259127 - Pietra d’inciampo a ricordo di Margarethe de Weissenstein de Francesco – Milano

Pietra d’inciampo a ricordo di Margarethe de Weissenstein de Francesco. Si trova in via Renato Fucini, 5 a Milano.
Le pietre d’inciampo (stolpersteine) furono ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig per tramandare la memoria delle persone deportate, fatte morire o uccise nei lager nazisti.

Visualizza la mappa

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Città Studi
Indirizzo:
via Renato Fucini, 5
CAP:
20133
Latitudine:
45.478337
Longitudine:
9.2230459

Informazioni

Luogo di collocazione:
Marciapiede di fronte a quella che fu la sua abitazione
Data di collocazione:
2024
Materiali (Generico):
Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Cubo di porfido (10x10 centimetri) con placca in ottone nella parte a vista.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:

  • Margarethe Weissenstein
    figlia di Emanuel ed Else Kuffler, primogenita di tre sorelle, nacque il 5 novembre 1893 a Vienna.
    La famiglia era benestante (Emanuel fu il direttore generale delle United Jute Factories sia di Vienna che di Budapest) permise a Margarethe di studiare a Monaco di Baviera.
    Nel 1916 'Grete' sposò Giulio De Francesco di Rovereto (a quel tempo era parte dell’impero austro-ungarico), un ingegnere, tenente dei Kaiserjäger tirolesi. Durante la prima Guerra Mondiale Giulio fu ferito e perdette un occhio. Nel periodo di degenza, Giulio conobbe Grete che prestava servizio come crocerossina nel sanatorio dove Giulio fu ricoverato.
    La coppia si stabilì a Vienna, dove nel 1918 nacque il loro figlio Peter che nel 1923 morì di peritonite.
    In seguito, Margharethe e Giulio si trasferirono in Germania. Con la tesi dedicata al fascismo italiano, Margarethe fu la prima donna a laurearsi presso la “Deutsche Hochschule fur Politik”.
    All'avvento del nazismo e la sua presa del potere, la coppia si trasferì in più città: Vienna, Praga, Parigi, Basilea, Zurigo ed infina Milano, dove Margharethe lavorò come pubblicista.
    Nel 1937 pubblicò un testo che non passò inosservato: “Il potere del ciarlatano”. La pubblicazione ricevette molta attenzione negli ambienti dell’emigrazione antinazista e molto probabilmente non solo in quelli.
    Dopo che i nazisti occuparono l'Italia, le tracce della coppia si dissolvono; pare che nonostante Grete si fosse rifugiata sui monti, sia sia stata denunciata da una segretaria del marito ed arrestata fra l’ottobre del 1944 e deportata nel campo di internamento di Bolzano, riuscendo comunque a spedire una lunga lettera in cui chiede che le vengano mandati vari oggetti di prima necessità.
    Il 7 dicembre 1944 Grete scrisse da Bolzano:
    «Tina cara mi crederà molto debole perché non ho forza…ma le assicuro che ci vuole più forza per provare a resistere. Mille volte mi dico: no così non si può vivere e e mille volte mi rispondo: sì! devi resistere per tornare e la vita mi sembra bella come non mai mi è sembrata prima, impossibile lasciarla. È stata colpa mia.»
    Il 14 dicembre 1944, Grete fu deportata da Bolzano a Ravensbruck, riuscendo ancora a scrivere al marito Giulio: «non credo che mi aspetti la morte, soltanto molta sofferenza».

    Pur con un certo margine di incertezza, la sua morte avvenne l' 1 febbraio 1945.

    FONTE:
  • Pietredinciampo.eu
  • Contenuti

    Iscrizioni:

    QUI ABITAVA
    GRETE WEISSENSTEIN
    DE FRANCESCO
    ΝΑΤΑ 1893
    ARRESTATA OTT. 1944
    DEPORTATA RAVENSBRÜCK
    ASSASSINATA 1.2.1945


    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

    Osservazioni personali:
    Informazione non reperita

    Gallery