252900 - Pietra d’inciampo in memoria di Don Antonio Seghezzi – Premolo (BG)

Pietra d’inciampo in memoria di don Antonio Seghezzi, un esempio cristiano e civico da seguire, aiutante della Resistenza e primo tra i “Giusti” a Premolo che ospita il primo Giardino dei Giusti della Valle. Nel paese sono diversi i luoghi dedicati al suo ricordo: la Cripta, il monumento di don Seghezzi, la casa natale e il luogo della speranza. La pietra d’inciampo è stata posizionata davanti alla casa natale di don Seghezzi domenica 17 gennaio del 2016 dall’artista tedesco Gunter Demnig.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via don Antonio Seghezzi
CAP:
24020
Latitudine:
45.8690649
Longitudine:
9.8757567

Informazioni

Luogo di collocazione:
Di fronte all'abitazione
Data di collocazione:
17 Gennaio 2016
Materiali (Generico):
Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
La pietra è realizzata con un cubetto di porfido ricoperto da una lastra in ottone.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
La pietra d'inciampo è stata posizionata davanti alla casa natale di don Seghezzi domenica 17 gennaio del 2016 dall’artista tedesco Gunter Demnig.

Chi era don Antonio Seghezzi:
Nel piccolo paesino di Premolo, in alta Valseriana, si trova l’unica pietra d’inciampo di tutta la Bergamasca: quella dedicata a don Antonio Seghezzi. Le pietre d’inciampo sono quadrati di ottone che vengono posati nel pavimento davanti alle case dei deportati ebrei. Don Seghezzi, nato il 25 agosto del 1906 a Premolo, nell’estate del 1935 fu inviato come cappellano militare in Eritrea. Congedato dopo due anni, tornò in provincia di Bergamo dove divenne punto di riferimento importante per molti giovani e quindi nominato assistente della gioventù maschile di Azione Cattolica.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943, don Seghezzi si impegnò per aiutare spiritualmente e anche a fuggire i suoi ragazzi durante la Resistenza tramite la sua rete e dando loro assistenza (un sostegno che sembra ritardare il processo di beatificazione avviato nel 1990).
I nazifascisti lo scoprirono e, dal 25 ottobre, don Seghezzi cominciò a essere ricercato. Non trovandolo, i nazifascisti decisero di organizzare una rappresaglia contro l’Azione Cattolica e la Chiesa di Bergamo. Per evitare tutto ciò, anche su consiglio del vescovo, don Seghezzi si consegnò spontaneamente: fu arrestato il 4 novembre del 1943 e il 31 dicembre fu deportato in Germania e rinchiuso nel carcere di Monaco di Baviera. Qualche mese più tardi venne trasferito nel campo di lavoro per criminali nella città di Kaisheim e, successivamente, a Lessingen dove manifestò l’emottisi (una malattia polmonare); venne poi trasferito nel campo di concentramento di Dachau per poi essere ricoverato in condizioni critiche nell’ospedale da campo. Morì il 21 maggio del 1945 per emottisi.

Sitografia:
https://www.parrocchiapremolo.it/don-antonio-seghezzi/giardino-dei-giusti/

Contenuti

Iscrizioni:
QUI ABITAVA
DON ANTONIO SEGHEZZI
NATO 1908
ARRESTATO 4.11.1943
DEPORTATO
KAISHEIM
ASSASSINATO 21.5.1945
DACHAU
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Censimento a cura dell’allieva Martina Bottega, 3B a.s. 2023/24.

Staff Pietre: geolocalizzazione approssimativa

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