Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Larghetto Principe
- CAP:
- 66010
- Latitudine:
- 42.05901159999999
- Longitudine:
- 14.269145799999933
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Area verde
- Data di collocazione:
- 14-15 luglio 1974
- Materiali (Generico):
- Marmo, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Basamenti in pietra, grata in ferro, panno in stagno, lapide in marmo.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Gessopalena
- Notizie e contestualizzazione storica:
- L'ideatore del monumento e dell'iscrizione è lo scrittore Carlo Bernari. La grata è stata realizzata dal commendatore Vincenzo De Gregorio, artigiano locale. Il monumento ricorda la storia del borgo distrutto durante la seconda guerra mondiale.
FONTE: https://rubricando.altervista.org/per-non-dimenticare-gessopalena-kaput/
Gessopalena, situata sulla linea Gustav che si estendeva dalla foce del fiume Garigliano fino ad Ortona sfruttando il tratto più stretto della penisola italiana e gli ostacoli naturali costituiti dalle montagne e dai fiumi, nell’ottobre del 1943 venne occupata dai tedeschi che requisirono le migliori case e vi si installano. Cominciarono saccheggi e soprusi, per cui gli abitanti preferirono rifugiarsi nelle campagne e nel paese rimasero poche persone. Verso la fine di novembre la guarnigione tedesca abbandonò il paese, facendo saltare la strada che collegava Gessopalena a Torricella Peligna. Gli abitanti ne furono sollevati, ma il sollievo fu breve perché il 4 dicembre alcuni soldati tedeschi ritornarono per consegnare al podestà l’ordine di evacuare il paese, poiché al grido di “Gessopalena kaput!”, il paese sarebbe stato fatto esplodere. E così avvenne.
L'opera è collegata anche all'eccidio compiuto in località Sant'Agata (Gessopalena) da parte di un commando tedesco nei confronti di un gruppo di sfollati di Torricella Peligna per vendicare l'omicidio di tre loro commilitoni.
La mattina del 21 gennaio 1944 i soldati svegliarono bruscamente le famiglie, le radunarono in una stanza e le uccisero con bombe a mano e raffiche di mitra. Due anziane furono uccise e bruciate nel proprio letto perché non vollero alzarsi, mentre un gruppo di giovani, estranei a Sant’Agata, vennero bloccati a un centinaio di metri dalle case e poi uccisi.
Dalla strage si salvarono solo Nicoletta Di Luzio di 16 anni e il fratellino Antonio di 10 anni, coperti dai corpi dei parenti.
I corpi delle vittime furono in parte bruciati e in parte abbandonati per terra, in mezzo alla neve, e infine sepolti alla buona un paio di settimane dopo da un gruppo di giovani organizzati dal comando inglese di Gessopalena.
Il numero complessivo delle vittime fu di 42.
Contenuti
- Iscrizioni:
- Il vento di queste valli
la neve di questi monti
il sole e le notti
avvicendandosi
tra i ruderi
di queste deserte contrade
rinnovino nel ricordo
il grido di vendetta
allo scempio
alla distruzione
allo sterminio
che il nazista oppressore
e il tiranno fascista alleato
imposero
affinché ogni focolare fosse rovina
ogni casa pietra sconnessa e bruciata
ogni affetto ogni umana speranza
paura fame deportazione e morte
- Simboli:
- Non sono presenti simboli
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita