254421 - Pietra d’inciampo dedicata a Francesco Moisello – Genova

Pietra d’inciampo a ricordo di Francesco Moisello. Si trova in in Via Lorenzo Dufour, 11 a Genova.

Le pietre d’inciampo (stolpersteine) furono ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig per tramandare la memoria delle persone deportate, fatte morire o uccise nei lager nazisti.

Staff Pietre: questa pietra d’inciampo è stata censita in collaborazione con la Scuola Primaria Morante di Genova nel Concorso Esploratori della Memoria – Anno Scolastico 2023/2024

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Lorenzo Dufour, 11, Genova
CAP:
16152
Latitudine:
44.4163786
Longitudine:
8.8690945

Informazioni

Luogo di collocazione:
Marciapiede della strada, davanti ad un cancello.
Data di collocazione:
10 Gennaio 2024
Materiali (Generico):
Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Blocco in pietra, di misura solitamente 10x10 centimetri, ricoperto da una piastra di ottone posta sulla faccia superiore.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Nato a Sampierdarena (Genova) il 9 Marzo del 1905, deportato in Germania, morto ad Hersbruck il 27 novembre 1944. Operaio.
Antifascista ed appartenente al CLN di Cornigliano (Genova) VI° zona operativa, Moisello svolge attività di propaganda e di ricerca di fondi e materiali per l’assistenza alle famiglie dei prigionieri politici, dei deportati e dei partigiani. Nell’estate del 1944, probabilmente a seguito di delazione, viene atteso all’entrata della fabbrica dove lavorava (stabilimento Oleario Costa di Sampierdarena), arrestato con l’accusa di essere un”sospetto fiancheggiatore di ribelli” e quindi deportato in campo di concentramento, prima a Bolzano, poi in Germania a Flossenburg. Il 30 settembre 1944 venne destinato ai lavori forzati nel sottocampo di Hersbruck dove morì il 27 Novembre dello stesso anno. Per una circostanza “fortunosa” la sua salma, assieme a quelle di altri prigionieri deceduti in quel periodo, venne cremata singolarmente a Norimberga. Attualmente riposa nel Cimitero d’Onore del Memoriale di Flossenburg. Il nominativo di Francesco Moisello è presente nella sala dei nomi del Museo del Deportato di Carpi (MO) e nella mostra permanente del Memoriale di Flossenburg. È stato insignito della Medaglia d’Onore per Internati e Deportati, rilasciata dal Presidente della Repubblica Italiana da www.anpi.it).
"Una pietra d’inciampo per ricordare il sacrificio di Francesco Moisello, partigiano nato a Sampierdarena e vissuto a Cornigliano, deportato nel 1944 nel campo di concentramento di Flossenburg per aver preso parte alla Resistenza, è stata posta questa mattina in via Dufour, all’altezza del civico 11 dove Moisello viveva con la moglie. Di fronte a quella che è stata la sua casa, da cui è partito senza farvi più ritorno.
Nel 2008 i due nipoti Marco e Alessandro, volendo recuperare la tragica vicenda del nonno, si erano messi sulle sue tracce ritrovando la sua tomba nel campo di concentramento a metà strada fra Norimberga e Praga. Grazie all'opera di ricerca di Marco e Alessandro, a Francesco Moisello è stata anche intitolata una piazza dal vecchio cotonificio di Cornigliano. La pietra è stata posata dall’artista Gunter Demnig, ideatore delle “Stolpersteine”, le pietre d'inciampo di ottone lucente che ricordano nome e cognome, data di nascita, data e luogo di deportazione e data di morte per ricordare le vittime della Shoah. «Si tratta di piccoli capolavori di arte urbana che hanno il profondo significato di partire da un luogo accessibile al pubblico. L’arte parla una lingua universale: attraverso queste pietre si può davvero ricordare in maniera diffusa nel territorio, ogni giorno - spiega Filippo Biolè, presidente del Comitato Pietre d’inciampo e dell'Accademia Ligustica di Genova - L’appello che il nostro comitato vuole fare è sollecitare il desiderio innanzitutto di ripercorrere privatamente la memoria e poi condividerla, da chi ha subìto nel passato queste storie affinché vengano poste a vantaggio di tutti attraverso questi piccoli, lucidi, brillanti e appariscenti segnali di memoria» (da www.ilsecoloixi.it).
Il campo di concentramento di Flossenbürg fu un campo di concentramento nazista situato a circa metà strada fra Norimberga e Praga e attivo dal 1938 fino al 1945 (Da Wikipedia, l'enciclopedia libera).

Contenuti

Iscrizioni:
QUI ABITAVA
FRANCESCO
MOISELLO
NATO 1905
DEPORTATO 1944
FLOSSENBÜRG
ASSASSINATO 27.11.1944
HERSBRUCK
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Pietra d'inciampo (Pietra d’Inciampo) locuz. s.le f. Piccola targa d’ottone, grande quanto una pietra squadrata tipica della pavimentazione stradale di città come Roma, collocata a scopo memoriale davanti alla porta della casa nella quale aveva abitato un deportato nei campi di sterminio nazista, recante il nome del deportato stesso, l’anno di nascita, la data e il luogo della deportazione e la data di morte (Vocabolario Treccani).

Oggi, per la prima volta, Demnig è venuto a Genova dove ha partecipato alla collocazione, da parte di Aster, di tredici ulteriori piccole targhe da selciato incastonate seguendo un percorso compreso tra Cornigliano e la Foce per poi concludersi nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale con l’incontro “Pietre d’Inciampo, arte per la Memoria” al quale, oltre al sindaco Marco Bucci e al rabbino Giuseppe Momigliano, hanno preso parte studenti allievi dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, studenti delle scuole secondarie di secondo grado invitati dall’assessore comunale alle Politiche dell’Istruzione Marta Brusoni, rappresentanti delle istituzioni e cittadini. La posa della prima pietra d’inciampo si è svolta in via Dufour 11 rosso alla presenza del consigliere comunale Angiolo Veroli in ricordo di Francesco Moisello. Le cerimonie si sono poi susseguite lungo un itinerario che ha incluso corso Magenta 5 (civico n.47 nel periodo bellico) in memoria di Ida Foa ed Arturo e Luciano Valabrega durante una cerimonia alla quale è intervenuto l’assessore a Urbanistica e Sviluppo Economico Mario Mascia; via Padre Semeria 21 in ricordo di Giorgina Milani e Bice, Ettore, Giorgio, Maria Luisa, Paolo e Roberto Sonnino; via Felice Cavallotti 11 per Marco Rignani ed infine in via Casaregis 4A con un ultimo interramento a ricordo di Bellina Ortona. «Oggi Genova ha scelto ancora una volta di onorare i propri concittadini che hanno subito l’orrore delle persecuzioni durante il periodo dell’Olocausto – afferma il sindaco Marco Bucci -. Le 13 pietre d’inciampo che sono state posate questa mattina, si aggiungono a quelle già installate in questi anni, arrivando a un totale di 24. Siamo orgogliosi di accogliere a Genova Gunter Demnig, l’artista che ha dato vita alle pietre d’inciampo. Come Primo cittadino aderisco con convinzione a questo evento che coinvolge tutta la città e che deve arrivare soprattutto ai giovani e le scuole. Le pietre d’inciampo sono opere che rappresentano le vite perdute e ci ricordano l’importanza di preservare la memoria storica per evitare che tali tragedie si ripetano. Furono solo 20 gli ebrei genovesi che fecero ritorno a casa dei 261 finiti nei campi di concentramento: Genova è una città che non dimentica e che si impegna per coltivare e tramandare la memoria di quei fatti». L’iniziativa è stata curata dal Comitato delle Pietre d’Inciampo (ANED, Comunità Ebraica di Genova e ANPI) e Accademia Ligustica con la collaborazione della Città Metropolitana di Genova (https://genovaquotidiana.com/2024/02/21/prima-pietra-dinciampo-posata-a-sampierdarena-ricorda-orazio-robello/)

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