282841 - Pietra d’inciampo a ricordo di Mino Steiner – Milano

La pietra d’inciampo a ricordo di Mino Steiner si trova in viale Bianca Maria a Milano.
Le pietre d’inciampo o stolpersteine, furono ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig; sono cubetti di porfido con la faccia a vista ricoperta in ottone su cui sono incisi: nome, date e luoghi di nascita e morte del caduto, per tramandare la memoria delle persone deportate, fatte morire o uccise nei lager nazisti.
L’intento dell’autore è che le pietre d’inciampo restituiscano ad ogni singola vittima l’identità, più di quanto facciano i monumenti collettivi, perché ogni pietra ricorda una singola persona ed è collocata nel luogo in cui visse. Incontrando una pietra, si può scegliere se proseguire indifferenti o fermarsi, osservarla e riflettere. Le scarne informazioni incise, restituiscono individualità a chi si tentò di ridurre a un semplice numero. Il termine ‘inciampo’ non va inteso in senso fisico, ma come un inciampo visivo e mentale, un invito anche casuale a fermarsi e riflettere.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
zona Monforte
Indirizzo:
viale Bianca Maria, 7
CAP:
20122
Latitudine:
45.4634061
Longitudine:
9.2060637

Informazioni

Luogo di collocazione:
Marciapiede di fronte al luogo dove lavorò
Data di collocazione:
24 Gennaio 2019
Materiali (Generico):
Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Cubetto di porfido ricoperto da una piastra di ottone sulla faccia superiore, su cui è incisa la dedica. Misura della piastra in ottone: 10x10 cm.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Pietre d'inciampo Milano
Notizie e contestualizzazione storica:

Guglielmo Steiner, detto 'Mino'
figlio dell'industriale milanese Emerico e Fosca Titta, nacque il 13 maggio 1909 a Milano.
Nel 1924, a soli 15 anni, fu con coloro che portarono a spalla la bara di suo zio Giacomo Matteotti.
Si laureò in giurisprudenza ed iniziò a svolgere la professione di avvocato nello studio dell’avvocato antifascista Lelio Basso.
Durante il servizio militare in Sicilia, fu catturato dagli Alleati e dopo aver compreso di poter contare sulle sue preziose doti, gli fu assegnata la guida della 'Missione LAW', la prima delle tante missioni di infiltrazione degli alleati, il cui obbiettivo era di stabilire i collegamenti con la Resistenza.
Nel 1943, Mino sbarcò a largo di Lavagna (GE) da un sottomarino inglese e raggiunse S. Michele di Pagana, dove con l'aiuto della sorella recuperò la radio ricetrasmittente dal luogo dov'era nascosta.
Il 16 marzo 1944 tornò a Milano ed a causa di un delatore, fu arrestato dai tedeschi che lo attendevano.
Il 27 aprile 1944 con uno dei numerosi convogli partiti dal binario 21 della Stazione Centrale di Milano, Mino fu inviato al campo di transito di Fossoli.
Il 21 giugno fu deportato a Mauthausen e successivamente nel sottocampo di Ebensee, dove il 28 febbraio 1945 morì all'età di 36 anni.

Mino Steiner e le sue gesta, sono ricordati oltre che con questa pietra d'inciampo da un gran numero di opere, di cui indichiamo soltanto:
  • ai Caduti per la Libertà – Loggia dei Mercanti – Milano
  • ai Caduti nei Lager in Germania – Cimitero Monumentale - Milano
  • lastra in viale Bianca Maria 35 a Milano, insieme a Giovanni Cervi, il luogo dove entrambi abitarono
  • targa nel Parco delle Rimembranze a S. Michele di Pagana (Rapallo - GE)
  • lapide a ricordo dei Caduti in zona 3 - Milano

    FONTI
  • Wikipedia: Mino Steiner
  • Storia Minuta: Le peripezie [...] Mino Steiner

    APPROFONDIMENTI
  • Storia Minuta: un protagonista straordinario
  • I morti del campo di concentramento di Mauthausen (sala dei nomi) - biografia di Mino Steiner, redatta da suo figlio Marco
  • Contenuti

    Iscrizioni:

    QUI LAVORAVA
    MINO STEINER
    NATO 1909
    ARRESTATO 16.3.1944
    DEPORTATO
    MAUTHAUSEN
    ASSASSINATO 28.2.1945
    EBENSEE

    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

    Osservazioni personali:
    La 'Missione LAW' a cui partecipò Mino Steiner, ricorda per le numerose analogie la 'Operazione Zucca', di cui uno dei protagonisti fu Armando Sacchetta, ricordato sulla lapide di via Moscova 4 a Milano.

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