185773 - Murales commemorativo nella caserma Diaz a Bolzaneto – Genova

Il murales commemorativo è posto sui muri perimetrali del giardino della biblioteca “Giovanni Palatucci” presente all’interno della caserma Diaz a Genova, e circonda uno spazio verde cui si accede da una sala di lettura.
Non molto alto, si sviluppa in orizzontale. La parte laterale al giardino porta scritto: “Biblioteca-Centro memorie del ‘900 – Giovanni Palatucci.”
Lo sfondo è bianco e accompagnano la scritta barre ornamentali orizzontali e verticali di colore blu e arancione.
La parte frontale al giardino è costituita dalle raffigurazioni dei volti delle persone ricordate nei colori bianco, arancione e blu (I Caduti di Cremeno, Giovanni Palatucci, Guido Rossa, Sandro Pertini).
Lo sfondo è bianco e ornato da fasce di colore verde che separano i personaggi gli uni dagli altri.
Vi è una fascia orizzontale continua di colore arancione sottostante ad ognuno dei volti raffigurati che porta scritto il loro nome, in blu, e il loro cognome o, in un caso, la localizzazione in bianco:” I Caduti di Cremeno Giovanni Palatucci
Guido Rossa Sandro Pertini”.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Bolzaneto
Indirizzo:
Via Sardorella 57
CAP:
16162
Latitudine:
44.4733173
Longitudine:
8.9119559

Informazioni

Luogo di collocazione:
Giardino della biblioteca della caserma Diaz
Data di collocazione:
2019
Materiali (Generico):
Altro
Materiali (Dettaglio):
Murales su muro in cemento
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Polizia di Stato
Notizie e contestualizzazione storica:
A Cremeno l’8 Settembre 1943, alcuni reparti dell’89° Reggimento Fanteria rifiutarono di arrendersi ai tedeschi, ingaggiando fino a sera un combattimento cui presero parte anche alcuni coraggiosi cittadini.
La scarsità di munizioni e la minaccia tedesca di bombardare la caserma costrinsero i valorosi soldati a deporre le armi.
Undici furono i militari caduti in combattimento: Paolo Alesi, Giovanni Begini, Angelo Coppola, Francesco Corno, Rino Franchin, GB Martinelli, Temistocle Ribacchi, Vito Sabatella, Giuseppe Trovato, Luigi Torre, Angelo Vigevani. Al combattimento partecipò anche il soldato Adolfo Casale,che morì il 10 settembre 1943 a seguito delle ferite riportate.

Negli anni Settanta la lotta armata scuote la vita sociale e politica dell’Italia, e le ripercussioni sono notevoli in ogni settore. A Genova, nel 1974, si costituisce la colonna genovese delle Brigate Rosse, guidata da Rocco Micaletto. Tra i militanti aderenti all’organizzazione vi sono: Riccardo Dura, Fulvia Maglietta, Francesco Lo Bianco e Livio Bistrocchi. Si può ben dire che l’attività della colonna genovese, portata avanti per circa quindici anni, termina proprio con l’uccisione dell’operaio Guido Rossa, che avviene il 24 gennaio 1979. Guido Rossa è un operaio dell’Italsider, ed è un fervido sindacalista aderente al Pci e alla CGIL. Durante le ore di lavoro, si accorge che un collega distribuisce volantini di propaganda delle Brigate Rosse. Guido Rossa decide coraggiosamente di esporre denuncia contro Francesco Berardi, suo compagno di lavoro. Alla denuncia segue anche un processo, cui Rossa partecipa in qualità di testimone.
In questi anni nelle fabbriche le Brigate Rosse raccolgono un gran numero di simpatizzanti, ed è in tali ambienti in particolare che si diffonde lo slogan “Né con lo Stato, né con le BR”. Guido Rossa firma la denuncia contro Berardi, ma è subito consapevole di essere in pericolo, esposto alla vendetta dei brigatisti. Francesco Berardi intanto prova a fuggire ma viene arrestato: subito si dichiara prigioniero politico.

Sandro Pertini fu il settimo presidente della Repubblica Italiana, in carica dal 1978 al 1985, primo socialista e unico esponente del PSI a ricoprire la carica. Durante la prima guerra mondiale, Pertini combatté sul fronte dell'Isonzo e per diversi meriti sul campo gli fu conferita una medaglia d'argento al valor militare nel 1917.

Giovanni Palatucci nasce a Montella, in provincia di Avellino, il 31 maggio 1909. Nel 1936 si arruola come volontario nel ruolo di Vice Commissario di Pubblica Sicurezza a Genova. Alla fine del 1937 viene trasferito alla Questura di Fiume come responsabile anni successivi avrà incarichi di Commissario e di Questore-reggente dell’ufficio stranieri, ruolo che lo mette a contatto diretto con la dura realtà della condizione degli ebrei. In seguito assume l’incarico di Commissario e di Questore reggente e non si allontana da Fiume neanche quando il Ministero ne dispone, nell’aprile del 1939, il trasferimento a Caserta.
Un suo primo grande intervento di salvataggio nel marzo 1939 : si trattava di 800 fuggiaschi che dovevano entro poche ore essere consegnati alla Gestapo. Palatucci avvisa tempestivamente Grani, il quale ottiene l’intervento del Vescovo Isidoro Sain che, a sua volta, nasconde temporaneamente i profughi nella vicina località di Abbazia sotto la protezione del Vescovado.
Il 13 settembre 1944 il funzionario di polizia viene arrestato dal tenente colonnello Kappler delle SS e tradotto nel carcere di Trieste, da cui, il 22 ottobre, è trasferito nel campo di sterminio di Dachau, dove muore il 10 febbraio 1945, pochi giorni prima della Liberazione, a soli 36 anni.

Contenuti

Iscrizioni:
Biblioteca
Centro memoriale del '900
Giovanni Palatucci
I Caduti di Cremeno, Giovanni Palatucci, Guido Rossa, Sandro Pertini
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Trovo lodevole il fatto che i Caduti di Cremeno siano collocati a fianco di personaggi particolarmente illustri a conferma che le persone che hanno dato la propria vita per la Patria sono personaggi degni di pari onori a quelli più conosciuti.
Apprezzabile è il fatto che l'opera sia stata realizzata da degli studenti dell'istituto Klee Barabino nell'ambito di un progetto di alternanza scuola lavoro intrapreso con la caserma per l'alto valore civico che ha per noi giovani la memoria storica.

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