Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Broletto, 39
- CAP:
- 20121
- Latitudine:
- 45.468232296022
- Longitudine:
- 9.1854237576721
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Marciapiede abitazione della vittima
- Data di collocazione:
- 15 Gennaio 2020
- Materiali (Generico):
- Ottone, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Cubo di porfido ricoperto da una piastra di ottone sulla faccia superiore, su cui è incisa la dedica. Misura della piastra in ottone: 10x10 cm.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Il Comune di Milano
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Testo tratto da: Progetto Europeo PIETRE D’INCIAMPO -Giorgio PUECHER PASSAVALLI
Giorgio Puecher Passavalli nasce a Corno (CO) il 14 maggio 1887, figlio di Giulio, di origine trentina, e Carlotta Bossi. Orfano di padre in giovane età, si laurea in giurisprudenza e diventa notaio, nello studio Puecher – Cassina. Combatte valorosamente nella Grande Guerra.
Il 14 aprile 1920 sposa Anna Maria Gianelli, dalla quale ha tre figli: Giancarlo (1923), Virginio (1926) e Gianni (1930). Uomo integro, di grandi principi etici e religiosi, profondamente avverso alla retorica del fascismo e alla sua ideologia violenta, con la moglie educa i figli ad alti valori. Il 30 luglio 1941 viene nominato Commendatore della Corona d’Italia. Resta vedovo il 31 luglio 1941.
Nella notte tra il 15 e il 16 agosto 1943 la casa di Via Broletto 39 viene distrutta dai bombardamenti alleati e la famiglia sfolla nella villa di Lambrugo. Viene arrestato il 12 novembre 1943 senza alcun motivo, tranne quello di essere padre di Giancarlo Puecher Passavalli, già comandante di un gruppo di partigiani nella zona di Lambrugo, Ponte Lambro: questi, di anni 20, è condannato a morte e fucilato ad Erba il 21 dicembre 1943; è la prima Medaglia d’Oro al Valor Militare della Resistenza.
Giorgio Puecher Passavalli, rilasciato il 17 gennaio 1944, è nuovamente arrestato il 15 febbraio 1944 e condotto a San Vittore, matr. 1369. Il 27 aprile 1944 è deportato a Fossoli, da qui il 21 giugno 1944 con il “Trasporto 53” a Mauthausen dove giunge il 24 giugno 1944, matr. 76529. Dal 13 luglio al 25 agosto 1944 è trasferito a Grossraming per la costruzione di una diga. Il progetto è rapidamente abbandonato e rientra a Mauthausen. Viene ricoverato al Revier dove morirà di stenti.
Sullo stesso portone di fronte a cui è posta la pietra d'inciampo, è collocata una lastra dedicata al figlio di Giorgio, Giancarlo, dove nel testo si richiama anche il destino che ebbe il padre: QUI SORGEVA LA CASA / DOVE NACQUE E VISSE / GIANCARLO PUECHER / MEDAGLIA D'ORO AL VALOR MILITARE / FUCILATO VENTENNE / IL 21 DICEMBRE 1943 AD ERBA / REO DI AVER AMATO INTENSAMENTER / LA PATRIA E LA LIBERTA' / PER LO STESSO IDEALE MORI' DI STENTI / NEL CAMPO DI MAUTHAUSEN IL 17 APRILE 1945 / SUO PADRE GIORGIO PUECHER / IL CENTRO GIANCARLO PUECHER POSE.
(La lastra è recensita su: Pietre della Memoria, 268753 - Lastra a Giancarlo Puecher Passavalli, M.O.V.M. - Milano)
Le pietre d'Inciampo (in tedesco Stolpersteine) sono un'iniziativa dell'artista tedesco Gunter Demnig per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee, una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti: un piccolo blocco quadrato di pietra (10×10 cm), ricoperto di ottone lucente, posto davanti la porta della casa nella quale ebbe ultima residenza un deportato nei campi di sterminio nazisti: ne ricorda il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione, la data della morte.
Contenuti
- Iscrizioni:
- QUI ABITAVA
GIORGIO
PUECHER PASSAVALLI
NATO 1887
ARRESTATO 15.2.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 7.4.1945
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- La data di morte non è certa, e varia su diversi testi e iscrizioni. Su una lastra dedicata al figlio Giancarlo, posta al di sopra del portone di via Broletto 39, viene indicato il giorno 17 aprile.
Fonti:
Progetto Pietre d’Inciampo