3399 - Monumento all’Eccidio di Braccano

Monumento posto a perenne ricordo dell’eccidio di Braccano (Matelica) del 24 marzo 1944. E’ composto da un altare con un gradino decorato da alcune foto dei Caduti (foto fatte da bambino); al centro si eleva un cippo sormontato dal mezzo busto di don Enrico Pocognoni, la cui uccisione è raffigurata sul fronte dell’altare a bassorilievo. Il monumento è circondato su tre lati da un muro in blocchi di cemento.

NOTA STAFF PIETRE: il monumento è stato censito anche dall’I.C. Mattei nell’ambito del concorso “Esploratori della Memoria” a.s. 2013-2014.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Braccano
Indirizzo:
CAP:
62024
Latitudine:
43.268553
Longitudine:
13.046658

Informazioni

Luogo di collocazione:
all'ingresso di Braccano, a lato della strada principale
Data di collocazione:
24/03/1950
Materiali (Generico):
Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Busto in marmo, Altare e muro in pietra.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Matelica
Notizie e contestualizzazione storica:
Ipsia Corridoni:
Nel territorio di Esanatoglia e Matelica si muovevano tre gruppi partigiani: il gruppo “Roti”, il gruppo “San Fortunato” e il gruppo “Eremita”. Nel corso dei mesi arrivarono a controllare militarmente tutta la parte occidentale del monte San Vicino e svolsero anche molte azioni di disturbo contro tedeschi e fascisti, la cui reazione non si fece attendere.
Nella primavera del ’44 fu programmata una massiccia operazione di rastrellamento, proprio con l’intento di stanare i partigiani nascosti sul San Vicino. La manovra comprendeva l’accerchiamento di Frontale, Elcito, Valdiola, Roti e Braccano, quest’ultima ritenuta sede del comando partigiano. All’alba del 24 marzo le forze nazifasciste che contavano sui 2.000 uomini, tra SS tedesche e italiane, alpini della divisione tedesca “Brandenburg”, militi del battaglione M “IX Settembre” e forze della GNR provinciale, si diressero, divise in colonne e per strade diverse, verso la zona prescelta. La prima località ad essere occupata fu la frazione di Braccano. Da lì, molti reparti tedeschi si dirigeranno alla volta di Roti, dove i partigiani del gruppo “Mario”, coadiuvati dai gruppi “Porcarella” e “Cingoli”, difenderanno la zona e contrattaccheranno. Verso le 13 i tedeschi occuperanno Valdiola.
Braccano fu circondata rapidamente dalle forze terrestri e su di essa sorvolavano anche degli aerei tedeschi pronti a comunicare eventuali movimenti sospetti. Quel giorno era presente nella località un esiguo gruppo di partigiani perché tutti gli altri si erano recati nella zona di Poggio San Vicino, dove gli aerei alleati dovevano paracadutare armi e munizioni. La prima vittima tra i partigiani fu il somalo Mohamed Raghè che si trovava di guardia nella località di Vallepiana, oltre Braccano. Quando si accorse che stavano arrivando i nazifascisti, tentò di nascondersi in un bosco ma venne avvistato e crivellato di colpi da mitragliatrici piazzate sulle colline circostanti.
Terrorizzati dagli spari, gli abitanti di Braccano scapparono verso Vinano. Con loro c’era anche il parroco don Enrico Pocognoni che, mentre aiutava un suo parrocchiano, fu avvistato e catturato dai fascisti. Preso a pugni e a calci, fu riportato a Braccano. Gli fu ordinato di togliersi le scarpe e di camminare scalzo, cantando “Giovinezza, giovinezza”. Alla fine, spinto giù per un campo vicino alla scuola fu ucciso da due fascisti con alcune raffiche di mitra. Durante il rastrellamento furono catturati anche tre giovani partigiani: Temistocle Sabbatini, Ivano Marinucci e il somalo Thur Nur. Anch’essi furono picchiati e insultati. Poi, condotti nel campo dove era stato ucciso poco prima don Pocognoni, vennero uccisi anche loro.
Intanto i nazifascisti che non avevano proseguito per Roti, perquisirono le case, portando via tutto quello che poteva fargli comodo, e raggrupparono tutti gli uomini, lasciandoli in attesa. Nel pomeriggio, furono scortati nei pressi di un campo di proprietà dei fratelli Bernardini e lì, uno di loro, Demade Lucernoni, venne ucciso dopo esser stato costretto a scavare la propria fossa. Uno ad uno vennero poi interrogati perché rivelassero informazioni sui partigiani. Infine, verso sera, furono rilasciati e rimandati alle loro case.

I.C. Mattei:
Il Monumento dell'Eccidio di Braccano è stato inaugurato il 24 marzo 1950, ricorrenza del sesto anniversario dei tragici fatti di Braccano. Alle cerimonia di inaugurazione del Monumento, oltre alle Autorità locali e provinciali fu presente l’importantissima figura dell’ing. Enrico Mattei, fondatore e Presidente dell’ENI, nonché uno dei capi della Resistenza partigiana e come tale uno dei capi del CLN (Comitato di Liberazione Nazionale).
Il Monumento è costituito da un basamento a motivo di urna con un bassorilievo raffigurante la scena principale dell'eccidio consistita nella fucilazione alla schiena di don Enrico Pocognoni, giovane parroco (32 anni) di Braccano. Sul fronte del Monumento sono riportate alcune fotografie delle vittime dell'eccidio. Sopra di esso si erge una stele in pietra sormontata dal busto di don Enrico.

Contenuti

Iscrizioni:
AI CADUTI PER LA LIBERTA'
NELL'ECCIDIO DI BRACCANO
24.3.1946
RAGHE' MOHAMED SOMALO
TEMISTOCLE SABBATINI
IVANO MARINUCCI
THUR NUR SOMALO
DEMADE LUCERNONI
Simboli:
Il busto del prete è posto più in alto rispetto a tutto il resto e null'altro da segnalare.

Altro

Osservazioni personali:
Ipsia Corridoni Macerata:
Il busto del prete Don Enrico Pocognoni, trucidato dai nazifascisti, che si eleva verso il cielo da un senso di innalzamento verso la gloria senza togliere nulla agli altri, colpiscono anche le tre foto di alcuni caduti, bambini.

I.C. Mattei:
La memoria dell'eccidio di Braccano è ancora molto viva nella popolazione matelicese e del comprensorio limitrofo. L'importanza storica del luogo è stata recentemente celebrata con l'istituzione da parte della Regione Marche del Parco della Resistenza del S. Vicino di cui Braccano ne costituisce il luogo principale ed anche con la realizzazione a Braccano del Museo della Resistenza inaugurato il 24 marzo 2012 in occasione del centenario della nascita di Don Enrico Pocognoni.

NOTA STAFF PIETRE: il monumento è stato censito anche dall'I.C. Mattei nell'ambito del concorso "Esploratori della Memoria" a.s. 2013-2014.

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