110115 - Monumento alla Liberazione e alla Pace – Monte Battaglia di Casola Valsenio

Sull’altura, fuori e dentro la rocca, tra il 26 settembre e l’11 ottobre 1944 venne combattuta una delle più cruenti battaglie della campagna d’Italia. Prima i partigiani italiani della 36ª Brigata Garibaldi e i fanti americani dell’88ª Divisione Blue Devils e quindi la I Brigata Guardie del Regno Unito affrontarono i granatieri di alcune divisioni di fanteria germanica. In mezzo a nebbia e fango e sotto una pioggia incessante di granate si accesero furiosi corpo a corpo che provocarono alcune migliaia di perdite, tra morti, dispersi e feriti. Fu tale la furia della battaglia ed il numero dei caduti che i corrispondenti di guerra alleati definirono Monte Battaglia come Little Cassino.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Monte Battaglia
Indirizzo:
Monte Battaglia
CAP:
Latitudine:
44.2166667
Longitudine:
11.58333330000005

Informazioni

Luogo di collocazione:
Sulla sommità di una collina
Data di collocazione:
8/05/1988
Materiali (Generico):
Bronzo
Materiali (Dettaglio):
statua in bronzo poggiata su pavimento in cotto.
lapidi in bronzo
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
ANPI
Notizie e contestualizzazione storica:
Per tutto il basso Medioevo Monte Battaglia (alt. 715 metri) è stato teatro di lotte e combattimenti per il controllo del territorio compreso tra Imola, Faenza ed il crinale dell'Appennino tosco romagnolo. Nel corso della seconda guerra mondiale, dopo alcuni secoli di decadenza, l'altura recuperò il suo ruolo di punto nodale militare; tanto da essere considerata dagli strateghi militari una vera e propria "porta di accesso" alla pianura padana.
Dopo avere sfondato la Linea Gotica al Passo del Giogo e subito dopo al passo della Futa, nella seconda metà di settembre del 1944, la 5a Armata americana puntò su Firenzuola e proseguì in direzione di Castel del Rio e Imola. L'ultimo bastione naturale da superare era Monte Battaglia, tra Casola Valsenio e Castel del Rio. Dopo duri combattimenti il monte e le alture minori di Monte Carnevale e Monte Cappello furono conquistati dai partigiani del 3° battaglione, comandato da Carlo Nicoli, della 36a brigata Bianconcini Garibaldi. La mattina del 27 settembre su Monte Battaglia giunsero i fanti dell'88a divisione USA, ai quali fu consegnato l'importante bastione, dove si trovano i resti di una fortezza medioevale, a conferma dell'importanza strategica della posizione.
Il comandante del 350° reggimento americano nel suo rapporto scrisse: «Il II° Battaglione si impadronì del Battaglia senza opposizione alle ore 14 circa, trovando la montagna presidiata da un battaglione di patrioti italiani». Nel pomeriggio dello stesso giorno i tedeschi contrattaccarono. Respinti, tornarono invano all'attacco il giorno dopo, poi il 29 e il 30.
Partigiani e americani per quattro giorni combatterono fianco a fianco. I fanti americani ebbero il cambio da un reparto inglese, il cui ufficiale scrisse nel rapporto: «Il castello, tutto in rovina, è praticamente sotto un bombardamento continuo. È cosparso di cadaveri americani a vari gradi di decomposizione. Ce n’abbiamo persino uno che pende di traverso da una finestra del nostro caposaldo. Siccome ci si può muovere soltanto di notte, al buio si continuano a calpestare teste, corpi, membra...».
I partigiani della 36a brigata furono quindi disarmati, avviati nelle retrovie e la loro vittoria su Monte Battaglia ignorata nei bollettini di guerra alleati. Ha scritto uno storico americano: «A dire la verità, benché i censori proibissero sul momento la notizia, truppe partigiane italiane operanti tra le linee in questo settore furono le prime ad occupare il Monte Battaglia, mantenendolo sino all’arrivo delle forze americane»
Fonte: http://www.storiaememoriadibologna.it

Contenuti

Iscrizioni:
LAPIDE A DESTRA

QUI SUL MONTE BATTAGLIA CELA LA SUA STORIA
UN BATTAGLIONE DELLA BRIGATA GARIBALDI
IL 25 . 26 . 27 . 28 SETTEMBRE 1944
CI FU UN C APITOLO DECISIVO DELLA RESISTENZA ITALIANA
QUEI PARTIGIANI COMBATTENDO APRIRONO UN VARCO
FRA LE DUE VALLI
PER UNA RAPIDA SOLUZIONE DELLA CAMPAGNA D’ITALIA
RAGIONI INDICATE DALLA STORIA L’ IMPEDIRONO E QUI
PUNTO CRUCIALE DEL CONFLITTO
PER MIGLIAIA DI ESSERI UMANI SI SCATENò L’INFERNO
CONDANNA DEGLI ORRORI DELLA GUERRA,
SIMBOLO DELLE SOFFERENZE DI CHI L’HA SUBITA
(segue lo stesso testo in inglese)

LAPIDE CENTRALE
(stesso testo in inglese) poi
THE MEN OF THE 350TH INFANTRY REGIMENT
88TH INFANTRY DIVISION
U.S. ARMY
SU QUESTA MONTAGNA DAL 27 SETTEMBRE AL 5 OTTOBRE 1944
GLI UOMINI DI QUESTO REGGIMENTO
COMBATTENDO SPESSO ANCHE CORPO A CORPO
SI OPPOSERO A RIPETUTI E FEROCI ATTACCHI
DI OGNI UNITà CHE IL NEMICO POTè RADUNARE
OLTRE UN MIGLIAIO DI QUESTI UOMINI
QUAIS L’INTERA FORZA IMPIEGATA
FURONO UCCISI O FERITI
NEL VITTORIOSO SFORZO DI NON CEDERE
QUESTO AVAMPOSTO A DIFESA
DEL FIANCO DESTRO DELLA QUINTA ARMATA

ERECTED BY THE 88TH INFANTRY DIVISION ASSOCIATION
“BLUE DEVILS”

LAPIDE A SINISTRA
( stesso testo in inglese) POI:
AGLI UOMINI DELLA 1A BRIGATA GUARDIE
(GUARDIE GRANATIERI, GOLDSTREAM,
SCOZZESI E GALLESI)
DELLE FORZE BRITANNICHE IN ITALIA
NELLA NOTTE DEL 4/5 OTTOBRE 1944
LA 1° BRIGATA GUARDIE SOSTITUì
IL 350° REGGIMENTO DI FANTERIA USA
NELLA DIFESA DI MONTE BATTAGLIA
CON CONDIZIONI DI TEMPO AVVERSO
I GRANATIERI RESISTETTERO
AI PESANTI ATTACCHI DEL NEMICO
E SUBIRONMO CONTINUI BOMBARDAMENTI
DI ARTIGLIERIA PER SETTE GIORNI,
NELLA NOTTE DELL’11 OTTOBRE
RESPINSERO L’ULTIMO ATTACCO
TEDESCOE LA BATTAGLIA
FU VINTA
Simboli:
E' un'opera in bronzo dello scultore Aldo Rontini che raffigura Davide vittorioso sul gigante Golia, immagine simbolica della vittoria degli ideali di libertà sulla forza bruta. I due contendenti sono rappresentati a combattimento oramai concluso, come un campo di battaglia, così che il monumento costituisce un forte richiamo alla pace che deve seguire ogni combattimento, insieme alla repulsione per la guerra ed al lievitare di un senso di umana pietà verso i caduti.
Sentimenti rafforzati dalla presenza di lapidi e targhe a ricordo dei caduti, via via collocate dai reduci dei corpi militari che combatterono su quest'altura. Compresi i reduci tedeschi, così che Monte Battaglia è diventato uno dei pochi luoghi in Italia dove l'area monumentale ricorda i caduti di tutte le parti, simbolo e luogo di pace e di riconciliazione al quale guardano tutte le nazioni che si fronteggiarono in Italia nel corso della seconda guerra mondiale.

Altro

Osservazioni personali:
I resti della Rocca medioevale che sovrasta il monumento e il paesaggio circostante rendono unica la visita a questo che è oggi un santuario della Pace da quando, nel 1998, i reduci tedeschi e alleati qui si incontrarono per posizionare una lapide in tedesco (censita a parte) che ricorda i caduti di entrambi i fronti suscitando sentimenti di pace e fratellanza.

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