6767 - Monumento dei Mutilati e Invalidi di Guerra ai Caduti – Bologna

Monumento composto da un basamento inferiore e una colonna da esso sostenuta, con vari bassorilievi lungo tutta la sua altezza. Posto in un’area verde a testimonianza della sofferenza patita nel corpo e nello spirito dagli uomini tornati dalle guerre con invalidità o mutilazioni che hanno voluto ricordare con questa Pietra i fratelli Caduti nei campi di battaglia.

NOTA STAFF PIETRE: scheda aggiornata in data 30/10/2021 con informazioni fornite da Emilio Emanuele Cocco.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Giardino Santa Viola
CAP:
40132
Latitudine:
44.5083011
Longitudine:
11.304775999999947

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area verde (parco)
Data di collocazione:
Vedere campo scheda "Notizie e contestualizzazione storica"
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo
Materiali (Dettaglio):
Marmo per il basamento, bronzo per il corpo della stele
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Bologna
Notizie e contestualizzazione storica:
Dei numerosissimi bassorilievi, non tutte le rappresentazioni sono riconoscibili. Si notano, tra le altre cose, immagini di guerra (soldati che imbracciano il fucile, paracadutisti, ecc.), immagini che richiamano la città (le due torri), immagini di esecuzioni tramite impiccagione, immagini di uomini che soffrono.

La Pietra in origine si trovava nell'area verde di piazza della Resistenza, oggi chiamata Giardino Decorato al valore civile, limitrofi al palasport "PalaDozza". Non è certa la data dello spostamento, probabilmente avvenuto tra la fine degli anni '70 e la prima metà degli anni '80. Ora nel punto in cui sorgeva il monumento c'è un platano. Clicca qua per la precedente collocazione

Contenuti

Iscrizioni:
I MUTILATI ED INVALIDI
DI GUERRA
DELL’EMILIA-ROMAGNA
AI FRATELLI CADUTI
Simboli:
Non sono presenti simboli ma, in bassorilievo, scene di guerra.

Altro

Osservazioni personali:
Non abbiamo trovato molte informazioni su questo monumento. Abbiamo pensato di ricollegarlo all’attenzione che, già dalla Prima guerra mondiale, la città, con l’Istituto ortopedico Rizzoli e la “Casa di rieducazione professionale per mutilati e storpi di guerra”, ha mostrato verso gli invalidi e i mutilati. Durante la prima guerra mondiale l’’Istitutto Ortopedico Rizzoli – che era diventato ospedale militare di riserva – moltiplicò i propri sforzi per poter ospitare feriti e mutilati che giungevano dal fronte, facilitando all’Autorità sanitaria militare quella parte di compito che era di sua spettanza, cioè l’assistenza chirurgica e protesica. Tutti gli spazi disponibili, compresa la biblioteca e l’ex refettorio dei monaci, vennero trasformati in sale di degenza e, con la costruzione di un padiglione nello spazio antistante l’ingresso principale, i posti letto furono portati a cinquecento. La Casa di rieducazione si occupava, invece, di rinserire i mutilati e gli invalidi di guerra in un mestiere e nella società. Forse da queste esperienze è maturata una particolare sensibilità da parte dei mutilati di guerra sfociata nella volontà di un monumento che portasse la loro firma.

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