6054 - Monumento in ricordo dei bombardamenti – La Spezia

Inaugurato il 27 luglio 2013, il monumento vuole ricordare i tragici bombardamenti che hanno colpito La Spezia – terza città italiana più colpita – nel 1943. La Lastra commemorativa è apposta su un frammento del vecchio palazzo comunale (Palazzo Cenere), distrutto dalle bombe, recuperato dalla zona di mare antistante il molo Italia. Il monumento si trova nella piazzetta della memoria, adiacente piazza Beverini.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Biassa, presso piazza Beverini
CAP:
19121
Latitudine:
44.105089547093
Longitudine:
9.8198267867225

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area dedicata nel luogo dove era collocata la pietra originaria (palazzo)
Data di collocazione:
27/07/2013
Materiali (Generico):
Altro
Materiali (Dettaglio):
Blocco originale in calcestruzzo di un antico palazzo andato distrutto durante i bombardamenti; lastra in vetro.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune della Spezia
Notizie e contestualizzazione storica:
Il Palazzo Civico sorgeva in piazza Beverini. Eretto nel 1907, era chiamato "Palazzo Cenere” per il suo colore, criticato perché di cemento. Gli spezzini dell’epoca, che avrebbero preferito un palazzo costruito con la pietra di Biassa, lo definirono proprio in quel modo, aggiungendo la sarcastica definizione di “pantan pietrificà” all’edificio, come nel caustico commento di Ubaldo Mazzini:
"Per fae cose? ’n monümento
de pantan pietrificà.
Déghe o nome de cimento,
Ma l’è süpa e pan bagnà!"
La Spezia durante la Seconda Guerra Mondiale è stata la terza città più colpita dai bombardamenti. Gli attacchi più massicci si ebbero nella primavera del '43. In due azioni la distruzione fu quasi totale (75%).
Nella prima, 191 bombardieri scatenarono l’apocalisse sulla città svegliata di soprassalto dalle sirene dell’allarme aereo. In neanche un’ora furono scaricate 493 tonnellate di bombe dirompenti e 99 tonnellate di esplosivo.
Nella seconda azione il Bomber Command inglese (186 apparecchi) completò l’opera di distruzione con 329 tonnellate di dirompenti e 109 tonnellate di incendiarie.
Nella notte del 19 aprile 1943 furono distrutti totalmente trenta palazzi mentre altri 150 risultarono danneggiati, molti in maniera irreparabile. Rimasero per molte ore fuori uso quasi tutti gli impianti dei servizi pubblici, corrente elettrica, acqua, gas, telefoni e trasporti. Al sorgere dell’alba, un sudario di fumo grigio-giallastro copriva tutta la città in un silenzio spettrale, mentre numerose case bruciavano e le fiamme si levavano alte nei boschi.
Palazzo Cenere era scomparso. Per tutta la giornata successiva gli spezzini si trovarono sotto una vera pioggia di cenere: erano i documenti degli archivi municipali bruciati dalle bombe. Il giorno seguente un laconico bollettino di guerra parlò di "13 morti e 136 feriti. Gravi danni". Quel "gravi danni" in realtà doveva leggersi: "città semidistrutta"’.
Quella notte, fu colpito anche il cacciatorpediniere Alpino, affondato davanti al Molo Italia.

Contenuti

Iscrizioni:
Città della Spezia
ELEMENTO SUPERIORE AD
ARCO DI UNA APERTURA
APPARTENENTE A
"P A L A Z Z O C E N E R E"
SEDE DELL'AMMINISTRAZIONE
COMUNALE DISTRUTTO
DURANTE I BOMBARDAMENTI
DELLA SECONDA
GUERRA MONDIALE
Simboli:
Stemma della città di La Spezia

Altro

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Informazione non reperita

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