
Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Montanara
- CAP:
- 29011
- Latitudine:
- 45.0209104
- Longitudine:
- 9.4454532
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Cimitero di Borgonovo Val Tidone (PC)
- Data di collocazione:
- La lastra che riporta onorificenza e indicazione del 60esimo anniversario è del 4 novembre 2005
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Monumento commemorativo in marmo bianco, con scritte in bronzo. La fotografia ritrae il brigadiere Araldi con la divisa dell’Arma dei Carabinieri ed è circondata da una cornice in ottone brunito.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Borgonovo Val Tidone (PC)
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Il monumento funebre dedicato al brigadiere dei Carabinieri e partigiano Alberto Araldi, detto “Comandante Paolo”, vuole commemorare il 60° anniversario della sua morte per fucilazione, avvenuta il 6 febbraio 1945 presso il cimitero di Piacenza. L’atteggiamento con il quale “Paolo” ha affrontato la morte riflette il modo in cui ha condotto tutta la sua militanza da partigiano, con coraggio, audacia e fermezza. Come testimoniato dal cappellano militare presente all’esecuzione, don Giuseppe Bonomini, Araldi ricorda ai suoi nemici del plotone d’esecuzione le imprese condotte, nelle quali non aveva mai causato la morte di nessuno, chiede una sigaretta che fuma tranquillamente, stringe la mano ai presenti come saluto ideale a tutti i partigiani che stavano lottando per la giustizia e rifiuta di voltare le spalle ai fucili perché non ritiene di essere un traditore della Patria.
In queste poche ma simboliche azioni si compendia tutta la vicenda del partigiano Araldi, nato il 18 gennaio 1912 a Vicobarone, una frazione del comune valtidonese di Ziano piacentino, che, dopo aver prestato servizio militare presso l’Arma dei Carabinieri ed aver continuato la carriera nell’Arma stessa, subisce un arresto da parte della milizia fascista in quanto ostile al regime, viene incarcerato a Parma ma riesce fortunosamente a fuggire. Dalla fine di maggio del 1944 prende parte alla Prima divisione Piacenza del raggruppamento Giustizia e Libertà, diretta dal comandante Fausto Cossu, e combatte nell’area della Val Trebbia dove riesce a costituire la sua Terza brigata, assumendo il nome di battaglia “Paolo”. Il suo carattere coraggioso e calcolatore, vivace, esuberante, ma anche amabile e modesto, gli permettono di fraternizzare con gli altri partigiani che lo affiancano con entusiasmo nelle imprese, talvolta anche rocambolesche. Estremamente sensibile di fronte alle ingiustizie, il “comandante Paolo” reagisce agli effetti del rastrellamento condotto dalla divisione “Turkestan” nell’inverno 1944-1945 che decima la Divisione Piacenza; indaga quindi sul responsabile di quel disastro per i partigiani che rintraccia nel prefetto di Piacenza, Alberto Graziani. Nonostante i tentativi di dissuasione da parte del comandante Fausto, organizza la punizione nei confronti del funzionario fascista, ossia un attentato alla sua vita, avvalendosi della collaborazione di un confidente che si rivela invece essere un traditore. Araldi nel tentativo di entrare in città viene riconosciuto ad un posto di blocco, catturato e condannato a morte senza neppure un sommario processo. Il suo corpo, inizialmente sepolto nel cimitero di Piacenza, è stato trasferito dai familiari nel cimitero di Borgonovo V.T.
Contenuti
- Iscrizioni:
- AL BRIG. DEI CARABINIERI
ALBERTO ARALDI
MED. D’ORO AL V. M.
NEL 60° ANNIVERSARIO
IL COMANDO
PROVINCIALE
DI PIACENZA
4 NOVEMBRE 2005
LIBERTÀ VO’ CERCANDO
CH’È SÌ CARA
COME SA CHI PER LEI
VITA RIFIUTA
PAOLO
ALBERTO ARALDI
N. 17 1 1912 M. 9 2 1945
VIC. COMANDANTE
DELLA DIV. GIUSTIZIA E LIBERTÀ
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita