104765 - Cippo all’esodo giuliano dalmata – Ancona

Cippo squadrato, realizzato in pietra d’Istriaalla memoria dell’esodo giuliano dalmata, sorregge un campione di roccia d’Istria alloggiato all’interno di una sottile struttura metallica a forma di parallelepipedo, senza vetro o rivestimento.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazzale Raffaele Martelli, 8
CAP:
60121
Latitudine:
43.6199358
Longitudine:
13.517247300000008

Informazioni

Luogo di collocazione:
Atrio dell'ex caserma Villarey, attuale Facoltà di Economia "Giorgio Fuà" dell'Università Politecnica delle Marche.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Cippo e campione di pietra d'Istria; struttura esterna di alloggiamento del campione di pietra in metallo; placca commemorativa in metallo.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Università Politecnica delle Marche
Notizie e contestualizzazione storica:
La pietra d’Istria è una roccia compatta calcarea microcristallina con bassa porosità, peculiare di quella regione. Il campione di roccia d'Istria si trova collocato sotto la lastra commemorativa realizzata nel 2007 su iniziativa dell'ANVGD (Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) Marche, già censita su questo database, che commemora l'esodo giuliano dalmata e ricorda che alcune famiglie di sfollati trovarono una prima accoglienza proprio nella caserma Villarey. Con legge 92/2004, ogni anno il 10 febbraio si celebra la Giornata del Ricordo. Per un primo approccio all'argomento cfr. Simone Cristicchi e Jan Bernas, "Magazzino 18 - Storie di italiani esuli d'Istria, Fiume e Dalmazia", Mondadori 2014.

Contenuti

Iscrizioni:
Roccia d'Istria
in memoria degli esuli d'Istria, Fiume e Dalmazia.
Simboli:
Assenti.

Altro

Osservazioni personali:
Il monumento è carico di significato e pathos: non rimanda infatti in maniera generica alle idee di terra e di patria, ma richiama alla memoria il dramma concreto dello sfollamento di trecentocinquantamila esuli, molti dei quali portarono con sé, oltre alle masserizie, frammenti delle rocce della loro terra, un mattone della loro casa, addirittura i loro morti.
Entrare nella ex caserma Villarey significa compiere un vero e proprio viaggio della memoria: ospita infatti, sulla parete di destra rispetto a chi entra, sopra la lastra commemorativa agli esuli giuliano dalmati accolti dalla comunità anconetana, un Bollettino della vittoria del generale Armando Diaz e, sul lato sinistro, il Monumento al fante dello "scultore bersagliere" Vittorio Morelli, la grande lastra commemorativa al fante del 93esimo Reggimento e la lastra di monito voluta dal Rettore dell'Università Politecnica delle Marche, rivolta ai giovani di oggi a cent'anni dalla Grande Guerra.

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