54647 - Monumento al partigiano Luigi Carletti – San Poerino

Forma monumentale costituita da una bianca croce marmorea, a doppio profilo in pietra, riportante l’iscrizione “Resurges”, poggiante su un basamento, sempre in pietra, nel cui corpo è inserita una lastra commemprativa. Questa, in marmo, ha l’epigrafe formata da caratteri di color nero incastonati nella stessa. Il tutto poggia su una struttura, tipo tabernacolo, in mattoni e pietra. Di non facile raggiungibilità, il monumento, voluto dai familiari del Caduto, si trova nei pressi della località S. Poerino, nel territorio comunale di Monte S. Savino, nel luogo esatto in cui fu trucidato il giovane partigiano.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
S. Poerino
Indirizzo:
Via di S. Poerino (pressi)
CAP:
52048
Latitudine:
43.317177109719225
Longitudine:
11.704409122467041

Informazioni

Luogo di collocazione:
Strada campestre
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Laterizio, Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Lastra e croce in marmo, basamento e copertura in pietra, struttura in mattoni rossi e pietra.
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Luigi Carletti, nato a Siena il 1° Maggio 1921, studente in Giurisprudenza, membro dell’Azione Cattolica.
L’8 Settembre 1943 lo coglie sul Fronte francese, sottotenente di artiglieria contraerea. Portatosi a Cuneo con alcuni suoi uomini, cerca di mettersi in contatto con il proprio Comando ma ormai tutto l’apparato del Regio esercito si è dissolto e così, dopo varie vicissitudini, torna nella sua villa di Serarmonio, alla periferia di Monte S. Savino.
Incomincia ad organizzare il movimento resistenziale nella zona, aiutando con vitto e alloggio i numerosi ex prigionieri di guerra evasi dai campi di concentramento, fornendo loro anche armi in previsione di una reazione armata contro i nazifascisti.
Col cugino provvede al rilevamento topografico della disposizione dei depositi militari tedeschi, numerosi nella zona, che poi fornisce ad un ufficiale inglese in contatto via radio col Comando Alleato. Detti depositi vengono poi distrutti con bombardamenti aerei.
Collabora anche con la formazione partigiana “Renzino”, comandata da Edoardo Succhielli, da cui rivendica, però, una certa autonomia.
Il pomeriggio del 28 Giugno 1944 un reparto della Feldgendarmerie della I Fallschirm-Panzer-Division “Hermann Goering” fa irruzione nella villa chiedendo alloggio. Ma è solo una trappola, ordita dietro informazioni raccolte presso i fascisti locali. Alle prime ore del mattino del giorno successivo i soldati dichiarano in arresto tutti i presenti. Tra questi anche Luigi, che vi si è recato per prendere delle provviste da portare ad un gruppo di partigiani.
Tutti i membri della famiglia Carletti sono accusati di connivenza col nemico e subiscono torture. La notte del 30 Giugno il padre, pesantemente percosso e minacciato di fucilazione, riesce ad eludere la sorveglianza ed a fuggire. Questo porta i tedeschi ad infierire ancora di più su Luigi finché, resisi conto che da lui non avranno nessuna informazione e che non tradirà i compagni, decidono di sopprimerlo.
Il 2 Luglio 1944 è condotto in un boschetto poco distante dalla villa, in località S. Poerino, e fucilato. Il suo cadavere, con i segni evidenti delle sevizie subite, verrà ritrovato solo dopo nove giorni. La madre Carolina Veltroni e la sorella Licia sono incarcerate a Firenze, in attesa di essere deportate, ma riusciranno fortunatamente a salvarsi.
Riconosciuto partigiano del Raggruppamento “Monte Amiata”, è sepolto nella cappella di famiglia, nel cimitero comunale di Monte S. Savino.

Contenuti

Iscrizioni:
RESURGES
ORGANIZZATORE E COMANDANTE DI PATRIOTI
CATTURATO DAL NEMICO E SEVIZIATO
MENTRE RIFORNIVA I COMPAGNI
CHE RIFIUTO’ DI TRADIRE
LUIGI CARLETTI
UFFICIALE DI ARTIGLIERIA LAUREANDO IN LEGGE
IL 2.VII.1944 A SOLI XXIII ANNI
CADEVA PER LA SALVEZZA D’ITALIA
AI GENITORI ANTONIO E CAROLINA
E ALLA SORELLA LICIA
LASCIANDO PREZIOSA EREDITA’ DI GLORIA
UN DOLORE CHE SOLO LA FEDE LENISCE
Simboli:
Croce in marmo

Altro

Osservazioni personali:
Da Monte San Savino si procede in direzione di Gargonza, lungo la Strada statale Senese - Aretina.
Dopo circa 1300 metri, sulla sinistra, si svolta in Via di San Poerino e la si percorre per poco più di un chilometro dove, in corrispondenza di una curva, sulla destra, si apre una strada bianca. Si va avanti fino a quando la strada bianca non diventa un sentiero. Come punto di riferimento si può considerare un'altra strada non asfaltata che sale verso un'abitazione, mentre sulla sinistra c'è un campo di olivi.
Lungo il sentiero, dopo una cinquantina di metri, sulla sinistra si trova un cancelletto divelto ed oltrepassabile dal suo fianco.
Lì un sentiero scosceso in mezzo al bosco conduce, dopo una ventina di metri, al monumento, prospiciente il fosso.
E' stato da me censito nel 2008.

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