORZA EFFETTIVA: Circa 11.000 Uomini
CADUTI IN COMBATTIMENTO CONTRO LE FORZE TEDESCHE: Ufficiali 65 - Sottoufficiali e Truppa 1250
GIUSTIZIATI AL MOMENTO DELLA RESA: Ufficiali 165 - Sottoufficiali e Truppa 4750
FUCILATI DOPO LA CAPITOLAZIONE: Ufficiali 305 (esclusi iscritti PNF - Altoatesini medici - Cappellani Militari)
PERITI IN MARE PER AFFONDAMENTO DELLE NAVI CHE
TRASPORTAVANO I PRIGIONIERI IN GRECIA: 2564
ARRUOLATI NEI SERVIZI AUSILIARI DELL'ESERCITO TEDESCO: 300
ENTRATI NELLE FORMAZIONI PARTIGIANE GRECHE DELL'ISOLA: Tutti i rimanenti superstiti
RIENTRATI IN PATRIA IL 12 SETTEMBRE 1944 DOPO LA
LIBERAZIONE DELL'ISOLA DA PARTE ANGLOAMERICANA: 1256

ORDINE DEL COMANDO SUPREMO DELLA WEHRMACHT IN DATA 18/SETTEMBRE/1943: "A CAUSA DELL'INFAME E PRODITORIO COMPORTAMENTO
DELLA DIVISIONE ACQUI A CEFALONIA NON DOVRANNO ESSERE FATTI PRIGIONIERI ITALIANI"
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Sulla lastra in acciaio è scritto “MARE EGEO - CEFALONIA 08-24 SETTEMBRE 1943”. Se la frase è riferita alla posizione geografica di Cefalonia, la citazione del mare è sbagliata poiché l’isola di Cefalonia non è nel Mar Egeo ma nel Mar Ionio.

Le vicende relative al Massacro di Cefalonia possono essere lette in:
https://www.associazioneacqui.eu/la-storia/
https://museonazionaleresistenza.it/story/il-massacro-della-divisione-acqui/
https://www.anpi.it/libri/la-divisione-acqui

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