Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- via Renato Fucini, 5
- CAP:
- 20133
- Latitudine:
- 45.478337
- Longitudine:
- 9.2230459
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Marciapiede di fronte a quella che fu la sua abitazione
- Data di collocazione:
- 2024
- Materiali (Generico):
- Ottone, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Cubo di porfido (10x10 centimetri) con placca in ottone nella parte a vista.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
-
- Margarethe Weissenstein
figlia di Emanuel ed Else Kuffler, primogenita di tre sorelle, nacque il 5 novembre 1893 a Vienna.
La famiglia era benestante (Emanuel fu il direttore generale delle United Jute Factories sia di Vienna che di Budapest) permise a Margarethe di studiare a Monaco di Baviera.
Nel 1916 'Grete' sposò Giulio De Francesco di Rovereto (a quel tempo era parte dell’impero austro-ungarico), un ingegnere, tenente dei Kaiserjäger tirolesi. Durante la prima Guerra Mondiale Giulio fu ferito e perdette un occhio. Nel periodo di degenza, Giulio conobbe Grete che prestava servizio come crocerossina nel sanatorio dove Giulio fu ricoverato.
La coppia si stabilì a Vienna, dove nel 1918 nacque il loro figlio Peter che nel 1923 morì di peritonite.
In seguito, Margharethe e Giulio si trasferirono in Germania. Con la tesi dedicata al fascismo italiano, Margarethe fu la prima donna a laurearsi presso la “Deutsche Hochschule fur Politik”.
All'avvento del nazismo e la sua presa del potere, la coppia si trasferì in più città: Vienna, Praga, Parigi, Basilea, Zurigo ed infina Milano, dove Margharethe lavorò come pubblicista.
Nel 1937 pubblicò un testo che non passò inosservato: “Il potere del ciarlatano”. La pubblicazione ricevette molta attenzione negli ambienti dell’emigrazione antinazista e molto probabilmente non solo in quelli.
Dopo che i nazisti occuparono l'Italia, le tracce della coppia si dissolvono; pare che nonostante Grete si fosse rifugiata sui monti, sia sia stata denunciata da una segretaria del marito ed arrestata fra l’ottobre del 1944 e deportata nel campo di internamento di Bolzano, riuscendo comunque a spedire una lunga lettera in cui chiede che le vengano mandati vari oggetti di prima necessità.
Il 7 dicembre 1944 Grete scrisse da Bolzano:
«Tina cara mi crederà molto debole perché non ho forza…ma le assicuro che ci vuole più forza per provare a resistere. Mille volte mi dico: no così non si può vivere e e mille volte mi rispondo: sì! devi resistere per tornare e la vita mi sembra bella come non mai mi è sembrata prima, impossibile lasciarla. È stata colpa mia.»
Il 14 dicembre 1944, Grete fu deportata da Bolzano a Ravensbruck, riuscendo ancora a scrivere al marito Giulio: «non credo che mi aspetti la morte, soltanto molta sofferenza».
Pur con un certo margine di incertezza, la sua morte avvenne l' 1 febbraio 1945.
FONTE:
- Pietredinciampo.eu
- Margarethe Weissenstein
Contenuti
- Iscrizioni:
QUI ABITAVA
GRETE WEISSENSTEIN
DE FRANCESCO
ΝΑΤΑ 1893
ARRESTATA OTT. 1944
DEPORTATA RAVENSBRÜCK
ASSASSINATA 1.2.1945
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita