274650 - Pietra d’inciampo a ricordo di Guglielmo Barbò – Milano

La pietra d’inciampo a ricordo di Guglielmo Barbò si trova in via Visconti di Modrone a Milano.
Le pietre d’inciampo (stolpersteine) furono ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig; sono cubetti di porfido con la faccia a vista ricoperta in ottone su cui sono incisi: nome, date e luoghi di nascita e morte del caduto, per tramandare la memoria delle persone deportate, fatte morire o uccise nei lager nazisti.

A destra del portone di ingresso, poco sopra le pietra di inciampo, i Ragazzi del movimento Hashomer Hatzair hanno posto una targa metallica che riassume la vita e le gesta di Guglielmo Barbò (vedi galleria)

 

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
zona Monforte
Indirizzo:
via Visconti di Modrone, 20
CAP:
20100
Latitudine:
45.4655079
Longitudine:
9.2005119

Informazioni

Luogo di collocazione:
Marciapiede di fronte a quella che fu la sua abitazione
Data di collocazione:
2018
Materiali (Generico):
Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Cubo di porfido (10x10 centimetri) con placca in ottone nella parte a vista.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:

  • Guglielmo Barbò
    figlio di Gaetano Barbò di Casalmorano e di Francesca Barbiano di Belgiojoso d’Este, nacque l’11 agosto 1888 a Milano.
    Fu un militare di carriera che a 17 anni fu allievo alla Scuola Militare di Roma e che a 21 fu Sottotenente di Cavalleria a Pinerolo.
    Nel corso della Prima guerra mondiale gli furono conferite due Medaglie d’Argento al Valor Militare e fu promosso capitano.
    Coniugatosi con Pia Fracassi Ratti Mentone nel 1920, due anni dopo nacque la loro figlia Francesca.
    Nel 1938 col grado di Colonnello, comandò il Nizza Cavalleria di stanza a Torino.
    Nel 1941-1942 comandò il reggimento Savoia Cavalleria.
    Promosso Generale, il comando il 'Raggruppamento truppe a cavallo' gli fece meritare la Croce di Ferro di seconda Classe e successivamente la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia.
    Il primo aprile del 1943 gli fu assegnato il comando della Scuola di Applicazione di Cavalleria di Pinerolo().
    Il 12 settembre 1943, a seguito di una falsa trattativa coi tedeschi, la Scuola passò sotto il comando tedesco ed il Generale Barbò con tutto il personale militare, fu caricato su un treno per l’internamento in Germania, via Brennero.

    Durante la notte fuggì dal treno e si unì alla Resistenza, guidata in quella zona dall’avvocato liberale Luciamo Elmo.
    Il 31 luglio 1944 fascisti irruppero nel centro operativo militare del Partito Liberale di viale Regina Margherita 38: lo studio dell'avvocato Elmo. Fu arrestato lo stesso avvocato Elmo, Gian Natale Suglia Passeri e Guglielmo Barbò.
    In quel giorno e nel successivo, i fascisti eseguirono numerosi altri arresti fra cui quelli di Raffaele Gilardino, Antonio De Finetti, Carlo Vezzani, Luigi Perazzoli e molti altri ancora.
    Guglielmo Barbò fu inviato a Bolzano: un punto di raccolta per le deportazioni in Germania, dove fu fatto morire a Flossenbürg il 14 dicembre 1944, all'età di 52 anni.

    Oltre che con questa pietra d'inciampo, Guglielmo Barbò è ricordato in:
  • ai Caduti per la Libertà (lastra C3) – Cimitero Maggiore – Milano
  • Lastra ai comandanti rgt Nizza Cavalleria - Bellinzago Novarese - Novara
  • Monumento ai Caduti nei lager in Germania (lastra A) - Cimitero Monumentale - Milano
  • Lapidario ai Caduti dell’Accademia Militare (colonna 39, parete F) – Modena

    FONTE
  • Progetto Pietre d'inciampo

    APPROFONDIMENTI
  • La famiglia Barbiano Di Belgiojoso d'Este
  • Contenuti

    Iscrizioni:

    QUI ABITAVA
    GUGLIELMO BARBO'
    NATO 1888
    ARRESTATO 31.7.1944
    DEPORTATO
    FLOSSENBÜRG
    ASSASSINATO 14.12.1944


    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

    Osservazioni personali:
    Informazione non reperita

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