Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- via Fratelli Bronzetti 33
- CAP:
- 20129
- Latitudine:
- 45.464245506843
- Longitudine:
- 9.2149190463841
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- nell'asfalto davanti al portone di via Bronzetti 33
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Ottone
- Materiali (Dettaglio):
- Sampietrino d'autore incastonato nel manto stradale con la superficie ricoperta in ottone.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Giulia Enrichetta Anna Rebecca Forti nasce a Verona il 10 novembre 1884 da Leopoldo Forti ed Emilia Basevi. In prime nozze, nel 1907, sposa un cugino, Licinio Basevi, con il quale ha cinque figli (Gino, Ettore, Emilio, Guglielmina e Wally): il marito, volontario nella Prima guerra mondiale, muore di febbre spagnola nel 1919. Appassionata di musica lirica (voce da mezzosoprano), fa parte del coro della sinagoga di Verona. Tenta senza successo di proseguire l’attività del marito (importazione di generi coloniali) e dopo qualche anno si trasferisce a Milano, dove lavora come sarta. Il figlio maggiore, Gino, malato di cuore, muore nel 1939.
Nel 1943, a causa dei bombardamenti su Milano, Giulia Forti si trasferisce come sfollata in una cascina ad Ospedaletto Lodigiano, ma dopo pochi mesi insieme ai figli Emilio e Wally cerca di rifugiarsi in Svizzera; ne è respinta e dopo un ulteriore tentativo viene arrestata a Pino sul treno che la conduce indietro verso Varese: è il 5 dicembre 1943. È in carcere prima a Varese e poi a San Vittore, da cui è deportata ad Auschwitz. È ignota la data di morte.
Fonte: http://www.pietredinciampo.eu/portfolio/giulia-forti-basevi/
Giulia Enrichetta Forti vedova Basevi, nonna materna di Adriana Goldstaub (deportata) ©Archivio CDEC (inv.001-018)
Contenuti
- Iscrizioni:
- QUI ABITAVA
GIULIA
FORTI BASEVI
NATA 1884
ARRESTATA 5. 12. 1943
DEPOERTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Si ringrazia il signor Emanuele Arnavas per aver ripreso e concesso la fotografia.
Alla parete dello stesso stabile, via fratelli Bronzetti 33, vi è anche la lapide in memoria di Luigi Rinaldo (pietra 212625)