273041 - Pietra d’inciampo in memoria di Enrico Corradi – Imperia

La pietra d’inciampo in memoria di Enrico Corradi è di fronte al portone d’ingresso di via Principale 68 il località Piani a Imperia. Si tratta di una Stolpersteine, opera nata dall’idea dell’artista tedesco Gunter Demnig, da inserire nella pavimentazione stradale davanti alle abitazioni in cui abitarono o ai luoghi in cui furono catturati i deportati nei campi di sterminio durante la seconda guerra mondiale, con la finalità di onorarne la memoria. E’ una cubetto di pietra delle dimensioni di 10×10 cm il cui lato calpestabile è ricoperto da una piastra d’ottone in cui vengono incisi il nome della persona, l’anno di nascita, la data, l’eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Località Piani
Indirizzo:
Via Principale, 68
CAP:
18100
Latitudine:
43.880400492417
Longitudine:
7.9810553082016

Informazioni

Luogo di collocazione:
Di fronte al portone d'ingresso
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
E' un cubetto di pietra delle dimensioni di 10x10 cm il cui lato calpestabile è ricoperto da una piastra d'ottone con incisioni
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Imperia
Notizie e contestualizzazione storica:
Il primo novembre 1909, a Imperia, precisamente in località Piani, nasceva Enrico Corradi. Il padre, Giambattista, chiamato Giobatta, era un contadino. La madre la maestra elementare Teresa Gandolfo. Enrico aveva due sorelle maggiori: Filippina (nata nel 1906 e deceduta nel 1990), che sposerà Giacomo Berio e Stefania, nata due anni dopo Filippina.
Egli sposa Elena Borsotto il 16 novembre 1935. Enrico segue le orme del padre e diventa un valente agricoltore. Sappiamo per certo che nel 1936 risiede in via Littardi 22 a Imperia.
Come molti altri giovani uomini, deve prestare servizio militare nella Seconda Guerra Mondiale: è la matricola numero 50138 e gli viene assegnato il ruolo di Guardia alla Frontiera.
Nel dicembre del 1943 viene catturato a Gradisca d’Isonzo per poi essere deportato e internato nello Stalag XX A, a Torun, Polonia. Grazie a un nuovo comandante che impedisce alle guardie tedesche di attuare il cosiddetto ‘tiro al bersaglio’ sui prigionieri e grazie agli interventi della Croce Rossa che fornisce approvvigionamenti, le condizioni generali del campo migliorano rispetto al 1940 (anno di apertura). L’anno dopo Enrico viene trasferito a Görlitz, nello Stalag VIII A. Le condizioni sono fin da subito terribili: sovraffollamento, perquisizioni frequenti, per cui i prigionieri sono forzati a rimanere ore al gelo, in piedi stremati, pasti molto parchi e limitati a zuppe e patate al cartoccio. E’ proprio nell’ospedale da campo di questo luogo che il 20 febbraio 1944 Enrico muore all’età di 35 anni, in seguito a una malattia di cuore.

Contenuti

Iscrizioni:
QUI ABITAVA
ENRICO CORRADI
NATO 1909
INTERNATO
STALAG VIII A GÖRLITZ
ASSASSINATO 20.2.1944
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Si ringraziano l'assessore comunale dott.ssa Laura Gandofo per la disponibilità e le informazioni sul Progetto Pietre d'Inciampo, gli insegnanti e gli studenti del Liceo Amoretti e Artistico di Imperia

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