254547 - Pietra d’inciampo dedicata a Marco Rignani – Genova

Pietra d’inciampo a ricordo di Marco Rignani. Si trova in in Via Felice Cavallotti, 11 a Genova.
Le pietre d’inciampo (stolpersteine) furono ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig per tramandare la memoria delle persone deportate, fatte morire o uccise nei lager nazisti.

Staff Pietre: questa pietra d’inciampo è stata censita in collaborazione con la Scuola Secondaria di primo grado Emiliani e la Scuola Primaria Morante di Genova nel Concorso Esploratori della Memoria – Anno Scolastico 2023/2024

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Felice Cavallotti, 11, Genova
CAP:
16146
Latitudine:
44.3921721
Longitudine:
8.9747634

Informazioni

Luogo di collocazione:
Marciapiede, davanti all'ingresso dell'abitazione.
Data di collocazione:
10 gennaio 2024
Materiali (Generico):
Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Blocco in pietra, di misura solitamente 10x10 centimetri, ricoperto da una piastra di ottone posta sulla faccia superiore.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Non disponibile.
Notizie e contestualizzazione storica:
Marco Rignani, figlio di Eugenio Rignani e Rosina De Benedetti è nato in Italia a Genova il 29 maggio 1910. Coniugato con Renata Marzola. Arrestato a Genova (Genova). Deportato nel campo di sterminio di Auschwitz. Non è sopravvissuto alla Shoah.
luogo di arresto: Genova
data di arresto: 03/11/1943
luogo di detenzione: GENOVA carcere
luogo di raccolta: MILANO carcere
destino: Morto/a in campo di sterminio
numero di convoglio: convoglio n. 05, 06/12/1943
data di partenza del convoglio: 06/12/1943
data di arrivo del convoglio: 11/12/1943
campo di destinazione: Auschwitz
numero di matricola: -
(da http://www.chieracostui.com/)
Sulla collocazione della Pietra d'inciampo si veda in https://www.ilsecoloxix.it/genova/2024/01/10/news.

Contenuti

Iscrizioni:
QUI ABITAVA
MARCO RIGNANI
NATO 1910
ARRESTATO 3.11.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Oggi, per la prima volta, Demnig è venuto a Genova dove ha partecipato alla collocazione, da parte di Aster, di tredici ulteriori piccole targhe da selciato incastonate seguendo un percorso compreso tra Cornigliano e la Foce per poi concludersi nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale con l’incontro “Pietre d’Inciampo, arte per la Memoria” al quale, oltre al sindaco Marco Bucci e al rabbino Giuseppe Momigliano, hanno preso parte studenti allievi dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, studenti delle scuole secondarie di secondo grado invitati dall’assessore comunale alle Politiche dell’Istruzione Marta Brusoni, rappresentanti delle istituzioni e cittadini. La posa della prima pietra d’inciampo si è svolta in via Dufour 11 rosso alla presenza del consigliere comunale Angiolo Veroli in ricordo di Francesco Moisello. Le cerimonie si sono poi susseguite lungo un itinerario che ha incluso corso Magenta 5 (civico n.47 nel periodo bellico) in memoria di Ida Foa ed Arturo e Luciano Valabrega durante una cerimonia alla quale è intervenuto l’assessore a Urbanistica e Sviluppo Economico Mario Mascia; via Padre Semeria 21 in ricordo di Giorgina Milani e Bice, Ettore, Giorgio, Maria Luisa, Paolo e Roberto Sonnino; via Felice Cavallotti 11 per Marco Rignani ed infine in via Casaregis 4A con un ultimo interramento a ricordo di Bellina Ortona. «Oggi Genova ha scelto ancora una volta di onorare i propri concittadini che hanno subito l’orrore delle persecuzioni durante il periodo dell’Olocausto – afferma il sindaco Marco Bucci -. Le 13 pietre d’inciampo che sono state posate questa mattina, si aggiungono a quelle già installate in questi anni, arrivando a un totale di 24. Siamo orgogliosi di accogliere a Genova Gunter Demnig, l’artista che ha dato vita alle pietre d’inciampo. Come Primo cittadino aderisco con convinzione a questo evento che coinvolge tutta la città e che deve arrivare soprattutto ai giovani e le scuole. Le pietre d’inciampo sono opere che rappresentano le vite perdute e ci ricordano l’importanza di preservare la memoria storica per evitare che tali tragedie si ripetano. Furono solo 20 gli ebrei genovesi che fecero ritorno a casa dei 261 finiti nei campi di concentramento: Genova è una città che non dimentica e che si impegna per coltivare e tramandare la memoria di quei fatti». L’iniziativa è stata curata dal Comitato delle Pietre d’Inciampo (ANED, Comunità Ebraica di Genova e ANPI) e Accademia Ligustica con la collaborazione della Città Metropolitana di Genova (https://genovaquotidiana.com/2024/02/21/prima-pietra-dinciampo-posata-a-sampierdarena-ricorda-orazio-robello/)

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