4635 - Monumento alla Vittoria – Gramignazzo

Monumento di piccole dimensioni collocato nell’area verde della chiesa di Gramignazzo (provincia di Parma), alla base del quale è riportato il testo del bollettino della Vittoria del 4 novembre 1918 a firma del Generale Armando Diaz, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Gramignazzo
Indirizzo:
Via Cò di Sopra
CAP:
43018
Latitudine:
44.98655906040528
Longitudine:
10.25286465883255

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area verde antistante la parrocchia
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Bronzo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Struttura in laterizio rivestito in cemento
Lastra e simboli decorativi in bronzo
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Parrocchia di Gramignazzo
Notizie e contestualizzazione storica:
Ricorda l'epilogo delle forze austro-ungariche che si apprestano a firmare, il 3 novembre 1918, l'Armisitizio di Villa Giusti (località nei pressi di Padova) con l'Italia. Tale trattato entrò effettivamente in vigore solo il giorno seguente alla sua effettiva firma, ma le truppe austriache avevano già interrotto ogni combattimento, motivo per cui si disse anche che gli italiani avevano avuto una facile vittoria. La lastra celebra il valore italiano sottolineando la complessiva inferiorità numerica delle sue truppe alleate (Inghilterra, Francia, America e Cecoslovacchia) rispetto a quelle austro-ungariche, e rende gloria ai corpi d'armata effettivamente impegnati in questi passaggi bellici (4°, 6°,29° corpo).
Come anche tale lastra ricorda, le perdite umane austriache in questo frangente furono elevatissime (30000 morti e feriti e circa 400000 prigionieri), e si sommarono ad un ingente quantitativo di rifornimenti lasciato completamente abbandonato dai soldati in ritirata.

Contenuti

Iscrizioni:
IV novembre MCMXVIII ore 13
La guerra contro l'Austria-Ungheria che sotto
l'alta guida di S.M il Re Duce supremo l'esercito
italiano, inferiore per numero e mezzi iniziò
il XXIV maggio MCMXV e con fede inrollabile e tenace
valore condusse ininterrotta ed asprissima per XLI
mesi, è vinta.
La gigantesca battaglia ingaggiata il XXIV dello
scorso ottobre ed alla quale prendevano parte
cinquantuna divisioni italiane tre britanniche,
due francesi una czeco-slovaca ed un reggimento americano
contro settantatrè divisioni austro
ungariche, è finita.
La fulminea arditissima avanzata del ventinovesimo
corpo di armata su Trento sbarrando le vie della
ritirata alle armate nemiche del Trentino travolte
ad occidente dalle truppe della settima armata e
ad oriente da quelle della prima, sesta e quarta,
ha determinato ieri lo sfacèlo totale della fronte
avversaria.
Dal Brenta al Torre, l’irresistibile slancio della
dodicesima, dell’ottava, della decima armata e delle
divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro
il nemico fuggente.
Nella pianura S.A.R. il Duca d’Aosta avanza
rapidamente alla testa della sua invitta terza
armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già
vittoriosamente conquistate che mai aveva perdute.
L’esercito austro-ungarico è annientato: esso ha
subito perdite gravissime nella accanita resistenza
dei primi giorni e nell’inseguimento ha perduto quantità
ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché pe
intero i suoi magazzini e i depositi; ha lasciato finora
nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con
interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni.
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti
del mondo risalgono in disordine e senza speranza
le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.
Comando Supremo
Generale Diaz
Simboli:
Rosa, stella d'Italia

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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