Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- via della Moscova, 29
- CAP:
- 20121
- Latitudine:
- 45.476925397001
- Longitudine:
- 9.1887444085983
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Marciapiede di fronte a quella che fu la sua abitazione
- Data di collocazione:
- 2023
- Materiali (Generico):
- Ottone, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- porfido e ottone
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
-
- Ferdinando De Capitani
figlio di Francesco ed Anna, nacque il giorno 1 novembre 1891 a Verona.
Entrò come volontario nel Corpo dei Garibaldini – 1° compagnia, 1° battaglione, soldato semplice già nel 1914. Combattè nella battaglia delle Argonne rimanendo ferito alla testa.
Sposò Regina Rorato, ma non ebbero figli.
Lavorò al Cairo, e a Parigi per giornali francesi; successivamente alla Pirelli come archivista ed in seguito, dal 16 gennaio 1941, come linotipista al Corriere della Sera di Milano.
Fu denunciato come organizzatore dello sciopero dei lavoratori del Corriere della Sera del 1° marzo 1944, e per ciò, il 2 marzo fu arrestato e con altri 5 colleghi del giornale fu rinchiuso a San Vittore.
Con un centinaio di prigionieri fu deportato a Mauthausen il 4 marzo 1944. Vi giunse il 13 marzo 1944 col trasporto n.33 che per alcuni giorni sostò a Reichenau, Innsbruck, in Austria.
Ferdinando De Capitani (matricola 57559), da Mauthausen fu trasferito nel castello di Hartheim dove, sotto il comando di Mauthausen, si soppreimevano i malati considerati incurabili, i portatori di handicap o coloro che erano ritenuti non abili al lavoro.
Morì il 18 luglio 1944, ma sulla sua morte vi furono omissioni, silenzi e bugie, come quella in cui nel settembre 1944 fu dal giornale alla moglie che De Capitani fosse deceduto ‘in seguito a gravi ferite riportate durante un attacco terroristico anglo-alleato’.
Per il Corriere, De Capitani era un ‘assente ingiustificato’ fin dal 2 marzo 1944 e soltanto nel febbraio 1947 scrisse che De Capitani ‘era stato fermato indi internato in Germania’.
Ferdinando De Capitani è ricordato anche da una targa al Corriere della Sera e da una lastra commemorativa posta a sinistra del portone di ingresso del palazzo dove abitò (allo stesso indirizzo della pietra d'inciampo).
FONTE:
- Pietre d'inciampo
- Ferdinando De Capitani
Contenuti
- Iscrizioni:
QUI ABITAVA
FERDINANDO
DE CAPITANI
NATO 1981
ARRESTATO 2.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 18.7.1944
HARTEIM
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita