265169 - Pietra d’inciampo a ricordo di Umberto Chionna – Milano

La pietra d’inciampo in ricordo di Umberto Chionna si trova in via Farini 35 a Milano.
Le pietre d’inciampo (stolpersteine) furono ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig per tramandare la memoria delle persone deportate, fatte morire o uccise nei lager nazisti; sono cubetti di porfido con la faccia a vista ricoperta in ottone su cui sono incisi il nome del caduto e date e luoghi di nascita e di morte.

 

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Isola - Garibaldi
Indirizzo:
via Carlo Farini, 35
CAP:
20159
Latitudine:
45.4895873
Longitudine:
9.1830117

Informazioni

Luogo di collocazione:
Marciapiede di fronte a quella che fu la sua abitazione
Data di collocazione:
25 Gennaio 2019
Materiali (Generico):
Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Cubo di porfido (10x10 centimetri) con placca in ottone nella parte a vista.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:

  • Umberto Chionna
    ultimo dei cinque figli di Giacinto e Addolorata Camposeo, nacque il 28 gennaio 1911 a Brindisi, in una famiglia di idee socialiste.
    Fin da giovanissimo lavorò assieme ai fratelli, nella falegnameria del padre ed aderì alle prime cellule comuniste già quindicenne, fatto che gli valse l'accusa di 'organizzatore comunista', l'arresto il 2 novembre 1926 ed il 16 settembre 1927 la condanna del Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato a tre anni di reclusione nel carcere di Pesaro.
    Uscì dal carcere solo a pena espiata il giorno 1 novembre 1929. Sebbene diffidato, dopo due anni fu nuovamente arrestato per aver portato al funerale di un compagno una corona di soli garofani rossi, definita come 'di intonazione prettamente sovversiva'.
    Fu condannato a tre anni di confino nell'isola di Lipari, in provincia di Messina e qui ripetutamente punito per inosservanza degli obblighi del confino.
    Tornò libero nel 1932 in occasione del decennale della marcia su Roma, ma costantemente vigilato dall''apparato repressivo del regime: l'organizzazione O.V.R.A.
    Nel 1936, completato il servizio militare sposò Jolanda Taurisano e decisero che avrebbero emigrato a Milano, dove già s'erano trasferiti i fratelli di lui.
    Infatti nel 1940, dopo un periodo di lavoro presso la Gondrand, Umberto fu assunto in qualità di operaio falegname presso la Pirelli Bicocca, entrando ben presto nella cellula comunista presente in fabbrica.
    Inizialmente ospitato da suo fratello in via De Castillia, Umberto e la moglie si trasferirono in via Farini 35, dove lo raggiunse Iolanda che presto gli diede in figlia Dorina.

    Dopo l’armistizio dell'8 settembre 1943, entrò nella 107a Brigata Garibaldi e dopo essere stato un organizzatore dello sciopero generale che il primo marzo 1944 che fermò tutta la Pirelli Bicocca, tentò di sfuggire alla cattura passando alla clandestinità, ma la sera del 17 marzo, tornato di notte a casa per salutare la sua famiglia fu arrestato ed incarcerato a San Vittore.
    Fu poi trasferito nella Caserma Umberto I di Bergamo e da qui, il 5 aprile fu caricato su di un treno e deportato a Mauthausen con matricola 61606, classificato “Schutzhaftling” ovvero prigioniero speciale.
    Fu trasferito a Gusen e nuovamente rimandato a Mauthausen, dove morì il 6 marzo 1945 all'età di 34: poco prima della liberazione del campo.

    Aldo Marostica, uno dei pochissimi sopravvissuti a Mautahausen, rilasciò una testimonianza (citata in Streikertransport. La deportazione politica nell’area industriale di Sesto San Giovanni 1943-1945, pp. 193-194) in cui egli afferma che una mattina a Mauthausen, un kapò si avvicinò ad un internato ed iniziò a schiaffeggiarlo e colpirlo violentemente. Senza pensarci un solo attimo, Chionna s'avventò contro il kapò sferrandogli un pugno che lo stese a terra. Colto di sorpresa e sopraffatto dal panico e dall'umiliazione, il kapò iniziò a richiamare urlando furiosamente le SS che sopraggiunsero con feroci cani che azzannarono ripetutamente Chionna alle gambe: egli non si riprese mai più dalle ferite subite e dal trauma di quell'aggressione.

    Umberto Chionna è ricordato anche in:
  • Lastra in suo ricordo, fissata il 25 gennaio 2019 a lato del portone della casa dov'egli visse
  • Monumento ai caduti del quartiere Isola, piazza Segrino – Milano
  • ai Caduti per la Libertà – Loggia dei Mercanti – Milano
  • ai Caduti per la Libertà – Campo della Gloria (campo 64) Cimitero Maggiore – Milano
  • ai Caduti nei Lager in Germania – Cimitero Monumentale – Milano
  • Lastre italiane a Mauthausen – Austria
  • Monumento al Deportato, Parco Nord, Sesto San Giovanni - Milano

    FONTI:
  • Pietredinciampo.eu
  • Pietredinciampo.eu (invito)
  • A.N.P.I. Brindisi
  • anppia.it antifascisti: Chionna Umberto
  • Fondazione ISREC
  • Brindisiweb

    APPROFONDIMENTI:
  • Fondazione ISREC: scioperi marzo '43
  • wikipedia: Armistizio 8 settembre 1943
  • wikipedia: Organizzazione OVRA
  • Contenuti

    Iscrizioni:

    IN QUESTA CASA ABITAVA
    UMBERTO CHIONNA
    28 . 2. 1911
    MAUTHAUSEN 23 . 4 . 1945
    CADUTO PER LA LIBERTA`


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