Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- via Pinamonte da Vimercate, 11
- CAP:
- 20121
- Latitudine:
- 45.4795148
- Longitudine:
- 9.1826553
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Marciapiede di fronte a quella che fu la sua abitazione
- Data di collocazione:
- 2023
- Materiali (Generico):
- Ottone, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Cubetto di porfido (10x10 centimetri) con placca in ottone nella parte a vista.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Milano
- Notizie e contestualizzazione storica:
-
Dionigi Parietti
nacque il 4 dicembre 1905 a Bosco Valtravaglia, in provincia di Varese.
Sposò Elsa Facchini e con lei ed i loro quattro figli abitò a Milano in via Pinamonte da Vimercate.
Dal 1942 lavorò come operaio presso il Corriere della Sera.
Nel settembre del 1943, le truppe fasciste iniziarono a presidiare con severa regolarità l’ingresso del Corriere della Sera.
Il primo di marzo 1944 vi fu il grande sciopero, col conseguente arresto di quasi tutte le attività delle grandi fabbriche milanesi, come la Breda, la Magneti Marelli, la Falk, la Pirelli, l’Alfa Romeo, la Carlo Erba, la Borletti e la Philips (nelle cui maestranze vi era un gran numero di donne), i depositi di tram e ferrovie.
Quando si fermò anche il Corriere, e le maestranze di ogni livello occuparono l'area compresa fra via San Marco e via Solferino, le SS schierarono minacciosamente una truppa di soldati armati di mitra.
L’amministratore del Corriere scese fra le maestranze per esortarle a tornare al lavoro, ma pochi lo seguirono ed il giorno successivo il Corriere non fu nelle edicole.
Fra le centinaia di persone che i fascisti arrestarono nella notte seguente vi fu anche Dionigi Parietti che fu rinchiuso nel carcere di San Vittore, assieme ad altri cinque colleghi del Corriere.
Dionigi e molti altri scioperanti furono avviati alla deportazione in Germania.
Stipati in uno dei carri bestiame del "trasporto 33" partirono dalla Stazione Centrale di Milano il 4 marzo 1944 e dopo una decina di giorni giunsero a Mauthausen dove Parietti fu registrato come scioperante e gli fu assegnata la matricola 57611.
Il 9 aprile 1944 fu trasferito ad Ebensee dove in lavanderia ebbe il compito di strofinare e sciacquare gli indumenti recuperati dai cadaveri.
Il giornalista del Corriere Mario Miniaci, l'unico del gruppo di detenzione di Parietti sopravvissuto, di lui raccontò:
«Non faceva che parlarmi dei suoi quattro figli lasciati in tenera età. Piccolo ma vigoroso, era deciso a resistere».
Parietti contrasse il tifo dagli indumenti infetti e ben difficilmente sarebbe stato curato, ma il 6 maggio 1945 arrivarono gli americani che liberarono il campo, dando a Dionigi Parietti almeno la vana speranza di tornare dalla sua famiglia.
Dionigi Parietti morì ad Ebensee l’8 maggio 1945, all'età di 39 anni.
Oltre che con questa pietra di inciampo, Dionigi Parietti è ricordato in
- ai Caduti per la Libertà, Loggia dei Mercanti, lastra 14 – Milano
- ai Caduti per la Libertà, Campo della Gloria (campo 64), cippo F2 lastra 2, Cimitero Maggiore – Milano
- ai Caduti nei Lager in Germania, Cimitero Monumentale, lastra C - Milano (ma come Dionisi)
FONTI
- Pietre d'inciampo Milano
- Mosaico: posa pietre 2024 a Milano
APPROFONDIMENTI
- Pietredellamemoria: Lastra in memoria dei detenuti di San Vittore – Milano
- ANED: campo di Ebensee
- ai Caduti per la Libertà, Loggia dei Mercanti, lastra 14 – Milano
Contenuti
- Iscrizioni:
QUI ABITAVA
DIONIGI PARIETTI
ΝΑΤΟ 1905
ARRESTATO 2.3.1944
DEPORTATO MAUTHAUSEN
DECEDUTO 9.5.1945
EBENSEE
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Il nome di Parietti inciso sulla lastra C del monumento ai Caduti nei Lager in Germania, nel Cimitero Monumentale di Milano, è erroneamente è Dionisi anziché Dionigi.