Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- via Visconti di Modrone, 20
- CAP:
- 20100
- Latitudine:
- 45.4655079
- Longitudine:
- 9.2005119
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Marciapiede di fronte a quella che fu la sua abitazione
- Data di collocazione:
- 2018
- Materiali (Generico):
- Ottone, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Cubo di porfido (10x10 centimetri) con placca in ottone nella parte a vista.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
-
- Guglielmo Barbò
figlio di Gaetano Barbò di Casalmorano e di Francesca Barbiano di Belgiojoso d’Este, nacque l’11 agosto 1888 a Milano.
Fu un militare di carriera che a 17 anni fu allievo alla Scuola Militare di Roma e che a 21 fu Sottotenente di Cavalleria a Pinerolo.
Nel corso della Prima guerra mondiale gli furono conferite due Medaglie d’Argento al Valor Militare e fu promosso capitano.
Coniugatosi con Pia Fracassi Ratti Mentone nel 1920, due anni dopo nacque la loro figlia Francesca.
Nel 1938 col grado di Colonnello, comandò il Nizza Cavalleria di stanza a Torino.
Nel 1941-1942 comandò il reggimento Savoia Cavalleria.
Promosso Generale, il comando il 'Raggruppamento truppe a cavallo' gli fece meritare la Croce di Ferro di seconda Classe e successivamente la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia.
Il primo aprile del 1943 gli fu assegnato il comando della Scuola di Applicazione di Cavalleria di Pinerolo().
Il 12 settembre 1943, a seguito di una falsa trattativa coi tedeschi, la Scuola passò sotto il comando tedesco ed il Generale Barbò con tutto il personale militare, fu caricato su un treno per l’internamento in Germania, via Brennero.
Durante la notte fuggì dal treno e si unì alla Resistenza, guidata in quella zona dall’avvocato liberale Luciamo Elmo.
Il 31 luglio 1944 fascisti irruppero nel centro operativo militare del Partito Liberale di viale Regina Margherita 38: lo studio dell'avvocato Elmo. Fu arrestato lo stesso avvocato Elmo, Gian Natale Suglia Passeri e Guglielmo Barbò.
In quel giorno e nel successivo, i fascisti eseguirono numerosi altri arresti fra cui quelli di Raffaele Gilardino, Antonio De Finetti, Carlo Vezzani, Luigi Perazzoli e molti altri ancora.
Guglielmo Barbò fu inviato a Bolzano: un punto di raccolta per le deportazioni in Germania, dove fu fatto morire a Flossenbürg il 14 dicembre 1944, all'età di 52 anni.
Oltre che con questa pietra d'inciampo, Guglielmo Barbò è ricordato in:
- ai Caduti per la Libertà (lastra C3) – Cimitero Maggiore – Milano
- Lastra ai comandanti rgt Nizza Cavalleria - Bellinzago Novarese - Novara
- Monumento ai Caduti nei lager in Germania (lastra A) - Cimitero Monumentale - Milano
- Lapidario ai Caduti dell’Accademia Militare (colonna 39, parete F) – Modena
FONTE
- Progetto Pietre d'inciampo
APPROFONDIMENTI
- La famiglia Barbiano Di Belgiojoso d'Este
- Guglielmo Barbò
Contenuti
- Iscrizioni:
QUI ABITAVA
GUGLIELMO BARBO'
NATO 1888
ARRESTATO 31.7.1944
DEPORTATO
FLOSSENBÜRG
ASSASSINATO 14.12.1944
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita