Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via XX settembre 119 R
- CAP:
- 16121
- Latitudine:
- 44.4058996
- Longitudine:
- 8.9400909
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Sul marciapiede, davanti all'ingresso di un negozio.
- Data di collocazione:
- 21 Marzo 2025
- Materiali (Generico):
- Ottone, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Pietra, rivestita nella parte in alto, che è quella visibile, in ottone.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Posata in via XX Settembre (all'altezza del numero 119R) la posa della pietra d'inciampo dedicata al prigioniero politico genovese Cesare Pompilio, ucciso con altri 66 martiri della strage nazifascista di Cibeno, al poligono di tiro di Fossoli di Carpi il 12 luglio 1944.
La posa di questa mattina rientra tra gli eventi della Memoria 2025 e del progetto più ampio voluto da Aned Associazione Nazionale ex deportati nei campi nazisti e Fondazione Fossoli, che prevede la posa di pietre d’inciampo per tutti i martiri della strage nazifasciste.
Alla posa sono intervenuti il facente funzioni sindaco Pietro Piciocchi, la vicepresidente della Fondazione Fossoli Maria Cleofe Filippi, il presidente del Municipio I Centro Est Andrea Carratù e Filippo Biolé in rappresentanza di Aned Genova e del Comitato posa pietre d’inciampo città metropolitana di Genova. […] «Quella delle pietre di inciampo è una iniziativa che sta a cuore al Comune di Genova – spiega il facente funzioni sindaco Pietro Piciocchi – un momento di riflessione per tenere viva la memoria della Resistenza e delle nostre radici, della Liberazione, della giustizia e dei valori della nostra Costituzione, da trasmettere alle generazioni presenti e quelle future. Abbiamo unito il passato al futuro tramite la partecipazione attiva della comunità, delle famiglie, degli studenti e di chiunque coopera per i valori fondanti della democrazia e della libertà. Genova ha pagato un tributo di sangue enorme, ribadiamo la ferma condanna al nazifascismo e il ruolo della nostra città, medaglia d'oro al Valor militare, protagonista della democrazia. Oggi abbiamo posato un piccolo blocco di pietra, un gesto all’apparenza semplice ma dal valore inestimabile: un inciampo di cuore e testa nel luogo dove è stato arrestato Cesare Pompilio, martire della strage nazista di Fossoli. Un uomo che ha avuto il coraggio di vivere il primato della coscienza e di opporsi al nazifascismo. Guardiamo a questi giovani, a questi esempi di coraggio, di tenacia, di forza, di ideali contro le intolleranze, le minacce alla democrazia che oggi sono ancora più surrettizie, nascoste e subdole. Invito pertanto tutti il 25 aprile, per l’80esimo anniversario della Liberazione, quando avremo la visita a Genova del presidente della Repubblica Sergio Mattarella».
BIOGRAFIA DI CESARE POMPILIO
Cesare Pompilio nacque nel 1912 a Trieste, trasferitosi a Genova frequentò il ginnasio e il liceo Doria, la Società genovese di scherma e si distinse per la vita dedicata allo studio, al lavoro. Arrestato a Genova nell’aprile del 1944 da un ufficiale tedesco, subì violenze alla Casa dello Studente, fu tradotto nel carcere di Marassi e quindi a fine maggio nel campo di Fossoli dove fu barbaramente ucciso.
La memoria dei 67 martiri della strage di Fossoli tramite la Fondazione, il lavoro con le Scuole, e la Società Schermistica “Cesare Pompilio” fondata a Genova nel 1958 tengono viva la sua memoria insieme a tutti coloro che si fermeranno a riflettere su questa pietra di inciampo (Cfr https://smart.comune.genova.it/comunicati-stampa-articoli/giorno-della-memoria-il-calendario-delle-iniziative; https://www.primocanale.it/attualit%C3%A0/52513-genova-posa-pietra-inciampo-cesare-pompilio.html)
Contenuti
- Iscrizioni:
- QUI LAVORAVA
CESARE POMPILIO
NATO 1912
ARRESTATO APR. 1944
INTERNATO FOSSOLI
ASSASSINATO 12.7.1944
CIBENO DI CARPI
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- “Un piccolo blocco quadrato di pietra (10×10 cm), ricoperto di ottone lucente, posto davanti la porta della casa nella quale ebbe ultima residenza un deportato nei campi di sterminio nazisti: ne ricorda il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione, la data della morte. In Europa ne sono state installate già oltre 70.000, la prima a Colonia, in Germania, nel 1995; sono le “Pietre d’Inciampo”, Stolpersteine, in tedesco, iniziativa creata dall’artista Gunter Demnig (nato a Berlino nel 1947) come reazione a ogni forma di negazionismo e di oblio, al fine di ricordare tutte le vittime del Nazional-Socialismo, che per qualsiasi motivo siano state perseguitate: religione, razza, idee politiche, orientamenti sessuali. Grazie a un passa-parola tanto silenzioso quanto efficace, oggi si incontrano Pietre d’Inciampo in oltre 2.000 città […]. In Italia, le prime Pietre d’Inciampo furono posate a Roma nel 2010 e attualmente se ne trovano a Bolzano, Genova, L’Aquila, Livorno, Milano, Reggio Emilia, Siena, Torino, Venezia oltre ad altri numerosi centri minori.
Per spiegare la propria idea, Gunter Demnig – che posa personalmente le “Pietre d’Inciampo” – ha fatto proprio un passo del Talmud: “Una persona viene dimenticata soltanto quando viene dimenticato il suo nome”. Obiettivo della “Pietra d’Inciampo”, un inciampo emotivo e mentale, non fisico, è mantenere viva la memoria delle vittime dell’ideologia nazi-fascista nel luogo simbolo della vita quotidiana – la loro casa – invitando allo stesso tempo chi passa a riflettere su quanto accaduto in quel luogo e in quella data, per non dimenticare” (https://www.pietredinciampo.eu/progetto/).