209306 - Monumento in memoria dei prigionieri Austro-Ungarici e dei Caduti nella Grande Guerra – San Venanzo

Monumento in marmo collocato sul Monte Peglia, ai margini della strada che collega San Venanzo ad Orvieto. E’ stato posto nel 2018 in memoria dei prigionieri Austro-Ungarici che lavorarono al rimboschimento del monte e di tutti i Caduti nella Grande Guerra.

Visualizza la mappa

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
OspedalettocMonte Peglia
Indirizzo:
SS 317
CAP:
05010
Latitudine:
42.823183280876
Longitudine:
12.211732423725

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lato strada
Data di collocazione:
2018
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Marmo
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Amministrazione comunale
Notizie e contestualizzazione storica:
La storia delle pinete del monte Peglia è legata alla Grande Guerra. Nel corso della quale furono fatti prigionieri numerosi soldati austriaci, cecoslovacchi e ungheresi. Un gruppo di questi fu detenuto nella zona del comune di San Venanzo, precisamente a Ospedaletto dove è testimoniata la presenza di circa 200 soldati internati in una locale caserma. Durante la detenzione i prigionieri erano utilizzati per diversi mestieri e in opere pubbliche tra cui l'impianto artificiale di pino nero nella zona del monte Peglia realizzato su terreni abbandonati dopo un prolungato utilizzo a pascolo per ovini e suini che aveva causato un forte impoverimento del terreno. Costruirono anche la strada San Vito in Monte - Migliano.
Il rimboschimento fu promosso dal conte e senatore Eugenio Faina, grande proprietario terriero della zona, che già dagli anni ottanta dell'ottocento aveva cercato di attuare un ammodernamento della propria tenuta agricola mediante l'adozione di nuove tecniche colturali, la costruzione di nuove case coloniche, una cooperativa di consumo tra contadini e scuole rurali per i figli dei contadini. Faina era appassionato dal tema della montagna ed era spinto dalla convinzione che questa, anche nelle situazioni più difficili, potesse offrire molte opportunità all'insediamento umano, pensò che fosse possibile rendere coltivabili, non sicuramente nell'immediato ma nel giro di alcuni decenni, le zone aride e rocciose come la cima del monte Peglia e di altre alture vicine grazie alle proprietà acide dei pini, capaci - secondo l'idea di Faina - di disgregare la roccia. L'occasione gli venne fornita dalla disponibilità dei prigionieri austro-ungarici. Per svolgere questo lavoro Eugenio Faina fu nominato Commissario per i rimboschimenti.

Contenuti

Iscrizioni:
Comune di S. Venanzo
" A RICORDO DEI PRIGIONIERI AUSTRO-UNGARICI
E DI TUTTI I CADUTI DELLA GRANDE GUERRA"
Settembre 2018
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

Gallery