173543 - Monumento “Inno alla vita” – Modena

Il monumento è in ricordo di tutte le vittime civili delle guerre. Venne commissionato dalla sezione provinciale dell’ Associazione Nazionale delle Vittime Civili di Guerra (ANVCG) e inaugurato nel 1994 per il cinquantesimo anniversario dei bombardamenti alleati su Modena.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Parco Città di Londrina
CAP:
41124
Latitudine:
44.64186346988
Longitudine:
10.901910285181

Informazioni

Luogo di collocazione:
All'inizio del parco vicino all'incrocio tra Via A. Corassori e Viale Italia
Data di collocazione:
1994
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
La guglia centrale ha una struttura in acciaio ricoperta di bronzoresina. I tre solidi che la circondano sono di bronzoresina. Le lastre con le iscrizioni in lettere di metallo sono di marmo bianco supportato su due massi di pietra.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
L'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra nacque il 26 marzo 1943. Attualmente è iscritta nel registro nazionale delle ONLUS ed è presente sul territorio Nazionale con 79 sedi.
Rappresenta e tutela i mutilati ed invalidi civili di guerra, vedove, orfani e altri famigliari di caduti civili per fatti di guerra. Inoltre è particolarmente attiva nella promozione della cultura della pace, attraverso la valorizzazione del ricordo dei Caduti e il rafforzamento della solidarietà nei confronti di tutti i civili colpiti dalle vicende belliche.
Fonte: http://www.anvcg.it/

Modena fu colpita nel 1944 da tre bombardamenti dell’aviazione alleata:
- Il 14 febbraio furono distrutte alcune fabbriche, colpita la stazione ferroviaria e abbattute abitazioni nei quartieri Sacca e San Cataldo, con più di 100 i morti e 150 i feriti;
- Il 13 maggio fu colpito il centro della città, con 122 morti e circa 3.000 persone senza tetto;
- Il 22 giugno 1944 furono di nuovo colpiti gli stabilimenti in zona Sacca e San Cataldo, con quattro morti.
Fonte: https://www.comune.modena.it/istitutostorico/page4.php?id=52&nlevel=4

Romano Buffagni nacque a Montebabbio (RE) nel 1940. Nel 1944 abitava con la famiglia contadina a S. Valentino vicino Sassuolo e fu oggetto insieme con i suoi cari di un’azione di forza da parte dei soldati tedeschi. Questi, dopo avere bruciato delle case e fucilato delle persone, presero tutta la famiglia Buffagni e la tennero ferma in piedi vicino al muro di casa per un'intera giornata sotto i mitra spianati. Da allora, Romano Buffagni è stato sempre sostenitore della crudeltà della guerra e della necessità della pace.
E' un'artista autodidatta. Infatti iniziò a scolpire solo dopo essere andato in pensione. Prima lavorò come bracciante, tagliatore di tomaie, falegname, tecnico in un laboratorio di elettrodomestici, autista, meccanico.
Altre sculture monumentali di Buffagni sono il Cristo della Fratellanza tra i Popoli a Monchio di Palagano, il Monumento all'Emigrante a Corropoli in Abruzzo, il Cristo unificatore dei popoli a Czestokowa.
Fonte: https://ricerca.gelocal.it/gazzettadimodena/archivio/gazzettadimodena/2004/06/27/DC4PO_DC401.html


Contenuti

Iscrizioni:
Sulla lastra trapezoidale a destra:
ASSOCIAZIONE NAZIONALE
VITTIME CIVILI DI GUERRA
SEZIONE PROVINCIALE DI MODENA

A RICORDO DEI CADUTI
DA EVENTI BELLICI
50° ANNIVERSARIO 1944-1994


Sulla lastra trapezoidale a sinistra:
“LA SCULTURA. UNA MODERNA E LANCEOLATA STELE.
SI ERGE VERSO IL CIELO QUASI A PROTENDERSI VERSO
UN DESIDERIO DI PACE.
LA STELE SEMBRA PRENDERE CORPO DALLA TERRA
TEATRO DI SOFFERENZE INDICIBILI.
PER LIBRARSI VERSO SPAZIALITA’ RAREFATTE.
LIBERE DAGLI ODI DEGLI UOMINI.
SUL PIANO SONO RAPPRESENTATI TRE SIMBOLI
IL CUI SIGNIFICATO PARTE DA LONTANO.
DAI PRIMI STUDI DELL’UOMO.
DALLA SUA INTELLIGENZA:
IL CUBO, LA PIRAMIDE, LA SFERA.
IL CUBO. E’ SINTESI RICONOSCIUTA DI
RAZIONALITA’, EQUILIBRIO, STABILITA’.
LA PIRAMIDE E’ SEGNO DI INTELLIGENZA.
LA SFERA E’ ESPRESSIONE DI MOVIMENTO,
DI DINAMISMO.
QUESTI SIMBOLI, ESPRESSIONI DELLE DOTI UMANE,
APPAIONO LACERATI, PARZIALMENTE DISTRUTTI
DAGLI ERRORI STESSI DELL’UOMO,
LA DISONESTA’, L’AMBIZIONE, LE GUERRE, I BOMBARDAMENTI”
Simboli:
Il monumento fu realizzato nel 1994 dall'artista reggiano Romano Buffagni la cui firma si trova sulla parte bassa della guglia. Vuole essere un inno alla vita e si compone di una guglia di 33 metri di altezza circondata da una piramide, un cubo e una sfera. I tre solidi sono lacerati sul lato prospiciente l’obelisco e ognuno ha un faro per illuminarlo. Davanti alle sculture ci sono due massi con due lastre sulle quali ci sono le iscrizioni.
Secondo l’artista: “ Il cubo rappresenta la forza; la piramide simboleggia l'intelligenza; la sfera il progresso. Queste sono le tre caratteristiche dell'intelletto umano, raffigurato nell'altissima guglia centrale. Le caratteristiche devono vivere in armonia. Gli sforzi umani sono proiettati verso il cielo in una tensione di perfezione e di preghiera. Infatti i fasci di luce che di notte partono dai tre solidi geometrici, illuminano l'obelisco centrale proprio per evidenziare simbolicamente come forza, intelligenza e progresso siano la "luce" che deve guidare l'intelletto umano, affinché questo possa proiettarsi verso l'alto, tendere al miglioramento e al bene.”
Fonte: http://www.modenatoday.it/cronaca/controlli-monumento-obelisco-viale-italia-corassori.html

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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